Felice Solstizio di Estate 2012, le ragioni di una speranza

Felice Solstizio d’Estate 2012. Il Sole attraversa l’equatore celeste. Hanno così inizio l’Estate boreale e l’Inverno australe. Ma non sono il giorno e la notte più lunghi dell’anno, contrariamente a quanto finora divulgato dai detti popolari. Certamente i solstizi anticamente erano celebrati dai popoli e dalle culture di tutto il mondo che avevano nell’Astronomia il […]

Felice Solstizio d’Estate 2012. Il Sole attraversa l’equatore celeste. Hanno così inizio l’Estate boreale e l’Inverno australe. Ma non sono il giorno e la notte più lunghi dell’anno, contrariamente a quanto finora divulgato dai detti popolari. Certamente i solstizi anticamente erano celebrati dai popoli e dalle culture di tutto il mondo che avevano nell’Astronomia il proprio fondamento e la propria ragion d’essere. Ma gli straordinari strafalcioni millenaristi televisivi e i riti pagani all’ombra della spettacolare Stone Age e di tutti gli altri siti megalitici ed archeologici del pianeta, dovrebbero quanto meno rispettare i “desiderata” dell’Astronomia e degli allineamenti intergalattici, in memoria delle antiche culture! E, invece, i “riti” neopagani del solstizio estivo e invernale, assai poco propiziatori, preannunciano non l’Era dell’Acquario e della nuova “coscienza extra-terrestre” ma solo l’ennesima Hiroshima culturale, farcita come volete, a fior di pubblicazioni a-scientifiche, nella quale pare stia precipitando l’umanità intera con l’ennesima caccia alle streghe. Altro che “profezia” dei Maya sulla fine del mondo! In Italia l’Estate, preannunciata dalle afose temperature africane, entra alle ore 01:09 AM di giovedì 21 giugno 2012. Il Sole raggiunge il punto di elevazione massima nel cielo boreale e minima nel cielo australe. E come se il nostro luminare si fermasse nel suo moto apparente sulla volta celeste, prima di riprendere la sua corsa. Anche se il caldo intenso sembra fuori del normale, la Terra è ben lontana dal suo punto di massimo avvicinamento orbitale al Sole, per cui non sussiste alcun nesso tra l’ingresso nella stagione balneare boreale e la posizione della Terra rispetto al nostro luminare. Semplicemente nei mesi di giugno, luglio e agosto l’altezza del Sole sull’orizzonte, la maggiore luminosità e la prolungata esposizione termica, contribuiscono all’aumento considerevole delle temperature dell’aria, della terra e dell’acqua. La terra si riscalda molto più velocemente rispetto al mare, il quale d’inverno si raffredda più lentamente. Le correnti d’aria e marine fanno poi il resto, innescando quei processi fisici e climatici che rendono piacevole la stagione estiva. Ed è assolutamente normale l’aumento delle temperature estive, vista l’inclinazione massima dell’asse terrestre.

