Extraterrestri sulla Terra, intervista esclusiva speciale al fisico nucleare Stanton Friedman (Seconda Parte)

“Sappiamo anche quanto sia spesso crudele la verità, e ci chiediamo se l’illusione non sia più consolatoria”(Henri Poincaré). Ubi dubium, ibi libertas, recita un antico proverbio latino. Curiosamente fu un giornalista americano nel giugno 1947 a coniare il termine “dischi volanti”, interpretando le osservazioni del pilota Kenneth Arnold (con alle spalle 4mila ore di volo) […]

“Sappiamo anche quanto sia spesso crudele la verità, e ci chiediamo se l’illusione non sia più consolatoria”(Henri Poincaré). Ubi dubium, ibi libertas, recita un antico proverbio latino. Curiosamente fu un giornalista americano nel giugno 1947 a coniare il termine “dischi volanti”, interpretando le osservazioni del pilota Kenneth Arnold (con alle spalle 4mila ore di volo) il quale rivelò al mondo di aver visto “oggetti non identificati di forma semicircolare” in formazione di volo tra i monti Rainer e Adams nello stato di Washington (Usa). Oggetti strani, apparentemente privi delle caratteristiche riconoscibili nei velivoli noti all’epoca. Privi di ali, coda e motori. Arnold confessò che volavano con un moto vacillante paragonabile a quello di un disco rotante e saltellante nell’acqua. Descrizione di una tipica dinamica di volo convertita nella rappresentazione giornalistica degli oggetti stessi. Ossia, dischi volanti! Ma Arnold negò che fossero dischi. L’Us Army Air Force, a seguito delle centinaia di avvistamenti che seguirono, dichiarò pubblicamente che “loro non erano nostri”. L’Air Force all’inizio non seppe spiegare il fenomeno alla gente, poi convertì gli avvistamenti nei più prosaici fenomeni atmosferici di uccelli, aerei, palloni meteo, stelle, pianeti, scherzi e così via. Che fare delle segnalazioni più genuine? La loro risposta fu: dati insufficienti per l’identificazione del fenomeno. E qui Friedman si scatena. Perché finora la comunità scientifica internazionale ha sempre valutato gli avvistamenti di Ufo da due punti di vista: teorico e sperimentale. Non c’era una teoria che potesse spiegare facilmente le capacità “sovrumane” dei dischi: in primis, il volo silenzioso di queste navicelle e l’abilità estrema nelle manovre impossibili a qualunque velivolo terrestre. I palloni-sonda, anche quelli con il disco radar, sono silenziosi ma non schizzano via all’improvviso. Salvo considerare il recupero d’emergenza da parte di un aereo rumoroso (scene già viste al cinema) con le forbici aperte in bocca! Alcuni scienziati e ingegneri dell’Air Force al lavoro sui nuovi dispositivi di propulsione aerea, inizialmente valutarono la possibilità di una versione sovietica di quei dischi volanti, sulla base di progetti nazisti: velivoli alimentati da motori atomici di nuova concezione, basati su progetti avanzati sviluppati dagli scienziati tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. Presto però scartarono questa ipotesi perché i sovietici non potevano permettersi di nascondere tali segreti, tanto meno di far volare simili dispositivi sugli Stati Uniti dove magari potevano cadere. Non c’era una sola ragione teorica per l’ipotesi meno improbabile di tutte: sonda o navicella extraterrestre. La principale ragione “contro” l’ipotesi ET era essenzialmente astronomica: l’enorme distanza tra la Terra e gli altri (allora, ipotetici; oggi quasi certi) pianeti extrasolari adatti alla vita, escludeva a priori la matrice aliena. La teoria in voga ancora oggi è che un simile viaggio interstellare verso la Terra richiederebbe a una sonda ET fin troppo tempo terrestre ed un’energia infinita. Che senso avrebbe varare un simile progetto, magari dopo attenta osservazione ed analisi telescopica della Terra? Da escludere, quindi, anche l’ipotesi di una flotta di dischi volanti a corto raggio imbarcati su un’astronave-madre. Stanton Friedman conosce fin molto bene le equazioni di Einstein (fraintese da molti) sul viaggio a velocità prossime a quelle della luce e critica questa obiezione teorica. Fin dai primi avvistamenti ufficiali del periodo 1947-1952, la comunità scientifica ha appoggiato le affermazioni di quei pochi ricercatori che hanno veramente proposto spiegazioni sui singoli fenomeni anomali. Questi studiosi hanno assunto un approccio sperimentale tipico: immagina che ogni avvistamento sia un esperimento unico irripetibile su base osservativa e cerca di trovare un fenomeno teoricamente in grado di spiegare l’osservazione. Questo metodo, secondo Friedman, avrebbe reso spiegabili gli avvistamenti, tranne uno: il pregiudizio anti-ET della maggior parte degli scienziati. Pregiudizio figlio della teoria che gli alieni non possono essere qui sulla Terra per un sacco di buone ragioni, magari forzando spiegazioni altrettanto incredibili sul piano razionale e galileiano. Cioè senza spiegare validamente gli avvistamenti straordinari. Si dice, ad esempio, che K.Arnold vide un miraggio d’alta quota. Un’idea affascinante ma perché la teoria sia scientifica occorre determinare esattamente quali parti di un fenomeno anomalo essa intenda spiegare. Nella fattispecie i miraggi d’alta quota sono associati alle montagne. Poiché Arnold riferì di aver visto oggetti non identificati di forma semicircolare vicino al monte Rainer, il miraggio è debolmente accettabile come via di mezzo tra teoria e osservazione. Ma non tutto coincide perché altre verifiche dimostrano la discrepanza della teoria con altri aspetti dell’osservazione. I miraggi d’alta quota si producono sopra le montagne. Arnold affermò che gli oggetti stazionavano sotto la vetta del Rainer. Ne vide la silhouette sul fianco della montagna. I miraggi non mostrano moto laterale ma, al contrario, stazionano sopra le montagne. Eppure Arnold vide gli oggetti in viaggio da nord verso sud ad alta velocità (la misurò, era di circa 1.700 miglia orarie!). I miraggi sono indistinte immagini fioche e invertite di una vetta. Ma Arnold disse che gli oggetti emanavano riflessi di una brillante luce solare. Quindi la teoria del miraggio d’alta quota ha un debole punto a favore e tre forti punti di discrepanza. Secondo Friedman, era da rigettare. Ma fu pubblicata ed accettata così com’era. Una rigorosa spiegazione anti-galileiana pur sempre scientificamente fallimentare per un fisico ma accettabile per il pubblico dei non addetti ai lavori che avrebbe dovuto trangugiarla. Alcuni la lessero e decisero che Arnold aveva visto un miraggio. Uno scienziato che affermò di aver spiegato l’avvistamento, il dr. Donald Menzel, propose la spiegazione della tempesta anomala di neve dai fianchi della montagna. Il vento avrebbe portato la neve verso sud, giustificando il moto laterale. In tal caso gli oggetti di Arnold sarebbero apparsi bianchi come la neve e non metallici, scintillanti e semicircolari. Ma Arnold riferì condizioni meteo di calma, senza vento. Respinta la teoria della tormenta anomala di neve, Menzel propose altre due spiegazioni meteo incoerenti. Queste ed altre idee insoddisfacenti furono date in pasto ai media, all’opinione pubblica, senza prestare la dovuta attenzione ai dettagli dell’avvistamento riferiti da Arnold. Nessuna delle spiegazioni fornite si rivelarono coerenti, alla prova logica dei fatti, con i dati dell’osservazione. La comunità scientifica sembrò accettare le conclusioni fornite da Menzel ed altri. Tuttavia le analisi indipendenti offerte da altri scienziati, avrebbero acclarato ben altro. Sembra incredibile ma è stato messo in gioco il metodo scientifico galileiano: qual è il compito di uno scienziato? Attenersi ai dati dell’osservazione del fenomeno, soprattutto se anomalo, verificarli con gli strumenti della scienza e, se necessario, con quelli di propria invenzione purché siano coerenti con le leggi della fisica e della matematica, servendosi di teorie e modelli in grado di fornire un quadro semplice del fenomeno stesso. Non sempre gli esperimenti sono riproducibili come accade nella Fisica, scienza di primo livello. Vale per l’Astronomia che è una scienza di secondo livello fondata sull’osservazione di oggetti cosmici. L’Ufologia scientifica non è da meno, soprattutto se non abbiamo alieni e navicelle da studiare direttamente. La libera scienza che ricerca la verità perché non la teme, oggi rischia grosso secondo Friedman. La nostra civiltà è forse bloccata da qualcuno o qualcosa? “Qui sembra che gli scienziati dicano: poiché non ci sono ragioni teoriche di credere che i dischi-piatti-sigari-triangoli volanti possano essere niente altro che fenomeni ordinari o anomali terrestri, non c’è ragione di criticare le spiegazioni offerte da Menzel ed altri fin dal 1947. Questa è scienza?”. Secondo Friedman sono sufficienti sei mesi di indagini giornalistiche approfondite (tipo Watergate) sul fenomeno ET (magari sottraendo risorse info-investigative dai talk-show privi di senso, risparmiando tempo e soldi) per annunciare al mondo la verità sugli Extraterrestri. “Perché i loro fenomeni anomali continuano”.

