Il corpo e la mente, riunite fra oriente ed occidente, in due eventi abruzzesi

Studi recenti dimostrano che lo stato mentale ha effettivamente un effetto sul corpo ed in particolare sul sistema immunitario, così importante per combattere la malattie. Tuttavia la psiconeuroimmunologia, scienza di nascita recente, mette in guardia sul fatto che se gli stati d’animo positivi e propositivi possono liberare sostanze chimiche che curano e fanno stare bene […]

Studi recenti dimostrano che lo stato mentale ha effettivamente un effetto sul corpo ed in particolare sul sistema immunitario, così importante per combattere la malattie.
Tuttavia la psiconeuroimmunologia, scienza di nascita recente, mette in guardia sul fatto che se gli stati d’animo positivi e propositivi possono liberare sostanze chimiche che curano e fanno stare bene il corpo, gli stati d’animo negativi e lo stress possono indebolirlo e farlo ammalare. Allergie, intolleranze e malattie autoimmuni sono particolarmente suscettibili alle emozioni negative che ne fanno peggiorare i sintomi.
Un confronto sull’unità corpo-mente che coniughi moderna psicologia, cunseling e cultura orientale è impresa difficile, ma necessaria se vogliamo davvero comprendere, oltre il dato anatomico, come funzioniamo.
Questa la sfida raccolta dalla Aspic de L’Aquila, che, con il patrocinio della Sezione Abruzzese dell’Ordine degli Psicologi, dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri, della Provincia e del Comune; ha organizzato un seminario dal titolo suggestivo: “La profezia che si avvera”, che avrà luogo dalle 17 del prossimo 8 ottobre, presso la Sala Polifunzionale della Casa del Volontariato, in prossimità dell’Aquilone, a L’Aquila.
Pensato dalla psicologa e cunselor Manuela Grassi e con interventi degli psicologici e psicoterapeuti Paolo Notarfranchi e Piero di Prinzio, il seminario, aperto a tutti, allargherà i suoi obbiettivi divulgativi alla visione oriente di salute psicofisica ed equilibrio individuale.
Certo, i giorni gloriosi della medicina tradizionale cinese sono tramontati, ma c’è un ritorno di interesse su di essa, soprattutto perché non enfatizza il trattamento delle parti del corpo interessate dalla malattia, ma considera il corpo umano come un sistema completo, senza alcuna divisione con la psiche ed anzi esatta espressione di questa.
Nel corso del mio intervento all’incontro dell’8 ottobre, dovrò riuscire a far comprendere che, visione occidentale e orientale in materia di salute e di benessere sono molto differenti . Si tratta di due concezioni totalmente distanti perché distanti sono i punti di partenza. Se ci rivolgiamo alla sfera della ‘fisicità’, per esempio, all’idea del corpo come rappresentazione dell’uomo, occorre tenere in considerazione che l’uomo, sin dalle più antiche credenze cinesi, è stato sempre considerato un elemento integrato in un ordine più complesso: la natura. Il saggio, il maestro, colui che possiede delle virtù, vive la sua vita cercando di uniformarsi alle leggi della natura, nell’osservazione dei fenomeni naturali per riuscire ad armonizzarsi con l’ordine più complesso dell’universo. Una modalità di pensiero che trae le sue origini dalla primitiva economia agraria, dove l’uomo a contatto con la natura e i suoi cicli mutevoli ma regolari comprende che la ragione della sua sopravvivenza risiede nel seguire queste ciclicità, nel rispettare appunto la legge che ne regola lo sviluppo.
C’è una storia sul web, credo molto istruttiva e che riguarda un uomo che studiava medicina tradizionale cinese in Cina. Dopo essere andato negli Stati Uniti, si recò in un istituto di medicina, divenne dottore ed aprì una sua clinica. Più tardi diventò un praticante della Falun Dafa. Faceva pagare ai suoi pazienti $ 200 per un trattamento con la medicina occidentale, $100 per la medicina tradizionale cinese, e gratuitamente insegnava loro il Falun Gong. La gente rimaneva perplessa e gli chiedeva perché praticasse dei prezzi così diversi per i suoi trattamenti. Lui rispose, “In quanto dottore di medicina occidentale, sono totalmente responsabile per la vostra salute, quindi vi faccio pagare il prezzo intero. Come dottore di medicina tradizionale cinese, vi prescrivo delle medicine e vi do dei consigli su come migliorare le vostre abitudini di vita. Sono perciò responsabile per metà della vostra salute e voi siete responsabili per l’altra metà, quindi vi faccio pagare solo metà prezzo. Se praticate il Falun Gong, avrete il corpo e la mente in buona salute seguendone gli insegnamenti. Siete allora completamente responsabili per la vostra salute, quindi vi insegno gli esercizi gratuitamente.”
