L’Università dell’Aquila aderisce alla manifestazione del 16 giugno 2010

L’Università degli Studi dell’Aquila, che nonostante le tante e gravi difficoltà causate dal sisma del 6 aprile 2009, non ha mai interrotto le proprie attività, tornando in breve tempo alla sua piena efficienza, ha sempre messo in evidenza il fatto che il proprio destino è indissolubilmente legato a quello della città e del suo territorio.L’Ateneo […]

L’Università degli Studi dell’Aquila, che nonostante le tante e gravi difficoltà causate dal sisma del 6 aprile 2009, non ha mai interrotto le proprie attività, tornando in breve tempo alla sua piena efficienza, ha sempre messo in evidenza il fatto che il proprio destino è indissolubilmente legato a quello della città e del suo territorio.L’Ateneo crede fermamente che la rinascita dell’intero comprensorio colpito dal sisma abbia bisogno di mezzi economici adeguati, che non si traducano in assistenzialismo, ma in opportunità che la città saprà cogliere per essere a tutti gli effetti capoluogo di Regione, città della conoscenza, dell’innovazione e delle opportunità per i giovani, particolarmente per i tanti che ogni giorno, affrontano ancora difficoltà per potersi formare adeguatamente.

L’Università aderirà quindi alla manifestazione indetta dall’Assemblea dei cittadini aquilani, che si svolgerà all’Aquila il 16 giugno dalle ore 16.00 presso la Villa Comunale, condividendo le ragioni poste alla base della mobilitazione, nella consapevolezza che l’Ateneo rappresenta una tra le maggiori istituzioni pubbliche del comprensorio aquilano con oltre 1200 dipendenti e circa 23000 iscritti.

Tale dato numerico esprime al meglio l’importanza strategica che l’Ateneo riveste per il territorio con i conseguenti possibili risvolti economici diretti e indiretti. Senza la necessaria attenzione da parte del Governo nazionale alle esigenze connesse al processo di rinascita della Città e dell’intero comprensorio, i risultati finora raggiunti dall’Ateneo, grazie anche alla fiducia dimostrata dagli studenti, rischiano di essere vanificati.

A tal proposito riemerge il problema non ancora risolto della residenzialità studentesca. L’Università ha profuso il massimo degli sforzi possibili per arginare il problema del pendolarismo degli studenti, che con la scarsa presenza di alloggi disponibili sul territorio, sono ancora costretti a faticosi spostamenti quotidiani per seguire le attività didattiche. La maggior parte degli alloggi studenteschi esistenti (291 posti letto), sono stati messi a disposizione dell’ADSU da parte dell’Università (ex Reiss Romoli). Questa, insieme ad altre priorità ancora irrisolte, spinge l’Ateneo a condividere le istanze poste alla base della manifestazione del 16 giugno, a favore di interventi che possano concretamente riattivare il volano dell’economia del territorio nel quale l’Università dell’Aquila vuole seguitare a svolgere un ruolo da protagonista.

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