Dal 1947 al 1960 la comunità scientifica come avrebbe potuto studiare il fenomeno Ufo, se l’Us Air Force deteneva il controllo sui migliori dati disponibili di fonte militare che coinvolgevano testimoni, tracciati radar e quant’altro? “Scienziati e ricercatori civili non erano interessati, sulla base di ciò che veniva divulgato sui giornali, a rischiare le loro carriere, famiglie e danari per volare fino a Wright-Patterson e dare un’occhiata a quei dati sensibili”. Inoltre i militari avevano attuato un’abile opera di cover-up sul fenomeno (ricordate la madre di tutte le serie tv sull’argomento, X-files?) finanche sostenendo pubblicamente che nonostante i loro migliori sforzi le indagini ufficiali (progetti: Sign 1948, Grudge 1949-1951 e Blue Book 1952-1969) non avevano trovato alcuna evidenza di tecnologia ignota. Secondo Friedman, si è così affermata “una leggenda tradizionale fondata sull’assioma che gli avvistamenti di navi spaziali aliene non sono il risultato di tecnologia ignota (che richiederebbe strategie investigative di nuova concezione) e che tutto si può spiegare con gli strumenti scientifici disponibili”. Un atto di incommensurabile presunzione intellettuale che Friedman boccia senza mezzi termini. Vi siete mai chiesti perché oggi è così difficile pubblicare, su una rivista autorevole a livello internazionale, un articolo scientifico di esobiologia che provi a spiegare con gli strumenti della scienza la presenza extraterrestre sulla Terra? “Nel 1967 era perfettamente legittimo discutere apertamente di ET, Ufo e navicelle spaziali aliene, a tal punto che il Congresso degli Stati Uniti ordinò all’Air Force di favorire l’investigazione indipendente del progetto Blue Book. Furono pubblicati articoli scientifici pienamente fedeli al dettato tradizionale che, poiché tali oggetti fanno cose che sembrano violare alcune leggi della fisica e dell’ingegneria così come noi terrestri le conosciamo, in mancanza di prove convincenti, nessun disco volante è una navicella extraterrestre”. Il 6 novembre 1970 la prestigiosa rivista Science pubblica un articolo di Donald Warren sullo status delle conoscenze del fenomeno in relazione alle esperienze incoerenti vissute da quanti avevano vissuto tali avvistamenti in condizioni di forte stress e di alienazione dalla società. In pratica, contrariamente alla vulgata più paludata, sarebbero proprio le persone più acculturate e impegnate tra casa, lavoro e famiglia, le vittime preferite di queste strane visioni ET.

