Aids: non abbassare la guardia

E’ la seconda volta che accade, dopo un uomo guarito nel 2007 dopo un trapianto di midollo osseo ed è avvenuto in America, nello stato del Mississipi. Protagonista è una bimba curata fin da poche ore dopo la nascita con una « un mix di tre farmaci antiretrovirali, proseguita fino ai 18 mesi, una procedura […]

E’ la seconda volta che accade, dopo un uomo guarito nel 2007 dopo un trapianto di midollo osseo ed è avvenuto in America, nello stato del Mississipi.
Protagonista è una bimba curata fin da poche ore dopo la nascita con una « un mix di tre farmaci antiretrovirali, proseguita fino ai 18 mesi, una procedura inusuale, che però ha avuto successo pieno.
Il caso, rimbalzato sui giornali di tutto il mondo, potrebbe aprire la strada alla cura di centinaia di migliaia di bimbi che ogni anno nascono sieropositivi, soprattutto in Africa ed aprire la porta a nuove riflessioni in tema di Aids.
In effetti, sino ad ora, la pratica stabilita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che un bambino nato da una mamma infetta dall’Hiv venga curato con una quantità limitata di antiretrovirali per quattro o sei settimane: se poi il bimbo risulta positivo a un test si aumentano le dosi.
Nel caso della piccola del Mississippi, le cose sono andate diversamente. Quando la sua mamma si è presentata per partorire in un piccolo ospedale di campagna ha scoperto di avere l’Hiv. La bambina, nata da poco più di un giorno, è stata trasferita in un ospedale dove le è stato praticato il test. Secondo la dottoressa Hannah Gay dell’Università del Mississippi Medical Center, che ha esaminato il risultato, la piccola è stata infettata quando era ancora nel grembo della madre e dato che il livello di infezione era ancora basso ha prescritto una terapia con tre farmaci antiretrovirali.
Va comunque detto che, nel mondo scientifico, una rondine non fa primavera e, pertanto, occore usare prudenza prima di tratte delle affrettate conclusioni.
L’incidenza dell’Aids, anche se non se ne parla, sta crescendo in tutto il mondo e in Italia avviene un nuovo contagio ogni due ore, con un aumento, lo scorso anno, del 10% ed un totale di 4.000 nuovi casi.
Le stime parlano, nel nostro Paese, di un numero compreso tra i 143.000 e 165.000 di cittadini affetti dal virus dell’Hiv, dei quali 22.000 hanno l’Aids e almeno 30.000 che non sanno di avere l’infezione.
Per quanto riguarda le differenze di genere, il 40% sono donne e sono in aumento costante.
Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, afferma che i dati a nostra disposizione ci dicono che, abbassata la guardia dopo anni di campagne informative che avevano portato degli effetti positivi e maggiore consapevolezza specie tra i giovani circa i rischi sui possibili contagi, c’è stata una nuova recrudescenza della infezione e, ancora che solo con un notevole innalzamento della soglia di guardia circa la prevenzione è ancora oggi, ragionevolmente, l’unica arma veramente efficace contro la diffusione dell’HIV, nonostante i passi avanti delle terapie e delle cure dopo decenni di studi.
Lo scorso 1° marzo, è stata divulgata una relazione del Ministero della Sanità , relativa al periodo 2009-2013, in cui si legge che, in Italia, rispetto a venti anni fa, è diminuito il numero di persone infettate dal virus dell’HIV, ma, grazie ai progressi delle nuove terapie antiretrovirali, è aumentato quello delle persone sieropositive viventi.
terzo delle persone con una nuova diagnosi di HIV viene diagnosticato in fase avanzata di malattia, quando è già in atto una rilevante compromissione del sistema immunitario. La conoscenza, sia dello stato di sieropositività da parte delle persone che hanno contratto l’infezione, sia dell’ampiezza di tale realtà nosologica, possono contribuire ad intervenire più efficacemente per la difesa dello stato di salute del singolo e della collettività.
L’AIDS è una malattia terribile: l’HIV distrugge il sistema immunitario delle persone, andando ad infettare una particolare classe di linfociti, che è quella responsabile di combattere proprio le infezioni. Normalmente non si muore di AIDS, ma si muore di una qualsiasi malattia, anche un banale raffreddore: non avendo più difese immunitarie il corpo non può combattere nuove infezioni esterne. Inoltre, nelle fasi finali questa malattia è accompagnata da tumori in varie parti del corpo.
Una curiosità. Beppe Grillo ha più volte affermato che l’HIV non esiste, è un’invenzione ed il virus non è mai stato isolato e cita, per la sua assurda teoria, Kary Mullis, autore del delirante “Ballando nudi nel campo della mente” dove racconta di essersi fatto e rifatto di LSD, di come per sballarsi usava i gas di scappamento della sua macchina e il metano, di non credere al riscaldamento globale, né al buco dell’ozono e di essere stato rapito dagli alieni nel 1985.

Carlo Di Stanislao

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