Auto: calo generalizzato in tutta Italia, L’Aquila +5,3%

Dal 2008 al 2012 a L’Aquila il tasso di motorizzazione (e cioè il rapporto tra le autovetture circolanti e gli abitanti) è aumentato del 5,3%. Un lieve aumento è stato rilevato anche in altri comuni capoluogo di provincia abruzzesi, ad eccezione di Pescara dove vi è stato un calo pari al -1,7%. A livello nazionale […]

Dal 2008 al 2012 a L’Aquila il tasso di motorizzazione (e cioè il rapporto tra le autovetture circolanti e gli abitanti) è aumentato del 5,3%. Un lieve aumento è stato rilevato anche in altri comuni capoluogo di provincia abruzzesi, ad eccezione di Pescara dove vi è stato un calo pari al -1,7%.
A livello nazionale i dati (che provengono da un’elaborazione del Centro Studi Continental su fonti Aci e Istat) indicano che nelle maggiori città italiane è in atto un processo di demotorizzazione. Questo processo è dovuto a diversi motivi. Da un lato vi è una sempre maggiore difficoltà da parte degli abitanti delle città ad utilizzare l’auto: sono infatti aumentate nei centri cittadini le piste ciclabili e le zone ZTL (in cui la circolazione è vietata per la grande maggioranza delle autovetture). Al contempo è drasticamente diminuito il numero parcheggi gratuiti disponibili. A questi fattori, che già rendono difficile l’uso delle auto in città, si deve poi aggiungere che il prezzo dei carburanti e la pressione fiscale sulle automobili hanno raggiunto livelli quasi insostenibili, e costituiscono quindi un’ulteriore spinta verso un minor utilizzo ed, in un numero crescente di casi, verso la rinuncia all’auto. Occorre però evidenziare che ancora oggi in molti casi l’uso delle autovetture non ha alternative praticabili, soprattutto se si pensa che in molte città i trasporti pubblici funzionano male e costano sempre di più e che alcuni servizi di grande importanza, come la consegna delle merci, non possono essere fatti se non con l’uso di mezzi a motore.
In ogni caso, mette in evidenza il Centro Studi Continental, il minor uso delle autovetture nelle città ha portato qualche benefico effetto in termini di miglioramento della qualità dell’aria. Molto di più però può essere ancora fatto sotto questo aspetto, con una maggiore diffusione delle autovetture alimentate in maniera alternativa (a metano, a gpl, ibride ed elettriche) ed al contempo una maggiore cura del parco circolante di autovetture a benzina e diesel. In particolare un elemento a cui prestare attenzione è la pressione di gonfiaggio dei pneumatici, che influisce direttamente sui consumi di carburante e quindi anche sulle emissioni di sostanze nocive.

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