I dischi volanti, quindi, sarebbero le proiezioni mentali di tali stress. Né più né meno. Davvero le cose stanno in questo modo? E che cosa ne pensano i moderni nativi “primitivi” che non vivono certamente nella nostra società tecnologica ma che, senza far uso di droghe, hanno magari sperimentato analoghi prodigi? “La tradizione politico-ufologica è ancora potente e si rischia la credibilità nella migliore delle ipotesi, se non il ridicolo e la fine della propria carriera accademica, anche sotto le migliori condizioni investigative e sotto i migliori auspici scientifici”. Ma se un giorno verrà dimostrata ufficialmente la realtà fisica del fenomeno extraterrestre sul pianeta, allora a perdere di credibilità saranno quanti (coperti dal ridicolo nella storia) hanno frenato un’intera umanità nella ricerca della verità. Altro che sciami di insetti scintillanti perfettamente identificabili! Altro che stormi di uccelli in volo attraverso campi elettromagnetici! Insetti e uccelli certamente sembrano disegnare spettacolari Ufo sui cieli delle nostre città. Ma Stanton Friedman consiglia agli scienziati di rigettare la tradizione sul fenomeno ET. La maggior parte delle prove sugli avvistamenti genuini degli ultimi 64 anni, è ancora nei cassetti dei governi. Fatti che attendono di essere analizzati scientificamente. Vanno rigettate le argomentazioni semplicistiche spesso proposte per giustificare la tradizione. “Il grande scienziato Carl Sagan nel suo libro “Il mondo infestato dai demoni”, mette in guardia i giovani dai pericoli dell’oscurantismo, dell’irrazionalità e della violenza virulenta di individui, gruppi, stati, culture e società che non hanno alcun rispetto per la dignità della persona, quindi per la scienza e per le sue leggi fondamentali. Negare la verità è una delle prime violenze perpetrate, il primo dei vizi, il primo peccato contro la scienza. Ci sono rapporti riservati che evidenziano testimonianze multiple altamente dettagliate di avvistamenti di lunga durata con navicelle spaziali. Ce ne sono altre che includono e combinano tracciati radar da terra e da cielo, effetti fisici su auto ed aerei (improvvisi black-out); tracce a terra, foto, filmati. Il caso neozelandese docet”. Friedman li analizza con obiettività, lucidità e trasparenza. Esemplare è il suo giudizio sul programma SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) che vuole intercettare segnali radio-ottici di altre civiltà spaziali, magari diretti verso la Terra, scandagliando il cielo e sperando di fare centro. Più alta è sicuramente la probabilità di vincere al Superenalotto italiano (una su 623 milioni). Friedman definisce “silly” il programma SETI “destinato a fallire non perché non vi siano civiltà aliene là fuori, ma semplicemente perché non abbiamo alcuna ragione di credere che gli alieni siano come noi. Cioè che vogliano spedirci un messaggio via onde radio quando posso benissimo raggiungerci subito”. Per cui “silly” è il nostro modo di ragionare nel contesto cosmico dove tutto è alieno. Ma alla base dei nostri problemi quotidiani (anche della strillata politica autoreferenziale italiana utile a creare solo confusione tra i cittadini senza risolvere un bel niente) che ci foderano le orecchie e gli occhi, troviamo il Watergate cosmico. Da smascherare al più presto. E si comincia analizzando gli errori di scienziati, autori di fantascienza e politici nella predizione dei progressi tecnologici sulla base di presunte limitazioni di ordine fisico-naturale. Molti progetti top secret sono stati cancellati proprio per questo motivo. Impossibili sembravano il primo volo dei fratelli Wright, il primo uomo nello spazio, la conquista della Luna, la tv, l’industria spaziale privata, i computers, internet per tutti (non solo per Totti), l’ipod e i cellulari. Capiamo bene la forte disconnessione esistente tra ufologia scientifica e fantascienza figlia della sociologia marxista. L’opinione pubblica vuole la verità sugli ET. E la risposta, secondo Friedman, è stupefacente perché non siamo soli nell’Universo vicino. “Il castello di menzogne prima o poi cadrà, il muro di omertà sarà abbattuto. E’ un dovere che dobbiamo ai giovani, alla verità, alla ragione, alla scienza, al diritto, alla giustizia, alla nostra stessa libertà. Le navicelle spaziali aliene non sono favole. Sono reali”. Parole di Stanton Friedman, scienziato fuori dal coro. Il quale ha scoperto che “la maggior parte dei libri di ufologia non valgono la carta sulla quale sono stampati”.

Le argomentazioni di Friedman sono intriganti come i suoi studi astro-nucleari. Gli Stati Uniti fin dagli anni Sessanta stanno progettando, costruendo e sperimentando motori a reazione nucleare (fissione e fusione solida e gassosa) per il possibile impiego nei sistemi di propulsione di velivoli spaziali, civili e militari, alternativi agli attuali reattori-jet che usano combustibili fossili. E’ la nuova industria nucleare del XXI Secolo, pubblica e privata, che ci aprirà la via alle stelle. Un grande business intergovernativo planetario che però, a quanto pare, proprio perché classificato oltre il top secret, ha lasciato fuori altri progetti poi cancellati o ridimensionati, divenuti temi assai cari alla fantascienza. Un’industria che sta sorgendo al confine tra il reale e il virtuale? Che ruolo giocano gli Ufo alieni? Friedman ne parla apertamente nei suoi convegni in tutto il mondo: all’uomo semplice, allo scienziato, al tecnico, al politico, al religioso. Stazioni radiotelevisive, Youtube e siti Internet come il suo, continuano ad irradiare lo spazio del suo pensiero controcorrente, anticonformista e, per certi versi, rivoluzionario. Tuttavia, convegni, interviste, documentari e film, non sono mai sufficienti per raggiungere capillarmente il grande pubblico mondiale. Nel suo quarto libro “Flying Saucers” Friedman offre una visione d’insieme del fenomeno extraterrestre che tutti dovrebbero leggere; approfondisce tematiche affrontate nei suoi simposi e congressi, sulle colonne del Mutual Ufo Network (Mufon), dell’Ufo Magazine e del suo sito. Gli atti sono pubblici, nulla è segreto. Pochi altri scienziati del suo calibro hanno fatto altrettanto. Friedman, consulente di fama mondiale, usa il discorso diretto avvalendosi delle famose slides per farsi capire meglio. Ogni simposio è un’occasione preziosa per sviluppare un particolare tema del fenomeno alieno sulla Terra, che non ha nulla a che spartire con la fantascienza.

L’Autore risponde alla domanda fondamentale antica come l’Uomo: siamo soli? “Non solo c’è una reale evidenza che alcuni Ufo sono astronavi aliene provenienti da altri mondi, ma viene dimostrata la fattibilità del viaggio interstellare già praticato da numerose civiltà nella nostra immediata periferia cosmica”. La deduzione logica è lapalissiana. Se noi oggi disponiamo delle conoscenze tecniche e scientifiche in campo nucleare per liberare energie in grado di realizzare subito, teoricamente, il viaggio interstellare; qualcun altro evidentemente lo sta già facendo da secoli senza problemi. Le vicine stelle in sequenza principale come il nostro Sole ospitano pianeti e civiltà come la Terra? “Basta osservarli per capire se siamo sulla giusta strada”. Friedman rivela i progetti tenuti segreti alla stampa ed alla comunità scientifica. Quanto basta per istruire un’inchiesta pubblica internazionale che faccia luce sulla natura aliena delle navicelle spaziali. Il Parlamento Europeo e le Nazioni Unite, dispongono degli strumenti giuridici idonei all’uopo? O dobbiamo accontentarci del lavaggio collettivo del cervello prodotto dalla fantascienza cinematografica? Friedman non lesina critiche ai media, agli educatori, ai giornalisti, alla cultura, alla letteratura, alla politica del tirare a campare che, per ridicolizzare la realtà aliena sulla Terra, si sono accontentati di spiegazioni degne di favole per bambini. Cosa lasceremo ai nascituri, alle future generazioni? La memoria di un primo contatto mai avvenuto, magari rinviato alle calende greche per interessi di pochi? Friedman critica scienziati ed autori di fantascienza, invitando i cultori affezionati del SETI a lasciar perdere, in quanto non hanno fornito prove scientifiche convincenti per sostenere lo sforzo finanziario e telematico richiesto, e le loro strane supposizioni sulla tecnologia aliena, “tradendo la loro totale ignoranza sull’attuale evidenza (sotto il naso) degli Ufo”. Gli imperatori del SETI e della fantascienza globale, secondo Friedman, avrebbero dimostrato l’inconsistenza dei loro attacchi sferrati all’ufologia ufficiale, in mancanza di una solida base di fatti, prove e dati. “Chiaramente l’intrattenimento si nutre d’ignoranza scientifica e lo spettacolo poggia sulla disattivazione temporanea della ragione”(vedi i caccia stellari che fanno fumo e rumore nello spazio!). Chi per piacere e chi per soldi. Ma l’amara realtà è un’altra. A sostegno delle tesi di Friedman giungono il successo dei suoi libri, le folle oceaniche nelle sue prolusioni e i sondaggi che rivelano la percezione del fenomeno alieno tra la gente. La nozione che non c’è tempo e denaro per pensare a queste cose, è totalmente infondata. “La maggior parte delle persone, specialmente scienziati, in realtà crede nelle astronavi aliene sulla Terra: chiamatele come volete. E comincia a sospettare che in fondo a questa faccenda bisogna andare, anche per risolvere le emergenze planetarie”.

