Vaccini, reazioni ed effetti indesiderati

Dinanzi al ritiro dei 500mila vaccini Novartis in Italia, cui sta facendo seguito lo stesso provvedimento in altri paesi europei. La SIAIC, Società Italiana di Allergologia e Immunologia Italiana, che raccoglie oltre mille tra specialisti universitari e ospedalieri, intende fornire la propria posizione anche a sostegno dei colleghi medici di base e delle campagne di […]

Dinanzi al ritiro dei 500mila vaccini Novartis in Italia, cui sta facendo seguito lo stesso provvedimento in altri paesi europei. La SIAIC, Società Italiana di Allergologia e Immunologia Italiana, che raccoglie oltre mille tra specialisti universitari e ospedalieri, intende fornire la propria posizione anche a sostegno dei colleghi medici di base e delle campagne di vaccinazione, che, in tal modo, non debbono essere indebolite per comunicazione ed efficacia.

Ecco alcuni punti precisati dal Prof. Eustachio Nettis, Vicepresidente SIAC – sui possibili rischi da reazioni cutanee paventate e dei quali tuttora ancora poco è noto nei dettagli, dallo stesso Ministero della Salute, in attesa di nuovi sviluppi sugli esami in corso.

Secondo il Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) statunitense le reazioni avverse attribuibili alla somministrazione di vaccini antinfluenzali riportate nel decennio 1991-2001 sono state solamente 3 su 100.000 dosi somministrate. Tra le sostanze potenzialmente allergeniche contenute nei vaccini ritroviamo: l’ovalbumina, la gelatina, la neomicina o altri antibiotici, il 2-fenossietanolo.

Nello specifico, i vaccini antiinfluenzali si sono dimostrati sicuri anche in soggetti con allergia all’uovo in quanto, la maggior parte di essi contiene una concentrazione di ovalbumina (proteina dell’uovo) molto bassa (< 1,2 microgrammi/ml) che risulta ben tollerata in assenza di effetti indesiderati. Non c’è evidenza, inoltre di reazioni di ipersensibilità correlate alla somministrazione di vaccini antiinfluenzali contenenti tracce di antibiotici (maggiormente gentamicina), alluminio e fenossietanolo eventualmente presenti come contaminanti.

«Generalmente le reazioni cutanee avverse ai vaccini antiinfluenzali risultano molto rare – spiega il Prof. Eustachio Nettis, Vice Presidente SIAIC, Società Italiana Allergologia ed Immunologia – e comprendono reazioni vasculitiche, prurito, orticaria e angioedema. In letteratura rarissime sono le segnalazioni di shock anafilatticoMolto comuni, invece, risultano le reazioni locali cutanee nel punto di inoculo (arrossamento, gonfiore, dolore, ecchimosi, indurimento) che regrediscono spontaneamente, in assenza di terapia, entro 1-2 giorni dalla somministrazione. Si può ritenere, pertanto, che allo stato attuale i vaccini antiinfluenzali  presenti in commercio, dimostrano un elevato grado di tollerabilità.»

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