I raggi solari penetrano più facilmente, attraversano la nostra atmosfera, rispetto alla stagione invernale sono più intensi, sono tre volte meno filtrati rispetto all’inverno e, al netto degli effetti del Global Warming planetario, ci consentono di (far) apprezzare le bellezze delle coste italiane, le migliori del mondo mafie permettendo. Chiaramente il calore ricevuto da ogni regione sulla Terra dipende dalla lunghezza del giorno e dall’angolo di incidenza dei raggi solari. L’aria, i venti e le correnti impediscono che la Terra si trasformi in un tizzone ardente, distribuendo l’energia accumulata: provate a restare in auto con i finestrini alzati, d’inverno e d’estate, per sperimentare l’effetto! L’energia totale ricevuta dal Sole non viene tutta assorbita dalla Terra in eguale misura: una certa parte, secondo la latitudine, viene rispedita nello spazio sotto forma di raggi infrarossi, grazie alle calotte polari ed ai ghiacciai. Un fenomeno che è stato finora possibile alla nostra atmosfera naturale, permettendo la vita sulla Terra. Ultimamente però le cose stanno mutando a ritmi parossistici e gli scienziati s’interrogano sulle cause reali dei cambiamenti climatici. L’uomo è il solo responsabile con i suoi gas serra della “trappola climatica”? La Terra riuscirà a compensare questi tragici squilibri? Il sistema è talmente complesso che le semplificazioni rischiano di introdurre molte più variabili del normale. Per fare un esempio, le eccezionali temperature africane di queste ore non c’entrano assolutamente nulla con il Global Warming. La quantità di luce assorbita il 12 aprile e il 31 agosto dalla Terra è praticamente la stessa, eppure le correnti d’aria e quelle marine giocano un ruolo essenziale nelle due diverse stagioni, quasi mascherando l’effetto! Non solo. Il famoso 4 luglio 2012, quando negli Usa si festeggia il Giorno dell’Indipendenza (The 4th July) con i fuochi d’artificio, alle 4:00 ore italiane del 5 luglio 2012, la Terra raggiunge il punto della sua orbita più distante dal Sole, l’Afelio. Eppure il caldo africano sarà quasi sicuramente soffocante! Il Sole, dalla ragguardevole distanza di 94.505.849 miglia, ossia 3.103.882 miglia più lontano rispetto al Perielio della Terra dello scorso 4 gennaio 2012, irradierà normalmente la Terra senza lesinare energia fotonica, protonica e neutrinica. Ma, contrariamente al detto popolare, non è assolutamente vero che l’alba più anticipata e il tramonto più posticipato siano gli stessi ovunque sulla Terra e coincidano con il giorno del Solstizio d’Estate, quando i pagani “invadono” Stone Age. Alle latitudini temperate, l’alba più anticipata è già stata registrata lo scorso 14 giugno, mentre il tramonto più posticipato non si verificherà prima del 27 giugno. Evidentemente non coincidono, neppure migliaia di anni dopo la fondazione di Stone Age. Dal 21 giugno, però, il Sole lentamente torna a “precipitare” e questo a causa del movimento dell’asse terrestre nel suo moto di rivoluzione attorno al Sole, forse in “ossequio” a un antico “omaggio” gravitazionale impresso alla Terra dall’impatto, miliardi di anni fa, di un grosso oggetto extraterrestre, forse un pianetino o un pianeta delle dimensioni di Marte. Un evento catastrofico dal quale sarebbe nata la Luna.

Il Sole attraverserà di nuovo l’equatore celeste, per donare la primavera all’emisfero meridionale, il 20 settembre 2012 alle 16:44 ore italiane. Ma lo spettacolo solare di questi ultimi giorni è sicuramente passato inosservato ai comuni terrestri, tra una partita di calcio, un tradimento e una “riformina”. Il 16 giugno 2012 gli effetti combinati di due getti di massa coronale solare hanno colpito la magnetosfera della Terra, rivelati dalla sonda Advanced Composition Explorer (ACE) della Nasa, distante 900mila miglia dal nostro pianeta, con un preavviso massimo di 30-45 minuti prima del loro effettivo ingresso nel nostro scudo elettromagnetico (elettricamente carico di energia illimitata, gratuita e immediatamente disponibile!) che ci protegge dai potenti raggi del Sole. Gli scienziati del Goddard Space Weather Center della Nasa hanno effettivamente registrato il disturbo causato dalle onde d’urto generate dal passaggio di queste particelle solari che hanno compresso fortemente la magnetopausa fino alla quota di 24mila miglia dalla superficie terrestre. Un’area piuttosto affollata di satelliti. Quelli geostazionari orbitano duemila miglia più in alto! L’effetto più bello è stato un aumento del fenomeno delle aurore, molto più brillanti del normale anche a latitudini più basse, come negli Stati americani dell’Iowa, del Nebraska e del Maryland. Gli scienziati (ci avviciniamo al “massimo” solare del ciclo di 11 anni) lo scorso 10 giugno avevano identificato sul Sole una regione attiva, classificata AR 1504, responsabile sicuramente dei due “flares” di classe M e dei due getti di massa coronale (CMEs) sparati il 13 e il 14 giugno verso la Terra, i primi alla velocità di 375 miglia al secondo. In generale la modesta velocità di queste particelle è un elemento di forte rassicurazione per gli scienziati. Il primo “flare” ha avuto una durata di tre ore. Il secondo getto di massa coronale, associato al secondo “flare”, è stato il più veloce: 800 miglia al secondo! Sotto “tiro” non c’era soltanto la Terra, ma anche Marte e il Telescopio Spaziale Spitzer. Ormai le previsioni del tempo cosmiche interessano più di quelle balneari, al netto dell’efficacia dei filtri solari ed ottici a prova di raggi ultravioletti sui mari, sui laghi e sui monti d’Italia. Perché le nostre vite dipendono direttamente dal Sole, ogni santo giorno dell’anno. Chiaramente il mondo non finirà quando lo decideremo noi. E nuove date verranno proposte dai neopagani dopo il 21 dicembre 2012. Grazie ai Maya!   

Nicola Facciolini

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