Friedman invita tutti a denunciare liberamente gli avvistamenti, qualora capitassero. “Molti ricercatori – rivela lo scienziato – hanno iniziato a parlare normalmente di alieni nei loro corsi accademici. Molti giornalisti non hanno più paura di scriverne articoli. Mancano però le inchieste storiche che, scavando in profondità per illuminare il Watergate cosmico, indurrebbero le autorità a svelare la verità”. Secondo Friedman il vero problema da risolvere prima è un altro: “bisogna smascherare i disinformatori. Sembra che non abbiano limiti di azione, di spazio e di tempo, per delegittimare chiunque si occupi seriamente del fenomeno alieno. I disinformatori sono colpevoli di fronte all’umanità di ignorare l’evidenza dei fatti” che Friedman conosce molto bene rispondendo a più di 40mila domande sugli Ufo, del tipo: perchè i nostri governi tacciono? Perché gli alieni sono qui sulla Terra? Perché si nascondono? Perché ci conoscono così bene? Perché non sono ancora atterrati sul Colle Quirinale ed alla Casa Bianca? Da dove vengono? Da sottoterra? Da altri mondi e lune del nostro Sistema Solare? Da altre dimensioni? Da altre galassie? L’idea di Friedman è che un’ottima base di lancio dei nostri visitatori (per chi ha letto “Captured!”) è il sistema solare di Zeta Reticuli. Qui due stelle speciali simili al nostro Sole ma più antiche del nostro luminare, potrebbero nascondere mondi e stazioni spaziali che non riusciamo neppure a immaginare. “Non meraviglia che l’attento orecchio cosmico del SETI non abbia captato nulla d’interessante”. Friedman è convinto che siamo vicini a una clamorosa svolta epocale. Una sensazione che pervade un po’ tutti, credenti in DIO e non. Per questo scienziati e giornalisti alla ricerca della verità, non possono più tacere. Anche la Chiesa Cattolica Apostolica Romana si prepara da secoli. I documenti di alcuni teologi e Padri, lo dimostrano. L’oscurità dell’ignoranza è finita. La disinformazione scientifica sull’argomento alimentata sui giornali, spettacolo altrettanto indecente, è testimoniata dai colleghi fisici di Friedman: a centinaia frequentemente cadono nelle sue argomentazioni, dimostrando “la propria ignoranza sul fenomeno ET, che spesso si tramuta, come d’incanto, in una benedizione accademica!”. C’è una buona lezione da apprendere in questa storia. Avere in mano i fatti e le prove prima di parlare. E Friedman li sta producendo, stimolando e illuminando quanti sono seriamente interessati a capire l’evidenza extraterrestre sul nostro pianeta. Ossia la realtà di prodigiosi sbarchi alieni sulla Terra che nulla hanno di spirituale e mistico. La lezione dello struzzo qui non funziona. Si può essere sconcertati, offesi e umiliati quanto si vuole, ma il fenomeno non chiede mica il nostro permesso per manifestarsi. Non ci sono regole scritte (fino a prova contraria) o leggi generali galattiche che impongano una particolare manifestazione a nostra discrezione. E’ per questo motivo che il Principio antropico va aggiornato. Qui non si tratta di credere o non credere negli alieni. Non è una religione. Non è un culto. E’ un fenomeno fisico naturale. Anomalo e incredibile quanto volete, ma perfettamente ordinario. Quindi tecnologico e scientifico che la scienza non può più ignorare. “I mendaci si facciano da parte. Che ognuno si assuma le proprie responsabilità per il bene dell’umanità e non del proprio tornaconto particolare”. Friedman sostiene che ognuno di noi deve porsi le domande giuste (come fece il grande Fermi:“Loro, dove sono?”) riservando un grande canestro bianco per le questioni insolute sulle quali esistono ancora poche informazioni per ottenere giuste, corrette e rigorose conclusioni scientifiche. Così lavora la scienza. Ma, soprattutto, Friedman crede che occorra scavare molto per ottenere le risposte più oneste e sincere. Ha ascoltato i diretti interessati (non gli alieni) che hanno avuto a che fare con gli extraterrestri e le navicelle spaziali ET. Gente che ha scelto di parlare liberamente. L’invito è ancora una volta rivolto a quanti vogliano far conoscere la propria esperienza personale. “I loro nomi non saranno divulgati senza esplicito permesso”. E’ quanto Friedman sta facendo da 52 anni. Ci è stato insegnato che la storia non si fa con i “se fosse”. Ma quando gli scienziati sbagliano (non la scienza ma le persone) magari seguendo dogmi errati e ignorando dati che contraddicono questi modelli, allora la civiltà corre il rischio di bloccarsi perché le menzogne possono diventare verità ufficiali.

Nel libro “Science was wrong” di Stanton T. Friedman e Kathleen Marder, capiamo cosa sta accadendo sotto i nostri occhi. E’ già successo nella Storia in molti campi della scienza e della tecnica, nell’astronomia, nella medicina, nelle scienze ambientali, nella chimica, nei fenomeni anomali atmosferici extraterrestri. Gli Autori focalizzano l’attenzione del lettore sui proclami scientifici degli ultimi 150 anni, che si sono rivelati assolutamente falsi. Per nostra fortuna le conoscenze e il progresso hanno seguito il loro corso e non si sono lasciati ingabbiare. Quanti hanno proclamato l’impossibilità di certe invenzioni, hanno avuto poi ciò che meritavano. Il ridicolo. L’opera è dedicata a quanti si rifiutano di fermarsi, a chi osserva non solo i dettagli della realtà ma anche il quadro d’insieme. San Francesco d’Assisi invitava a contemplare il grande Disegno di DIO inciso sul grande Tappeto dell’Universo riccamente impreziosito con le vite di ogni singola persona.

Le più grandi scoperte scientifiche e tecnologiche non sono mai state previste. Sono state considerate quasi sempre errori impossibili. Dal totalmente inatteso sono venute fuori le cose più incredibili per dogmatici e scettici dell’epoca. Accadrà lo stesso con la scoperta di Ufo, navicelle ET, rapimenti alieni e quant’altro? Friedman e la Marder cercano una risposta convincente. Due mesi prima dello storico volo dei fratelli Wright a Kitty Hawk, il grande astronomo Simon Newcomb dichiarò “non possibile la combinazione di sostanze note unite per creare una macchina volante funzionante”. La teoria dei germi fu concepita per la prima volta (non ufficialmente) duemila anni fa sulla base di antichi testi scritti in Sanscrito. Il kolossal cinematografico e i libri sulla grande filosofa Ipazia ce lo ricordano. Ma la scoperta non fu generalmente accettata come tale fino alla fine del XIX Secolo. Il viaggio spaziale fu dichiarato “pura follia” nel 1956 da un astronomo reale britannico. Non fu il solo. In sua compagnia troviamo tanti altri scienziati che ne dimostrarono l’impossibilità! Nella Storia è stato difficile, persino impossibile, promuovere l’accettazione di nuove osservazioni e scoperte. Tuttavia, negli ultimi 150 anni, abbiamo assistito a un’ufficiale esplosione certificata di nuove cure, teorie, tecniche e invenzioni in ogni campo dello scibile umano, che hanno rivoluzionato la nostra vita più di quanto sia mai accaduto durante l’intera avventura evolutiva umana sulla Terra. La maggior parte di queste scoperte erano state dichiarate impossibili. Un prodigio? Cos’è accaduto? “Gli Ufo naturalmente non c’entrano! Ma osservando quest’affascinante collezione di storie sui pionieri che fecero l’impresa, creando e realizzando l’impossibile, viene spontaneo chiedersi: perché sta accadendo?”. Invenzioni che altri scienziati erano pronti a dichiarare inutili o non funzionanti, hanno permesso la scrittura digitale di questo documento che farà il giro del mondo grazie a Internet e Google.

“La storia della scienza è piena di annunci ufficiali di eminenze grigie, smentiti dai fatti, che hanno cercato di frenare il progresso dell’umanità”, con dichiarazioni, letture, lezioni, libri e teorie che oggi farebbero rizzare i capelli dei nostri attuali scienziati, finendo direttamente nel cestino con tutti i benefici umoristici del caso. Le classifiche note parlano chiaramente di ridicole teorie sull’impossibilità del fare. Friedman analizza le profonde implicazioni socio-antropologiche, scientifiche e tecnologiche del cieco rifiuto di nuove scoperte. Che sembrano fallire (pur essendo scientifiche) nell’adattamento ai paradigmi ed ai preconcetti della baronia politico-accademica dell’epoca. Friedman e la Marder indagano criticamente gli storici proclami sfornati dalla Dottrina dell’Impossibile e le frontiere della scienza. “La tecnologia aereo-spaziale è piena di scienziati ben inseriti che hanno resistito alle forti accelerazioni del cambiamento”. Quei cervelli che rifiutarono scientemente il volo umano, se avessero contribuito a realizzare quel sogno impossibile, quali contributi avrebbero portato al progresso ante litteram dell’umanità? Friedman fa un esempio concreto: il secondo conflitto mondiale sarebbe finito prima se i reattori dei jet fossero stati introdotti subito in Inghilterra dove il brevetto era stato concesso nel 1930. Quante vite umane sarebbero state salvate? E se il volo spaziale fosse stato intrapreso molto prima? Oggi sarebbero disponibili informazioni molto più avanzate sui disastri naturali. Potremmo lanciare pre-allarmi più precisi? Le tecnologie della comunicazione subirono una svolta clamorosa non prima di 150 anni fa, all’epoca della Guerra Civile Americana e dell’Unità d’Italia. Il telegrafo, il telefono, la televisione, il cellulare, Internet, l’ipod touch, non erano forse prima tutti sogni impossibili? Alcuni inventori naturalmente non si lasciarono scoraggiare, sfornarono il loro brevetto perché dotati di ingegno, riuscendo a superare e vincere l’inerzia degli impossibilisti. Non furono tutte rose e fiori. Molti rubarono le invenzioni altrui. Sapete chi ha inventato il telefono? Meucci e non Bell. E’ stata una Corte di giustizia americana a stabilirlo definitivamente nell’Anno Domini 2000. Dieci anni fa!

E che dire della vicenda di Tesla? Ai tempi dell’Unità d’Italia ormai completa (A.D. 1918) perché mai una persona si sarebbe dovuta sedere davanti a una scatola per guardare immagini in movimento? Sapete perché è stata inventata la televisione? Non per i volgari talk-show, ma per osservare il lato nascosto della Luna! Di che utilità è un telefonino se non c’è nessuno da chiamare? Sapete quanti brevetti ignoti al grande pubblico sono depositati in tutto il mondo? La mancanza di lungimirante immaginazione e lucidità, ovvia in certe politiche governative che affossano la ricerca scientifica e tecnologica pubblica e privata, è fatale per qualsiasi inventore.

Gli impossibilisti non consideravano i vantaggi di una comunicazione rapida a lunga distanza, utile nelle emergenze mediche o quando una nave è in difficoltà durante la navigazione (SOS del Titanic). E’ un po’ come avere la mente accesa ogni tanto. La teoria sui germi fu proposta nel 36 a.C. sulla base di antichi scritti orientali. Nonostante i dati osservativi e sperimentali non fu accettata prima di Louis Pasteur il quale scoprì che sono i micro-organismi, non i miasmi dei gas putridi, a causare le malattie. Sfortunatamente questa grande scoperta non fu accettata subito. Molti influenti oppositori, diretta emanazione di baronie e circoli scientifici dell’epoca, si avvinghiarono a credi arcaici e solo molto lentamente accettarono di riconoscere la validità degli studi di Pasteur. Non prima di aver tentato inutilmente di separare l’evidenza oggettiva della trasmissione di organismi microscopici patogeni dalla causa delle malattie di centinaia di migliaia di persone. Non prima di aver fatto morire altra gente. Non prima di aver fatto cadere in disgrazia altri scienziati. Non prima di aver capito l’insuccesso dei loro tentativi di comprensione dei germi. Per Fredman gli scienziati veri portatori sani del genio dell’innovazione, hanno quasi sempre una lunga storia da raccontare. E’ accaduto anche di peggio. Scienziati di altissimo livello ma politicamente condizionati, hanno provocato la sofferenza del genere umano. Il Darwinismo sociale, ad esempio, ha alimentato i Movimenti Eugenetici in America e in Europa, conducendo direttamente ai programmi di selezione della razza, di sterilizzazione e di sterminio di massa (Germania, Anni Trenta del XX Secolo) nei gulag e nelle camere a gas. Il ventre oscuro della corruzione etica e morale ha partorito una delle sette teste del drago: una falsa “scienza” serva del potere, non più libera al servizio dell’Umanità. Una tecnologia di morte che ha causato milioni di mutilazioni, di deformazioni e di mutazioni genetiche per avvelenamento da radiazioni e da mercurio. Altro che Global Warming! La disinformazione scientifica è uno dei diademi sulla testa del drago. Centinaia di miliardi di euro dovrebbero essere investiti nella “cattura” di CO2, l’anidride carbonica, definita da alcuni, “malattia della Terra”! Non siamo di fronte a un altro esempio di interessi costituiti che trionfano sulla scienza libera e sui reali bisogni della società? Friedman esplora le frontiere della conoscenza, i fenomeni psichici tanto cari al Cicap, il Comitato italiano di controllo delle affermazioni sul paranormale, e le visite regolari di extraterrestri a migliaia di persone sulla Terra. Una Fondazione sulle Frontiere della Scienza è appena nata negli Stati Uniti per promuovere progetti immediatamente realizzabili. “Ognuno è libero di credere in ciò che vuole: un piccolo gruppo di scettici ha annunciato che un centinaio di anni di ricerche non è bastato a produrre prove convincenti sulla realtà dei fenomeni psichici anomali”. I cosiddetti parapsicologi disapprovano sostenendo che centinaia di studi scientifici hanno prodotto l’evidenza di alcuni fenomeni paranormali. Ogni gruppo accusa l’altro di pregiudizio conclamato. Dov’è la verità? I parapsicologi hanno offerto prove a sostegno di tali fenomeni? Chi ha vinto il premio di un milione di dollari messo in palio dalla Fondazione James Randi? “Gli scettici automaticamente respingono i risultati sperimentali statisticamente significativi. Per più di 60 anni, forti attacchi sono stati sferrati su tutti i temi della Questione Extraterrestre”. Gli impossibilisti hanno dichiarato che: il viaggio dalle altre stelle fino alla Terra è impossibile; non c’è alcuna prova che confermi la realtà fisica dei dischi volanti e l’aspetto degli alieni come umanoidi (una testa, un busto, due braccia e due gambe) in pigiamino spaziale; i governi non potrebbero coprire una tale verità; gli alieni non si comporterebbero presumibilmente in questo modo (cioè come vengono osservati dai testimoni); le testimonianze oculari non sono attendibili, quindi non scientifiche; non c’è ragione per rapire con violenza i terrestri, e così via. Queste dichiarazioni coraggiose degli impossibilisti, secondo Friedman, “non derivano da una seria ed approfondita analisi delle prove già acquisite, ma piuttosto da comode teorie senza alcuna relazione-connessione con le enormi informazioni disponibili per coloro che le cercano”. Falsi stratagemmi sono stati tentati per mostrare come il famoso principio del “rasoio di Occam” escluda presumibilmente a priori la realtà extraterrestre. “In effetti, gli astronomi e gli astrofisici in particolare non osservano alieni ed astronavi in navigazione”. Si scopre così che gli attacchi principali alla realtà degli Ufo sul nostro pianeta da parte di presunti professionisti, secondo Friedman, possono generalmente essere classificati e descritti come pseudo-scientifici. “Costoro manifestano una smodata confidenza nelle proprie conoscenze parziali, oserei dire una fede religiosa nelle loro sensazioni e intuizioni. Un sentimentalismo dottrinale che li allontana dal fenomemo stesso. Semplicemente non hanno bisogno di investigarlo perché hanno già le risposte pronte. Questa non è scienza ma pseudo-scienza”.

Negli ultimi 150 anni le dichiarazioni di persone che hanno detto di aver visto qualcosa di impossibile in terra, in mare e in cielo, avrebbero dovuto aiutare lo scienziato in buona fede a riconoscere quante vite sono andate tragicamente e prematuramente perdute e quanti benefici per l’umanità sono stati cancellati, forse per sempre, a causa degli impossibilisti. Quanti geni incompresi avrebbero potuto cambiare il corso della Storia? “Troppo spesso le dichiarazioni di impossibilità sono state pronunciate da posizioni d’ignoranza piuttosto che di conoscenza. Ma hanno avuto l’ascolto delle masse a causa dello status sociale di esaltazione e di auto-compiacimento di chi le proclamava. L’evidenza dei fatti è stata piegata dal potere ai propri comodi e schiacciata perché scomoda verità”. Nella Storia è difficile se non impossibile promuovere l’accettazione di nuove evidenze fisiche, di nuove leggi fisiche, di nuove scoperte. La promozione e la realizzazione di nuovi progetti e piani industriali totalmente innovativi e rivoluzionari (alternativi al vecchio mercato dell’automobile e delle centrali elettriche alimentate dai combustibili fossili) sembra fantascienza. Ma è già un obiettivo chiaro e fattibile che risolverebbe all’istante l’emergenza occupazione mondiale e l’inquinamento ambientale. Queste sono le sfide del XXI Secolo. Ma si comincia dalla verità che la Politica non può ignorare. Per Friedman le ragioni della mistificazione globale sulla realtà del fenomeno extraterrestre sulla Terra, sono sfaccettate quanto le sezioni del più prezioso dei diamanti. Ossia quanto le visioni progettuali (automobile ad idrogeno, centrale termonucleare, spazioplano, treni, aerei ed automobili senza ruote a levitazione; sottomarini, navi ed aerei spinti non più da eliche e reattori bensì dalle forze elettromagnetiche aereo e idrodinamiche silenziose, astronavi nucleari, piccole centrali nucleari domestiche, batterie ad idrogeno di illimitata durata, etc.) di un qualsiasi piano industriale. Ma spesso alla base del cover-up e della Dottrina dell’Impossibilismo troviamo: la retorica politica, l’arroganza, la presunzione, il culto dell’ego, l’avidità e tutti gli altri vizi capitali farciti dalla resistenza al cambiamento. Cosa rende una civiltà degna di essere salvata? Ci si può solo meravigliare, quindi, di poter scrivere su un computer! E di quante siano le invenzioni e le scoperte nel cassetto di casa, in attesa di brevetto e di realizzazione industriale, prima che vengano cestinate, cancellate e soppresse per sempre.

In Italia il Governo Berlusconi, nella fattispecie il Ministero della Pubblica Istruzione, ha raccolto la sfida per la verità sugli ET, dando direttamente la parola agli studenti. Nelle tracce del tema di italiano proposte lo scorso giugno 2010 agli oltre 500mila giovani che hanno affrontato la prima prova all’esame di Maturità, il tema scientifico ha posto l’interrogativo antico come l’Uomo:“Siamo soli?”. La traccia sugli alieni e sul Principio antropico era dedicata proprio all’Ufologia, agli Extraterrestri, agli Oggetti Volanti Non Identificati, alle Astronavi Spaziali Extraterrestri, all’Esobiologia. Tematiche riferite alle presenze extraterrestri nell’Universo, sulla Terra e nelle nostre immediate vicinanze. Il tema ha offerto ai candidati un pacchetto di documenti che spaziano dal campo della filosofia a quello della scienza, proponendo scritti di Kant e di Stephen Hawking che ha appena pubblicato il suo libro sul Grande Disegno dell’Universo.

Il testo del Ministero della Pubblica Istruzione dichiarava:«Alla fine del Novecento la ricerca dell’origine della vita sulla Terra era pronta a riprendere il cammino, ora pienamente integrata fra gli obiettivi dell’esobiologia [= Studio della comparsa e dell’evoluzione della vita fuori del nostro pianeta], con un piccolo gruppo di biologi che continuavano a perseguire entusiasticamente la ricerca dell’universalità e uno status di pari dignità con le scienze fisiche che una biologia universale avrebbe portato con sé. In questa ricerca, però, essi si sarebbero dovuti scontrare con i biologi evoluzionisti, molto pessimisti sulla morfologia, se non sulla stessa esistenza degli extraterrestri, che smorzavano, quindi, le aspirazioni di chi cercava di estendere i principi della biologia terrestre con tanta fatica conquistati, all’universo nel suo complesso o di incorporare tali principi in una biologia più generale.»Steven J. Dick, “Vita nel cosmo. Esistono gli extraterrestri?”, Milano 2002 (ed. originale 1998)«Gli UFO: visitatori non invitati? In conseguenza delle pressioni dell’opinione pubblica, negli anni passati, furono condotte diverse indagini sugli UFO soprattutto da parte dell’aeronautica americana, per appurare la natura del fenomeno. […] La percentuale, tra i presunti avvistamenti dei casi per i quali non è stato possibile addivenire a una spiegazione, allo stato attuale delle nostre conoscenze, è molto bassa, esattamente intorno al 1,5 – 2%. Questa piccola percentuale potrebbe essere attribuita in gran parte a suggestioni o visioni, che certamente esistono. […] Sono numerose le ipotesi che possono spiegare la natura degli UFO. Si potrebbe, per esempio, pensare che all’origine di un certo numero di avvistamenti vi siano, in realtà, fenomeni geofisici ancora poco conosciuti, oppure velivoli sperimentali segreti, senza tuttavia escludere del tutto la natura extraterrestre. La verità è che noi non possiamo spiegare tutto con la razionalità e le conoscenze. […] A quanto sembra, logica e metodo scientifico non sembrano efficaci nello studio degli UFO per i quali qualsiasi spiegazione è insoddisfacente e/o troppo azzardata.»Pippo BattagliaWalter Ferreri, “C’è vita nell’Universo? La scienza e la ricerca di altre civiltà, Torino 2008”.

Poi, ai primi di luglio 2010, un astrofisico italiano ha affiancato il partito della Lega Nord nella petizione presentata a Strasburgo per la costituzione di un Osservatorio scientifico congiunto sul fenomeno fisico di Ufo ed Extraterrestri, magari diretta emanazione dell’Ufficio per gli Affari nello Spazio Esterno, organismo delle Nazioni Unite che ha sede a Vienna (www.oosa.unvienna.org/).

Se siamo soli o in compagnia nell’Universo, interessa soprattutto al Parlamento europeo.

L’eco rilevante dell’iniziativa politica interesserà, prima o poi, anche i grandi centri scientifici pubblici europei. L’Osservatorio, come auspicato dalla Lega Nord, favorirà la declassificazione dei documenti segreti sugli Oggetti Volanti Non Identificati. A prescindere dal fatto che gli alieni possano essere buoni o cattivi, la costituzione di un Osservatorio, secondo gli esperti, può portare solo vantaggi alla ricerca, al mondo scientifico, al diritto, alla nostra sicurezza.

Se i governi stanno coprendo informazioni relative alla presenza di alieni sulla Terra, è possibile, non illecito, ma anzi necessario informare i cittadini per la tutela delle loro vite e la difesa comunitaria da possibili aggressioni esterne. Grazie a questi archivi, infatti, si potrà fare luce su numeri, tabelle, calcoli, utili agli scienziati di tutto il mondo. Indipendentemente da quello che è stato archiviato in passato, l’iniziativa della Lega Nord e delle Fondazioni scientifiche che saranno costituite all’uopo, permetterà di analizzare quello che succede adesso sulla Terra. Primo obiettivo: neutralizzare le teorie dei debunkers le cui vere bufale destano caos nell’opinione pubblica, allontanando dalla ricerca genuina, scienziati e giornalisti che temono il ridicolo. Già da qualche tempo i governi di tutto il mondo (in primis il Brasile e di recente la Gran Bretagna) hanno iniziato a rendere pubbliche le verità nascoste sugli avvistamenti di astronavi, sonde, entità extraterrestri e di qualsiasi altro oggetto non identificato. Fenomeni naturali anonimi che però non escludono niente, come impone la buona ricerca scientifica galileiana fondata sull’osservazione della Natura. Andare a guardare, magari con risorse private, non fa mai male, perché il rischio è quello di lasciare questo tema in mano ai finti ufologi agenti del discredito che, come abbiamo visto, sono stati smascherati dal fisico Stanton T. Friedman (www.stantonfriedman.com).

Il mondo infestato dai demoni dell’oscurantismo (cf. Carl Sagan) sta cambiando celermente. L’espansione dell’Universo sta accelerando. Possiamo spiegare tutto ciò che accade nella nostra realtà? Che cos’è questa realtà? E’ opinione generale tra le migliori menti della Terra (compresa quella dell’astrofisico Stephen Hawking come al solito frainteso grossolanamente dai media di mezzo mondo) che ci sia là fuori, tra le varie civiltà intergalattiche, una grande fretta di farsi conoscere prima che sia troppo tardi. Le distanze reciproche tra i mondi aumentano e non c’è tempo da perdere. La melassa che continuano a somministrare alcuni presunti esobiologi, attraverso il combinato disposto sui media che non siamo ancora pronti al primo contatto ufficiale con una civiltà extraterrestre e che dobbiamo accontentarci dei probabili batteri marziani, è la prima vera grande bufala di tutti i tempi. Qualsiasi scienziato scettico che si rispetti, sa benissimo che non è più possibile accettare passivamente queste argomentazioni. Le imprese burocratiche delle Agenzie spaziali pubbliche, dal canto loro, con le sonde automatiche marciano vistosamente verso la cancellazione pressoché definitiva della conquista umana dello spazio esterno. Dobbiamo sperare nelle imprese minerarie spaziali private come la RDA di James Cameron nel kolossal Avatar, per viaggiare almeno fino alle stelle più vicine? Sì, ma a che prezzo?

