8 marzo: oltre 100 anni di lotte

Una festa e oltre cento anni di lotte per essere Donna. Il primo passo di una lenta scalata verso la partecipazione totale delle donne alla vita sociale, politica ed economica ma anche un’occasione ‘istituzionalizzata’ per non dimenticare le violenze e le discriminazioni subite nel mondo. Nel 1911, infatti, l’Internazionale socialista riunita a Copenhagen ha istituito […]

Una festa e oltre cento anni di lotte per essere Donna. Il primo passo di una lenta scalata verso la partecipazione totale delle donne alla vita sociale, politica ed economica ma anche un’occasione ‘istituzionalizzata’ per non dimenticare le violenze e le discriminazioni subite nel mondo.
Nel 1911, infatti, l’Internazionale socialista riunita a Copenhagen ha istituito una Giornata della donna per onorare il movimento per i diritti delle donne e costruire un sostegno per realizzare il suffragio universale.
In quegli anni non c’era ancora una data precisa. Furono gli Stati Uniti a celebrare per primi, il 28 febbraio del 1909, una giornata per le donne, ma la scelta cadde presto sull’8 marzo perche’ in quel giorno si contarono molti eventi: nel 1908 a New York decine di migliaia di operaie protestarono in marcia al grido di ‘Pane e rose’ per ottenere il diritto di voto e l’abolizione del lavoro minorile. Nel 1917, invece, in piena Prima Guerra mondiale, le donne in Russia sfilarono per chiedere la fine del conflitto: era l’8 marzo del calendario gregoriano.
Fu grazie a questi eventi che la Giornata internazionale della donna inizio’ a essere celebrata in molti Paesi del mondo, pur in mancanza di una indicazione ufficiale. Solo nel 1977, durante l’Anno internazionale della donna, le Nazioni Unite hanno iniziato a celebrare la ricorrenza l’8 marzo.
In Italia la ‘prima volta’ della Festa delle donne risale all’8 marzo 1946, quando l’Udi-Unione donne italiane, scendeva in piazza per ottenere pace, lavoro, istruzione, parita’ salariale, servizi sociali, accesso a tutte le carriere. Vennero distribuiti migliaia di volantini, su cui era stampato il primo dei suoi simboli: la mimosa. Le donne dell’Udi hanno sempre diffuso ramoscelli di mimosa ricavando da questo gesto la principale fonte per il loro autofinanziamento. Col tempo, e’ diventato il fiore di tutte, colorando di giallo luoghi di lavoro, scuole, uffici e case.

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