Ancora latte alla melamina

L’incubo sembrava cessato, con due alti dirigenti responsabili della mortale sofisticazione, condannati alla pena capitale e giustiziati. Invece, ieri, è stata diramata la notizia che, nel Nord della Cina, sono state sequestrate altre tonnellate di latte alla melammina: una sostanza altamente tossica adoperata nella fabbricazione di materiali plastici.  I sequestri sono stati effettuati nelle province […]

L’incubo sembrava cessato, con due alti dirigenti responsabili della mortale sofisticazione, condannati alla pena capitale e giustiziati. Invece, ieri, è stata diramata la notizia che, nel Nord della Cina, sono state sequestrate altre tonnellate di latte alla melammina: una sostanza altamente tossica adoperata nella fabbricazione di materiali plastici.  I sequestri sono stati effettuati nelle province settentrionali dell’Hebei, Shanxi e Tianjin e il latte edulcorato conteneva melamina in una quantità 500 volte superiore a quella consentita dalla legge. Sei persone sono state arrestate e 41 fermate dalla polizia. Tre dei sei uomini arrestati erano dipendenti della fabbrica di latte in polvere da cui proveniva la partita contaminata, distribuita nella vicina provincia di Gansu. Gli altri tre sono sospettati di aver venduto le confezioni di latte in polvere contaminato che dovevano essere distrutte nel 2008, ha fatto sapere la polizia. Nello scandalo del 2008 era emerso che la melamina era stata usata da 22 aziende che producono latte in polvere per far risultare un più alto valore proteico. Il governo cinese ha sempre sostenuto che tutte le partite contaminate sono state distrutte, anche se ogni tanto riaffiorano denunce, l’ultima il 26 gennaio scorso,  nella provincia di Guizhou, in Cina meridionale. Nelle settimane scorse le autorità avevano smentito che la crescita precoce del seno in almeno tre bambine fosse da collegare al latte in polvere del colosse cinese Syrutra che conterrebbe sostanze che sviluppano gli ormoni femminili. Ancora una volta, i consumatori italiani potrebbero chiedersi: dobbiamo allarmarci? Il Ministero della salute dice di no, poiché:
  • dal 2002 all’interno della comunità europea esiste un bando all’importazione di latte e derivati. Nell’ottobre 2008 la Commissione europea lo ha ampliato, vietando l’importazione nella Comunità anche dei prodotti composti contenenti latte o prodotti lattieri originarie della Cina destinati ai lattanti e ai bambini nella prima infanzia. È importante ricordare a tutti che l’importazione di questi prodotti è illegale. Se doveste trovare in commercio latte e derivati di origine cinese, non comprateli;
  • nel mese di dicembre dello stesso anno il divieto è stato esteso anche a prodotti contenenti soia o derivati della soia e al bicarbonato di ammonio (usato come agente lievitante): anche per questi prodotti che eventualmente troviate in commercio con provenienza Cina, vale il consiglio di non comprarli;
  • dopo lo scandalo del 2008, è stato annunciato che sarebbero stati sottoposti a controlli nei Paesi membri tutti gli alimenti provenienti dalla Cina che contengano più del 15% di latte in polvere e tutti quelli in cui non è possibile determinare il contenuto di latte. In Italia i controlli sono stati eseguiti dai Carabinieri dei Nas.
Ma dato che ogni tanto la Cina ci riprova, occorrerà che l’allerta resti alta.
Inoltre, sebbene i test per la melamina sono costosi e richiedono tempo, niente paura: dalla’aprile scorso è a punto un nuovo test, rapido, sicuro ed economico, messo a punto dall’ingenier Nan Li (americano di etnia cinese), che lavora presso l’Università di Miami. “Questo metodo fornisce un’opportunità unica per utilizzare le proprietà di rivelazione altamente sensibili delle nanoparticelle per impedire alle persone di essere danneggiate dall’ingestione di melamina. È importante sfruttare le nanoparticelle che possono essere fabbricate ad alto rendimento, cosa che rende possibile avere un metodo che può essere ampiamente utilizzato.
Carlo Di Stanislao

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