Stella: ‘Bisogna raccontare la storia delle persone e confrontarle con le nostre’

Nel parlare del suo viaggio in Cina Marco Polo raccontò anche qualche “balla” come l’aver incontrato i mercanti cinocefali delle isole Andatane, perché i suoi contemporanei erano talmente convinti che esistessero che altrimenti non gli avrebbero creduto. Era una “balla su misura per venire incontro all’aspettativa dei lettori. Ed è lo stesso che fanno molti […]

Nel parlare del suo viaggio in Cina Marco Polo raccontò anche qualche “balla” come l’aver incontrato i mercanti cinocefali delle isole Andatane, perché i suoi contemporanei erano talmente convinti che esistessero che altrimenti non gli avrebbero creduto. Era una “balla su misura per venire incontro all’aspettativa dei lettori. Ed è lo stesso che fanno molti giornalisti oggi. Lo stereotipo è un meccanismo che si autoalimenta”. Così Gian Antonio Stella, giornalista del Corriere della sera, ha aperto il suo intervento al seminario “Sgomberiamoli”, in corso oggi a Roma. Rispondendo alle domande di Gabriele Del Grande, la firma del Corsera ha cercato anche di dare dei consigli per smontare luoghi comuni ed evitare il discorso razzista. “Difficoltà nei giornali sta nell’andare a studiare questi fenomeni. Quando si parla di invasione è importante tirare dentro i dati, e spiegare che non si tratta certo dell’invasione dei barconi”. Importante è anche ricordare l’emigrazione italiana. “Bisogna raccontare la storia delle persone e magari mettere a confronto storie le nostre -aggiunge – Al tempo dei respingimenti, nel momento della massima durezza da parte del governo ho cercato di far capire cosa significasse raccontando storia di un italiano respinto in America, Lorenzo Pirenzo, che poi si è suicidato”.

Secondo Stella l’Italia è “ripiegata su se stessa e non solo per quanto riguarda l’immigrazione: le pagine meno lette sono quelle degli esteri”. “Anche oggi noi avessimo storie stupende non c’è l’attenzione”. Inoltre c’è stato un periodo in cui “bastava dire che era illegale fare i respingimenti che si veniva sommersi di insulti – aggiunge – Non per assolvere la disattenzioni di alcuni giornali ma a fare certi discorsi perdevi i lettori. Ora la situazione è un po’ più facile”. Per contrastare il razzismo bisogna quindi spiegare qual è l’importanza del lavoro dei migranti nel nostro paese, come nel caso delle badanti. “Non mi interessa massaggiare le convinzioni di chi la pensa come me – afferma Stella – ma far venire il dubbio al razzista”. (ec)

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