RICOGNIZIONE SUL CONTESTO STORICO-ARCHEOLOGICO DEL SUBURBIO ROMANO 3

Continuando…. Al VI e VIII miglio dell’Appia Antica si trovano due sepolcri “a edicola” caratterizzati da un prospetto con una nicchia per la statua del defunto che si eleva sopra la camera sepolcrale contenente il sarcofago o le urne funerarie.Verso il XII miglio, l’Appia Antica si ricongiunge alla Nuova proseguendo per Albano. Coloro che possedevano […]

Continuando….

Al VI e VIII miglio dell’Appia Antica si trovano due sepolcri “a edicola” caratterizzati da un prospetto con una nicchia per la statua del defunto che si eleva sopra la camera sepolcrale contenente il sarcofago o le urne funerarie.Verso il XII miglio, l’Appia Antica si ricongiunge alla Nuova proseguendo per Albano.

Coloro che possedevano una villa fuori Roma spesso costruivano tombe per i propri familiari in prossimità della villa e la Villa di Pompeo Magno, detta generalmente Albanumm, ne è da esempio.

Solitamente non si disprezzava affatto la convivenza con il caro estinto perché la magniloquenza del monumento funerario accresceva anche il valore dell’abitazione.

Il Lugli data il monumento o sepolcro di Pompeo al I secolo a.C. e la ricostruzione offerta dal Canina rappresenta un capisaldo per lo studio del monumento “a dado” o “a torre”.

Il presente sepolcro viene, infatti, considerato il prototipo di tutti i monumenti “a torre” di epoca romana in quanto a Pompeo si riconosce il merito di aver introdotto nell’Urbe una delle tipologie edilizie a destinazione funeraria sino allora sconosciuta. In effetti il generale e politico romano, una volta tornato dalle campagne in Oriente, nel 60 a.C. intraprese un programma di rinnovamento dell’assetto urbanistico di Roma introducendovi costruzioni mai viste sino allora. La scelta di un monumento del tipo ‘a torre’ rimanderebbe ai mausolei della Siria Occidentale da cui riprende le proporzioni e assume le funzioni.

Nonostante il rivestimento esterno in marmo sia stato oggetto di numerose asportazioni, il rudere permette di farsi un’esatta idea della sua forma. Il monumento non era nient’altro che una torre su quattro livelli, il nucleo interno, ancora conservato era composto di scaglie di peperino. Il nucleo conserva delle chiavi di marmo poste a sostegno dei blocchi di taglio del rivestimento esterno. Il sepolcro di Pompeo dispone di una camera sepolcrale quadrilunga, larga 8 piedi (2,40) e lunga quasi 11 (3,30 m).

Francesca Ranieri

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