ISTAT: Export in crescita

Nel secondo trimestre 2012, rispetto al trimestre precedente, le vendite di beni sui mercati esteri risultano in crescita per tutte le ripartizioni territoriali, seppure con intensità diverse: gli incrementi più accentuati si registrano per le regioni nord-orientali (+3,9%) e nord-occidentali (+2,6%); quelli più contenuti per quelle meridionali e insulari (+1,9%) e del Centro (+0,4%). La […]

Nel secondo trimestre 2012, rispetto al trimestre precedente, le vendite di beni sui mercati esteri risultano in crescita per tutte le ripartizioni territoriali, seppure con intensità diverse: gli incrementi più accentuati si registrano per le regioni nord-orientali (+3,9%) e nord-occidentali (+2,6%); quelli più contenuti per quelle meridionali e insulari (+1,9%) e del Centro (+0,4%). La dinamica tendenziale dell’export nel primo semestre 2012 si conferma positiva per tutte le ripartizioni, anche se in progressiva decelerazione rispetto agli andamenti registrati nel primo trimestre. Le regioni insulari (+17,2%), del Centro (+7,3%) e nord-occidentali (+4,4%) presentano una crescita superiore a quella media nazionale (pari al 4,2%), mentre l’aumento tendenziale è particolarmente contenuto per l’Italia meridionale (+0,9%). Le regioni che contribuiscono maggiormente alla crescita dell’export (spiegando oltre l’80% dell’aumento delle esportazioni nazionali) sono Lombardia (+4,9%), Toscana (+10,7%), Emilia- Romagna (+5,2%) e Sicilia (+21,2%). Tra le altre regioni che presentano una crescita delle vendite sui mercati esteri superiore alla media nazionale si segnalano Puglia (+11,3%), Sardegna (+9,3%), Umbria (+8,5%) e Marche (+6,4%). Una marcata flessione si registra per Basilicata (-30,1%), Molise (-17,3%) e Valle d’Aosta (-12,8%). Queste regioni forniscono tuttavia un contributo modesto in termini di riduzione dell’export nazionale (-0,2 punti percentuali). Si segnalano come particolarmente dinamiche le vendite sui mercati esteri di coke e prodotti petroliferi raffinati dalla Sicilia, di metalli e prodotti in metallo dalla Toscana e dalla Lombardia e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dal Lazio. Una flessione delle esportazioni si registra per coke e prodotti petroliferi raffinati dal Lazio, macchinari e apparecchi n.c.a. da Friuli-Venezia Giulia e Veneto e mezzi di trasporto (autoveicoli esclusi) da Toscana e Friuli-Venezia Giulia. Tra le province con il più elevato contributo alla crescita dell’export nazionale, fanno registrare i maggiori incrementi delle esportazioni Arezzo, Siracusa, Taranto e Piacenza. Nel primo semestre 2012, tra le regioni che presentano i contributi maggiori alla crescita delle esportazioni nazionali, si segnala un significativo incremento tendenziale delle vendite all’estero per Sicilia (+21,2%), Toscana (+10,7%), e Puglia (+11,3%), mentre risultano relativamente meno dinamiche l’Emilia-Romagna (+5,2%), la Lombardia (+4,9%) e, con valori di poco inferiori alla media, il Piemonte (+4,0%). Le altre regioni che presentano una crescita delle esportazioni superiore alla media nazionale sono Sardegna (+9,3%), Umbria (+8,5%), Calabria (+7,9%), Marche (+6,4%) e la provincia di Trento (+4,3%). Aumenti inferiori alla media nazionale si registrano, invece, per la Liguria (+1,8%), la Campania (+2,6%), il Lazio (+1,6%) e il Veneto (+0,7%). Infine, in marcata flessione risultano le esportazioni di Basilicata (-30,1%), Molise (-17,3%) e Valle d’Aosta (-12,8%).

I paesi 
L’Emilia-Romagna, con un contenuto incremento tendenziale delle vendite verso i paesi Ue (+3,5%) è la regione che fornisce il maggiore contributo alla crescita delle esportazioni nazionali verso quest’area (+0,4 punti percentuali). Aumenti delle vendite sui mercati Ue associati a contributi significativi alla crescita delle esportazioni nazionali verso quest’area si registrano anche per Toscana e Lazio (+5,1% per entrambe), Sicilia (+11,1%) e Puglia (+7,8%). Per Sardegna (-25,1%), Basilicata (-31,8%), Valle d’Aosta (-17,6%) e Molise (-21,0%) si rileva, invece, una forte flessione tendenziale delle vendite nei paesi Ue. Per quanto concerne le vendite verso i paesi extra Ue, le regioni che si caratterizzano per i maggiori incrementi tendenziali nel primo semestre 2012 sono (in ordine di contributo alla crescita delle esportazioni nazionali): Lombardia (+12,7%), Toscana (+15,9%), Sicilia (27,6%) ed Emilia- Romagna (+7,4%). Nel primo semestre 2012 i principali contributi alla crescita delle esportazioni nazionali sono dovuti alle vendite della Lombardia in Svizzera e Stati Uniti, con incrementi tendenziali ampiamente superiori alla media nazionale (pari, rispettivamente, a +23,9% e +27,2%). Risultano in forte crescita anche le vendite della Toscana verso la Svizzera (+32,6%), della Sardegna e della Lombardia verso i Paesi OPEC (rispettivamente +308,4% e +16,9%) e della Sicilia verso gli Stati Uniti e la Turchia (rispettivamente +183,0%e +53,6%). In forte calo risultano, invece, le vendite del Veneto verso la Cina (-33,6%), della Sardegna e della Sicilia verso la Spagna (rispettivamente -30,2% e -41,4%), del Lazio e della Liguria verso gli Stati Uniti (rispettivamente -29,8% e -21,1%) e del Friuli-Venezia Giulia verso la Francia (-23,8%).

I settori 
L’analisi congiunta per settore e regione di provenienza della merce, svolta considerando anche il loro contributo alla variazione complessiva delle esportazioni nazionali, mostra incrementi significativi delle vendite all’estero di coke e prodotti petroliferi raffinati dalla Sicilia (+29,8%), di metalli e prodotti in metallo dalla Toscana e dalla Lombardia (rispettivamente +40,4% e +5,6%) di macchinari e apparecchi n.c.a. dalla Lombardia e dal Piemonte (rispettivamente +6,2% e +15,0%), di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dal Lazio (+34,3%), di mezzi di trasporto (esclusi autoveicoli) dalla Lombardia (+10,6%) e di autoveicoli dall’Emilia-Romagna (+34,8%). Marcate riduzioni delle vendite all’estero si registrano per coke e prodotti petroliferi raffinati dal Lazio (-28,3%), macchinari e apparecchi n.c.a. dal Friuli-Venezia Giulia (-15,6%), mezzi di trasporto (esclusi autoveicoli) dal Friuli-Venezia Giulia e dalla Toscana (rispettivamente -25,6% e – 23,6%), autoveicoli dalla Basilicata e dal Lazio (rispettivamente -40,8% e -22,4%).

Le dinamiche delle esportazioni a livello provinciale 
Il cartogramma fornisce un quadro d’insieme della dinamica territoriale delle esportazioni nazionali a livello provinciale. Le province che hanno contribuito maggiormente alla crescita delle esportazioni nazionali nel primo semestre 2012, spiegando oltre il 70% della crescita complessiva, sono: Arezzo (+39,3%), Milano (+6,1%), Siracusa (+25,1%), Bergamo (+6,3%), Torino (+4,4%), Taranto (+37,0%), Varese (+8,1%), Piacenza (+27,9%), Padova (+8,0%) e Verona (+6,4%). Altre province che presentano una dinamica particolarmente sostenuta delle esportazioni, con un contributo superiore a un decimo di punto percentuale alla crescita delle esportazioni nazionali, sono Vicenza (+3,8%), Firenze (+6,7%), Cagliari (+10,5%), Frosinone (+12,2%) e Monza (+5,7%). Quelle altrettanto dinamiche, ma con un contributo compreso tra 0,06 e 0,10 punti percentuali, sono Massa Carrara (+34,0%), Pavia (+10,1%), Lodi (+15,5%), La Spezia (+59,2%), Catania (+31,3%), Livorno (+11,4%) e Terni (+16,5%). Tra le province che presentano una significativa flessione delle vendite all’estero associata a un rilevante impatto negativo sulla crescita delle esportazioni nazionali (-0,62 punti percentuali) si segnalano Trieste (-30,5%), Belluno (-22,8%), Potenza (-36,4%) e Lucca (-12,2%).
Lo rende noto l’Istat.

com/mca-Agenparl

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