Le inutili se non dannose amministrative

Non seguo molto le elezioni perché mi contraria e mi annoia l’abitudine dei politici, tutti nessuno escluso, di ammettere d’aver perso. E’ la norma dirsi senza eccezioni vincenti. Non so se anche in quest’ultimo caso si sia seguito questa norma o se il ballottaggio riuscirà a tagliare la testa al toro così che apparirà chiara […]

Non seguo molto le elezioni perché mi contraria e mi annoia l’abitudine dei politici, tutti nessuno escluso, di ammettere d’aver perso. E’ la norma dirsi senza eccezioni vincenti. Non so se anche in quest’ultimo caso si sia seguito questa norma o se il ballottaggio riuscirà a tagliare la testa al toro così che apparirà chiara la sconfitta come la vittoria, e che vincenti e perdenti capiscano di doversi comportare con civile reciproco rispetto e dignità. Il fatto è che io ne vedo a torto o a ragione la inutilità perché gli uomini sono sempre quelli delle vecchie appartenenze, questa sinistra e questa destra che non vogliono svecchiare. Non solo ma se le cose durante la nuova gestione non andranno bene è facile prevedere che la responsabilità sarà fatta ricadere, com’è d’uso, alla precedente gestione, così che a tutta conclusione nulla risulterà in realtà cambiato.

Comunque, nonostante l’idea preminente che queste amministrative siano di grande importanza come segno inequivocabile del tanto sospirato avvicendamento in chiave soprattutto antiberlusconiana io invece ritengo che siano un avvertimento o ammonimento da parte non della parte vincente, ma della parte soccombente allo stesso suo mentore. E appunto in questo tipo di lettura mi chiedo se e quanto abbia pesato, nell’eventuale ma assai probabile sconfitta del Presidente Berlusconi, l’incostituzionale legge che elimina di fatto gli ottantenni dal godimento del loro abituale mezzo di trasporto grazie a una spietata metodica che mira a sfiancarli fisicamente e psichicamente, e a penalizzarli economicamente. Tutto questo si è verificato per avere, con una malriposta migliore delle intenzioni, la politica scaricato su una speciale Commissione medica locale –  grazie a un lucido disegno“di sterminio”-  la pesante responsabilità di stabilire l’idoneità alla guida degli anziani. Per l’esattezza di particolari cittadini solo perché colpevoli d’aver compiuto ottanta anni (razzismo anagrafico?), cittadini dunque non compresi e protetti dall’art.3 della Costituzione. Il tutto tra l’altro con buona pace del tanto sbandierato riconoscimento della famiglia quale massimo ammortizzatore sociale del nostro Paese. Una riprova l’avremo alle prossime elezioni politiche nel caso che il PDL non avrà annullato la norma che obbliga gli ottantenni a sottoporsi alla tortura delle summenzionate Commissioni.

Non sarà davvero insignificante l’astensione dal voto (se non peggio, il sostegno alla sinistra) anche perché non riguarderà solo gli ottantenni, ma i più numerosi settantenni che via via prenderanno coscienza di quanto il problema li riguardi da vicino almeno quanto se non più degli ottantenni.  In attesa, i nostri giovani continuano a massacrarsi alla guida di potenti auto o di piccolissime  finte auto dal motore spesso truccato, con l’entusiasmo o l’impeto a loro connaturato anche senza il micidiale potenziamento di droghe. Se il PDL non ha capito tutto questo merita di soccombere.

Gloria Capuano

Giornalista di Pace

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