L’Aquila: marciapiedi pericolosi e sconnessi in tutta la città

Il piano strategico della città dell’Aquila presente sul sito internet del Comune, rivisitato dopo il sisma del 6 Aprile 2009 che fece 309 morti, è diventato un vero e proprio pensiero di ricostruzione che segue tre linee: centro storico, città estesa e sviluppo socio economico. Tra questi punti c’è anche  l’Università e la riqualificazione della […]

Il piano strategico della città dell’Aquila presente sul sito internet del Comune, rivisitato dopo il sisma del 6 Aprile 2009 che fece 309 morti, è diventato un vero e proprio pensiero di ricostruzione che segue tre linee: centro storico, città estesa e sviluppo socio economico. Tra questi punti c’è anche  l’Università e la riqualificazione della qualità urbana, che vede nel post terremoto una dilatazione del territorio aquilano.
Ma qual è il punto che accomuna  l’Università, la qualità urbana e gli studenti universitari? Di sicuro la qualità dei marciapiedi. I punti da cui studenti fuori sede arrivano con i loro trolley per dirigersi nelle case affittate, anche a 350 euro a posto letto. Ad oggi, i marciapiedi aquilani sono in uno stato di degrado,  sconnessi e pericolosi che non permettono a quei ragazzi che hanno puntato sull’Aquila terremotata e sulla sua Università di essere felici di arrivare o tristi per partire.
Non si parla di luoghi di passaggio secondari o terziari che comunque devono essere presi in considerazione come i primi. Ma di marciapiedi di strade primarie, come quelli di Viale della Croce Rossa,via Strinella, Coppito e…… Passaggi fondamentali per i ragazzi che arrivano dal terminal di Collemaggio e vanno verso le loro abitazioni o viceversa, verso il terminal degli autobus.
Sistematicamente, gli studenti si ritrovano le loro valigie consumate o strappate a causa di buche infinite, crepe e dislivelli. Per lunghi tratti sono costretti a portarle a mano o addirittura, a trascinarle lungo la carreggiata delle auto rischiando anche la loro incolumità. Detto questo, in condizioni meteo stabili tutto ciò  è una condizione impossibile, ma tutto sommato fattibile (se si vuole arrivare a destinazione). Il dramma è quando piove e si è costretti a tre opzioni: camminare sul marciapiede facendo bagnare il trolley tra le pozzanghere, camminare lungo la carreggiata delle auto arrivando praticamente fradici a casa, oppure abbandonare la valigia.
Quello della presenza di marciapiedi disastrati non solo è un problema degli studenti ma di tutta la cittadinanza. Un marciapiede senza buche favorisce il buon vivere della città, soprattutto se si parla  di una città universitaria che fà della stessa, un suo punto di forza anche economico.
La situazione generale dell’Aquila rispecchia un po’ quella dell’Italia, un luogo in cui si intrecciano positività e negatività. Così, quello dei marciapiedi disastrati dell’Aquila, come tante altre cose è uno specchio della situazione italiana; basta digitare su qualsiasi motore di ricerca “marciapiedi disastrati”.
Oggi L’Aquila ha un’occasione importante: ricostruire un’intera città, ripensare un modello, farlo su misura studente e cittadino. Un’occasione  quindi lezioni di qualità di vita all’intera nazione. Tutto questo dovrà essere fatto dalla politica aquilana che deve e dovrà prendere decisioni serie, responsabili e concrete. I cittadini e gli studenti sono stanchi e non hanno più voglia di attendere…. la città deve “ripartire” e i servizi devono essere garantiti!

Lorenzo Petrilli

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