Da Bologna verso i Saharawi, artisti di strada per la liberazione di Rossella Urru

Una carovana di giocolieri e artisti di strada per chiedere la liberazione di Rossella Urru. È il “Circo nel deserto” in partenza domani da Bologna per raggiungere, il prossimo 27 febbraio, i campi profughi saharawi nel sud dell’Algeria. L’iniziativa, lanciata dall’associazione bolognese ArterEgo in collaborazione con El Ouali, associazione di solidarietà con la popolazione del […]

Una carovana di giocolieri e artisti di strada per chiedere la liberazione di Rossella Urru. È il “Circo nel deserto” in partenza domani da Bologna per raggiungere, il prossimo 27 febbraio, i campi profughi saharawi nel sud dell’Algeria. L’iniziativa, lanciata dall’associazione bolognese ArterEgo in collaborazione con El Ouali, associazione di solidarietà con la popolazione del Sahara Occidentale, porterà una ventina di persone, fra giocolieri e artisti di strada, nei luoghi del sequestro di Rossella Urru, la cooperante rapita lo scorso 23 ottobre insieme a due colleghi spagnoli. Leo Rambaldi, presidente di El Ouali, si trova già sul posto. “La situazione nei campi profughi è abbastanza tranquilla”, spiega, “dal punto di vista della sicurezza c’è una maggiore attenzione, soprattutto verso i cooperanti. Oggi ci siamo spostati con la scorta dell’esercito e siamo andati nel luogo dove è avvenuto il rapimento: abbiamo incontrato i ragazzi che lavoravano con Rossella Urru, fra loro c’è molta tristezza per quello che è accaduto”.

Anche la popolazione locale, prosegue Rambaldi, “è rimasta molto scossa, perché una cosa del genere non era mai avvenuta. Ora ci chiedono di non lasciarli soli, di continuare i nostri progetti”. La carovana arriverà nel deserto in concomitanza con lo svolgimento della Sahara Marathon, la gara organizzata ogni anno in solidarietà con le popolazioni del Saharawi. Questa edizione però si svolge però in un clima particolare, dovuto proprio al sequestro di Rossella Urru e dei suoi colleghi. “Tutte le iniziative di questi giorni serviranno a chiedere la liberazione dei cooperanti rapiti: l’obiettivo è questo”, spiega Rambaldi. Anche il “Circo nel deserto” servirà a rispondere a un atto definito “terrorista e intimidatorio”, e allo stesso tempo sarà un segnale di vicinanza “nei confronti delle popolazioni e dei loro rappresentanti che continuano a lottare per la libertà”.

La compagnia di Arterego raggiungerà la destinazione con una colonna di automezzi in partenza domani da Bologna: passando per Civitavecchia e Tunisi, la carovana proseguirà alla volta di Algeri e, attraversando la zona desertica, raggiungerà i campi profughi saharawi nel sud dall’Algeria. Qui sono previsti spettacoli e parate nei diversi campi “per contrapporre alla logica del terrore che il sequestro ha cercato di insinuare la valenza positiva e la forza della solidarietà espressa anche con l’arte e lo spettacolo di strada”. Le iniziative si concentreranno nella giornata del 27 febbraio, anniversario della costituzione della Rasd (Repubblica araba democratica saharawi). Il progetto “Circo nel deserto” è nato però a Bologna grazie alla collaborazione fra ArterEgo ed El Ouali. Per due anni sono stati realizzati spettacoli e laboratori durante il periodo di accoglienza dei bimbi Saharawi nella provincia Bologna, mentre a febbraio del 2011 un membro della compagnia ha già eseguito un sopralluogo nei campi profughi di Smara, Dhakla e Awsard, proponendo spettacoli e laboratori in varie scuole e centri culturali Saharawi. (ps)

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