Ci sarà anche l’Aquila per le allergia e l’immunità di scena a Sabaudia

Si svolgerà a Sabaudia, presso il Centro congressi dell’Hotel Oasi di Kufra, sabato 26 e domenica 27 maggio, il Congresso Interannula della Associazione Italiana Specialisti in Immunologia e Allergologia Clinica (AISAI: http://www.aisaispecialisti.org/index.php?option=com_content&view=article&id=4&Itemid=15 ), inserito nel programma della V edizione delle Giornate Tirreniche di Allergologia, evento formativo accreditato, presieduto dal prof. Vincenzo di Rienzo della Università […]

Si svolgerà a Sabaudia, presso il Centro congressi dell’Hotel Oasi di Kufra, sabato 26 e domenica 27 maggio, il Congresso Interannula della Associazione Italiana Specialisti in Immunologia e Allergologia Clinica (AISAI: http://www.aisaispecialisti.org/index.php?option=com_content&view=article&id=4&Itemid=15 ), inserito nel programma della V edizione delle Giornate Tirreniche di Allergologia, evento formativo accreditato, presieduto dal prof. Vincenzo di Rienzo della Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Nel corso delle due giornate di fittissimi incontri, specialisti provenienti da ogni regione d’Italia, faranno il punto sullo stato delle conoscenze in materia di asma, malattie autoimmuni, infezioni ed immunità, reazioni allergiche a farmaci e al lattice, allergie alimentari. La UOS di Allergologia della ASL 01 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila, PO S. Salvatore, Dipartimento di Medicina, presenterà il risultato delle sue ricerche sulle spressioni cutanee in corso di connettivopatie, facendo il punto sulla diagnosi e sulla terapia in corso di lupus, sclerodermia, dermatomiosite, ma anche su patologie emergenti come le polinendocrinopatie autoimmuni geneticamente determinate e le malattie linfoproliferative con deficit immunitari. L’occasione consisterà al relatore, dott. Carlo Di Stanislao, membro del consiglio direttivo della stessa AISAI e guest editor della rivista Allergist Journal, di evidenziare quanto scaturito da una ricerca triennale, che dimostra come, nella area del sisma aquilano del 2009, si è fortemente incrementato il numero e la complessità di forme autoimmuni. In effetti, nelle patologie autoimmuni il sistema appare mal diretto, con anomalie molecolari nelle normali vie di comunicazione tra le cellule dello stesso sistema, ed una perdita di capacità di riconosce il Sé. Da un punto di vista psicosomatico nell’ipoattività del sistema immunitario possiamo supporre una tendenza psicologica alla non-espressione del sé, ma di un sé già abbastanza identificato, a cui però si rinuncia per varie motivazioni (paura di non farcela, di creare tensioni o problemi agli altri, ecc.) andando coscientemente contro i propri bisogni e desideri. Troviamo anche stress non risolti, lutti, trasferimenti, vessazioni subite, a cui non si è risposto come si avrebbe avuto bisogno. L’Io risulta alla fine demotivato, e insorge la risposta depressiva. L’iperattività del sistema immunitario sembra denunciare invece uno stato di paura essenziale, una difficoltà a dare il giusto contorno all’aggressore, da cui ci si difenda compulsivamente e disordinatamente. Troviamo spesso nelle persone asmatiche degli stati di paura non ben definibili. Fino agli inizi degli anni settanta, si pensava che la risposta allo stress attivasse soltanto il sistema nervoso vegetativo e quello endocrino. Alcune ricerche condotte all’inizio degli anni settanta hanno dimostrato, invece, un’influenza dello stress sui processi immunitari. Partendo dall’ipotesi che la personale risposta emotiva possa influenzare, in termini di attivazione o di inibizione, il sistema immunitario, si è sviluppata una vasta area di ricerca, appartenente ad una scienza denominata Psicoimmunologia, la quale è stata definita “la disciplina che studia in modo sistematico il sistema immunitario quale sistema in grado di reagire e modificare la sua attività anche sulla base delle interazioni tra individuo e ambiente mediate dal sistema nervoso relazionale”. Come si dirà nella relazione aquilana, recentemente è stata avanzata l’ipotesi che lo stress possa aumentare la predisposizione di un individuo all’insorgenza di malattie autoimmuni, infettive, neoplastiche. Nella patogenesi delle malattie autoimmuni si riconosce sempre un’importante fattore stressante nella vita del soggetto colpito (morte di un familiare, separazione dal coniuge, preoccupazioni per i figli). L’evento stressante può essere un fattore causale, un fattore trigger, o più semplicemente un epifenomeno. Tutti gli studi condotti per valutare gli effetti dello stress sul sistema immunitario, hanno evidenziato un’azione soppressiva. Gli eventi negativi della vita agiscono prevalentemente sul compartimento acquisito dell’immunità (cellule linfatiche) non lasciando intatta l’immunità innata. In individui che vivono in condizioni di stress cronico è stata osservata una riduzione dei linfociti ad azione regolatoria (T-suppressor), del numero delle cellule Natural Killer (NK), della loro funzione, e del numero dei linfociti con funzione helper (T-Helper). È ipotizzabile, pertanto, che la riduzione dei linfociti con attività soppressoria,associata ad una ridotta attività delle cellule NK, la cui funzione è la distruzione delle cellule infettate da virus e delle cellule neoplastiche, possa portare ad una disregolazione del sistema immunitario con risposta verso cellule self.
A fine congresso si svolgerà anche un incontro fra consiglio direttivo AISAI ed i professori Maria Grazia Cifone e Matteo Guido Visconti, la prima preside della Facoltà di Medicina e Chirugia della Università de L’Aquila ed emerita studiosa di immunologia; il secondo Direttore Centro di Eccellenza del Ministero della Università e Ricerca (MUR) su Tecniche di Telerilevamento e Modellistica Numerica per la previsione di eventi meteorologici severi (CETEMPS).
Scopo, instaurare una collaborazione fra Università de L’Aquila e allergologici su scala nazionale, per una previsione pollinica più precisa e calibrata, capace di predire l’ambiente pollinico mese per mese, a tutto vantaggio della profilassi dei pazienti allergici che oggi, in Italia, raggiungono il 35% della popolazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *