Technolabs, ancora in stato di agitazione/video

Dopo la protesta di ieri di fronte ai cancelli della sede romana di Intecs, i lavoratori di Technolabs si sono riuniti questa mattina in assemblea, per fare il punto della situazione. Lo sconforto, oggi come ieri, è diffuso. L’Incontro di ieri tra la proprietà e la delegazione dei lavoratori si è concluso con un nulla […]

Dopo la protesta di ieri di fronte ai cancelli della sede romana di Intecs, i lavoratori di Technolabs si sono riuniti questa mattina in assemblea, per fare il punto della situazione. Lo sconforto, oggi come ieri, è diffuso.
L’Incontro di ieri tra la proprietà e la delegazione dei lavoratori si è concluso con un nulla di fatto. Mannori e Micangeli sono rimasti fermi sulle loro posizioni, hanno perfino auspicato l’avvio di iniziative legali da parte dei lavoratori, sicuri di aver operato con tutti i crismi, hanno inoltre comunicato i pesi applicati ai criteri stabiliti dalla legge per questi casi, distribuendo il 40% sulla fungibilità, il 30 sui carichi familiari ed il 30 sull’anzianità aziendale. Altra novità, che ha indispettito non poco i lavoratori, riguarda l’apertura della Intecs ad assunzioni di neolaureati in futuro, un pratica abbastanza diffusa: vengono abbattuti i costi di quadri e dirigenti e vengono assunti giovani appena usciti dall’università per rimpiazzarli, con un notevole risparmio sulle buste paga. Tra i motivi di tensione, la conferma, da parte di Mannori, dell’esistenza di una “lista di partenti” da svariati anni. La lista spauracchio è stata implementata nel corso degli anni nonostante le varie uscite volontarie.
I lavoratori dal canto loro hanno reiterato la richiesta di passaggio dalla mobilità obbligatoria a quella volontaria.
Sulla vicenda sono diversi i punti interrogativi, che portano anche a proposte provocatorie, come quella di Orazio Raparelli. Il dipendente Technolabs propone a tutti i dipendenti di acquisire le azioni dell’azienda, mettendo in gioco nuovi azionisti e un nuovo consiglio di amministrazione, che coinciderebbero con i lavoratori stessi.

Fabio Zenadocchio

Una risposta a “Technolabs, ancora in stato di agitazione/video”

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