Nicola Facciolini

8 risposte a “Extraterrestri sulla Terra, intervista esclusiva speciale al fisico nucleare Stanton Friedman (Seconda Parte)”

  1. Jasper ha detto:

    dov’è l’intervista?

  2. mah ha detto:

    l’intervista quale sarebbe?

  3. Luca ha detto:

    Ottima intervista, ottimo articolo, davvero interessante.

  4. astar ha detto:

    Come al solito Friedman ci dice cose che già sappiamo ma è un bene che una persona come lui metta in dubbio tutte le certezze che ci sono anche perchè in questa epoca serve veramente una persona come lui che ci faccia ragionare con a nostra testa.

    Nel frattempo sarebbe interessante che a tante “ipotesi” legate alle domande che giustamente fà sorgessero anche delle “teorie”.

    Al riguardo delle teorie dimostrate vi consiglio di visitare un sito, dove trovate un libro molto interessante, riguarda un inventore e ricercatore Vinicio de Bortoli il quale non solo dice di aver ricevuto visita dagli extraterrestri ma anche di aver ricevuto della tecnologia che ha poi brevettato…e da questa tecnologia sono nati dei videogiochi che sdi possono contrallare con la mente.

    se volete vi invito a visitare per saperne di più

    messaggi alieni

    buona navigazione a tutti

  5. Nicola ha detto:

    Non mi risulta che le ricerche del dr. Stanton Friedman siano molto conosciute a livello Istituzionale scientifico e politico, in Italia. Nel tema della Maturità 2010, non mi risulta che tali studi siano stati menzionati…

  6. russo vincenzo ha detto:

    Ciò che è stato osservato al CERN di Ginevra ,consiste di un plasma di teorema geometrici e matematici, espressi in numeri cardinali .
    Questi a loro volta sono costituiti da un gas di numeri ordinali.
    A proposito della presunta autosufficienza della materia ,affermata dopo gli ultimi esperimenti del CERN di GINEVRA.
    Siamo dunque alle solite tesi ideologiche atee!
    Non si tiene conto che l’energia applicata nell’esperimento del CERN è già esistente nell’universo . Quindi la materia non è affatto autosufficiente. Rimane vero semplicemente che nulla si crea e nulla si distrugge .
    Rimane insoluto infatti ,quali sono le ragioni dell’esistenza dell’energia ? Perché c’è l’energia invece che il nulla ?
    Per approfondire segnalo il sito: il Tachione il dito di Dio.
    Nel sito http://www.webalice.it/iltachione si può leggere gratuitamente in rete la teoria unificata dell’universo fisico e mentale, secondo il pensiero sineterico.
    La tesi fondamentale afferma che la gravità non è una qualità della materia ma una reazione astratta all’estensione angolare .Le successive dimensioni spaziali estendendosi a partire dal punto ,alla retta ,al piano e ai volumi, determinano reazione all’ipotesi immaginaria di estensione nello spazio tempo.
    Pertanto le ragioni invisibili delle apparenze fisiche sono astrazioni di teorema matematici.
    In pratica non ci sono fenomeni fisici ma solo rappresentazioni mentali dell’osservatore.

  7. Gianni ha detto:

    Grande intervista sui generis, ora capiamo davvero in che mondo viviamo: nella menzogna più assoluta. E’ tempo di svegliarsi. Grazie Nicola Facciolini.

  8. RUSSO Vincenzo ha detto:

    vittorio catani
    Sono andato sul sito “Il Tachione…”
    Teoria originale, ardita e che – ahimè – per mie carenze tecniche non sono in grado di comprendere appieno, come forse sarà per altri lettori.
    Forse, se ci si pone il fine d’essere compresi da quanta più gente è possibile, un linguaggio meno specifico avrebbe giovato, sia pure a costo di qualche semplificazione.
    Comunque: complimenti. Non è da tutti.
    .RUSSO Vincenzo
    Caro vittorio catani ,la teoria unificata deve correggere duemila anni di errori di filosofia ,che hanno influito sulla logica ,sulla matematica e sulla fisica. Ora per correggere tutto questo ,po,po di scienza travisata ,occorre una nuova semantica .Cioè si devono dare nuovi significati a parole ed espressioni in uso da secoli.Non che sia tanto difficile in se.Il difficile e rimuovere i pregiudizi stratificati nella cultura nota.Per esempio INFINITO oggi significa qualcosa d’immenso e magnifico. In realta è un numero e una qualità incompleta. Un numero non finito. Cioè non è un numero intero. Quindi non rappresenta grandezza ma incompletezza. Gli antichi della magna grecia usavano invece i due diversi termini limitato,(cioé completo),per esprimere grandezza e illimitato,(cioè incompleto), per definire la rarefazione dei numeri primi nel nulla. Va meglio?
    PROVIAMO CON UNA NUOVA MAIL QUI DI SEGUITO.
    LEGGETEMI PERO’ IN MODO ESTESO anche SUL MIO SITO, PER UNA COMPRENSIONE MIGLIORE.
    SALUTI DA VINCENZO
    Vi TRASMETTO UN’ALTRA MIA MAIL MOLTO DIFFUSA IN RETE.
    risposte a BIOLOGI NEODARWINISTI e scienziati agnostici o atei.
    RUSSO Vincenzo scrive:
    ottobre 26, 2010 alle 12:16 pm
    Tutte le teorie della scienza non sono conclusivamente galileane.
    Altrimenti diventano leggi della natura e non sono più teorie.
    Quindi le ragioni invisibili per essere ,sono molto più profonde delle cause visibili presunte ,e lo sono più importanti ,persino di quelle cause sperimentalmente verificate. Infatti ogni esperimento è vero solo fino a quando si ripete identico.
    UN BRAVO DI SETTORE DUNQUE A RICHARD LEWONTIN biologo antievoluzionista.
    La scienza è fede quanto la religione ,ma è difficile farlo ammettere. Eppure la teoria standard e la matematica stessa sono solo ipotesi ipotetico deduttive ,valide solo nel loro proprio sistema assiomatico. Vale a dire che sono incomplete o indecidibili. In pratica non sono false ,perchè sono ipotesi coerenti nel proprio sistema assiomatico. Con ciò non sono neanche vere però ,ma sono solo finte ed immaginarie costruzioni mentali. Le congetture non sono invece nemmeno costruibili e quindi sono false.
    Allora il mondo visibile è una costruzione mentale, realizzata con teorema coerenti ma finti.
    Per concludere .A quali giudizi si devono sottoporre i concetti sintetici ed analitici per trovare le leggi naturali galileane visibili ed invisibili? Ovvero come si trova anche il perché dell’esistere ?
    RISPOSTA : Con il giudizio completo della logica sineterica. Vedi sul sito http://www.webalice.it/iltachione ,soprattutto al volume V : “il tempo e il pensiero”.

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