Per la Medicina Cinese, il corpo umano, gli organi di cui è composto, la forza vitale che lo alimenta (il Qi o ‘Energia primaria’), sono anch’essi in uno stato di perpetuo mutamento, alla ricerca quindi di un equilibrio che non è statico bensì dinamico. Per usare un’immagine rappresentativa di tale movimento, i cinesi hanno utilizzato sin dall’antichità il simbolo taoista del cerchio diviso in due parti: una nera (Yin) e una bianca (Yang) entrambe contenenti due cerchi più piccoli di colore opposto, a simboleggiare che all’interno dell’uno è contenuto un elemento dell’altro. Macrocosmo e microcosmo, Universo e Uomo, per usare una terminologia a noi familiare, sono regolati dalla stessa natura: il Sole sviluppa quattro diverse stagioni nell’arco di un anno; gli organismi viventi – uomo incluso – passano attraverso le quattro stagioni della vita: nascita, maturazione, declino e morte.
Poiché l’essere umano è un cosmo in miniatura; un individuo che manifesta processi analoghi a quelli che si presentano nell’intero universo, anche il medico cinese può guardare il suo paziente come un pittore si rivolge al paesaggio che ritrae.
Non si può parlare di corpo, di idea di fisicità in Cina, senza introdurre brevemente i principi della medicina cinese. I medici cinesi fanno valutazioni molto più articolate delle diagnosi dei nostri dottori. Il corpo per la medicina cinese è un complesso luogo di relazioni, i cui organi sono in comunicazione continua e si influenzano l’uno con l’altro. La Medicina Tradizionale Cinese (MTC) opera una classificazione delle parti del corpo e delle malattie secondo la teoria Yin/Yang.
Il medico cinese considera il corpo umano come un’entità organica che si inserisce armoniosamente nell’intero universo. Ed essendo la vita dell’universo uno scambio continuo di flussi fra Cielo (che è Yang) e Terra (che è Yin), l’uomo svolge la sua esistenza nel ‘vuoto mediano’ (lo Spazio) che è formato dall’unione dei 6 Soffi (4 punti cardinali e due direzioni: verso l’alto e verso il basso). Senza l’involucro Cielo/Terra l’uomo non è comprensibile, infatti – secondo la MTC – la salute dell’uomo è una particolare manifestazione della salute Cielo/Terra.
Anche dal punto di vista della classificazione degli organi, la medicina cinese differisce da quella occidentale. Gli organi del corpo cinesi sono molto diversi da quelli considerati dalla nostra medicina e, inoltre, sono sempre trattati facendo riferimento alle loro funzioni e in relazione con gli altri organi e le altre parti del corpo. E quando si manifesta la malattia – che per i cinesi è sempre manifestazione di un quadro clinico disarmonico – occorre lavorare sull’alterazione di queste relazioni e funzioni, regolando attraverso i canali del Qi (i cosiddetti Meridiani) il flusso di energia necessaria a nutrire correttamente ogni singola parte dell’organismo.
E poiché nella definizione stessa (di Rollo May), il cunseling si attua attraverso professionalità che abbiano una buona conoscenza della personalità umana, questa visione allargata all’oriente può risultare davvero interessante.
Nel seminario aquilano, Manuela Grassi e gli altri due colleghi, chiariranno, invece, il ruolo attualissimo del cunselor, che consiste nell’agevolare e sostenere il processo di chiarimento interiore e personale, senza evitarlo ma neppure facendosene totalmente carico, secondo il principio che Carl Rogers e Max Pages (rispettivamente il “padre” del counseling e uno dei più eminenti esponenti dell’approccio umanistico esistenziale) solevano ripetere e cioè che “il cliente è il vero esperto, e sicuramente sa già qual è la risposta”.
In un aforisma del grande Alfred Schweiter è racchiuso il senso di attuare una profezia che ci riguarda. Esso avverte che: “La verità non ha ora, è di tutti i momenti. Specialmente dei momenti in cui ci sembra inopportuna” e ci avverte che la strada maestra da seguire per quanto riguarda il counseling ( come molte altre cose in generale), è quella di avere il coraggio di guardare la verità in noi stessi.
Di Medicina Cinese con le sue indicazioni cliniche e con esperienze condotte da esperti italiani, si parlerà anche a Villa Rosa di Teramo, presso il Centro Congressi dell’Hotel Park, in via Via Don Sturzo, 9, nel corso di tre giornate, dal 12 ottobre alle 14, a sabato 14 alle 13, in occasione del II incontro annuale della Scuola Italiana di Agopuntura (SIdA, http://agopuntura.myblog.it/ ), organizzato in collaborazione con l’Associazione Medica per Lo Studio dell’Agopuntura, il Centro Studi Xinshu e la Scuola Italo-Cinese di Agopuntura (www.agopuntura.org).
Fra i temi trattati le cefalee, l’infertilità, problematiche inerenti la gravidanza, il parto ed il puerperio, l’accelerazione dei processi di frattura ossea, le turbe psichiche, le malattie endocrine.
Coordinatore dell’evento, che lo scorso anno riunì 150 specialisti di ogni regione d’Italia, sarà ancora l’ideatore, animatore e vera anima della SIdA: il dott. Dante De Berardinis, contattabile alla mail drdante@alice.it.

Carlo Di Stanislao

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *