Ecocidio nella Terra dei fuochi, in 22 anni 10 mln di tonnellate di veleni

Adelphi, Black Hole, Caronte, Cassiopea, Chernobyl, Dirty Pack, Ecoboss, Falena, Giudizio Finale, Houdini”, Madre Terra Matrix, Nerone, Nolo, Old Iron, Partenope, Quattro Mani, Re Mida, Terra Mia, Tre Ruote, Ultimo Atto. In ventidue anni di ”Rifiuti Spa” viene scritto il primo ”Dizionario dell”ecocidio” nella Terra dei Fuochi. Dietro ogni singola voce del dizionario dell”ecocidio, dice […]

Adelphi, Black Hole, Caronte, Cassiopea, Chernobyl, Dirty Pack, Ecoboss, Falena, Giudizio Finale, Houdini”, Madre Terra Matrix, Nerone, Nolo, Old Iron, Partenope, Quattro Mani, Re Mida, Terra Mia, Tre Ruote, Ultimo Atto. In ventidue anni di ”Rifiuti Spa” viene scritto il primo ”Dizionario dell”ecocidio” nella Terra dei Fuochi. Dietro ogni singola voce del dizionario dell”ecocidio, dice Legambiente in una nota, c”e” un”inchiesta contro la ”Rifiuti Spa” con rotte illegali “che partono da ogni dove e trovano la loro meta finale sempre e solo nella Terra dei Fuochi”, nelle province di Napoli e Caserta. Nomi fantasiosi ma evocativi, nomi in codice dati dagli inquirenti, che Legambiente ha tradotto in numeri e che tracciano le rotte della Terra dei Fuochi, in vista della manifestazione promossa dal movimento #fiumeinpiena con adesione di comitati, associazioni, studenti che si svolgerà domani sabato 16 novembre a Napoli.
In ventidue anni sono stati smaltiti “circa 10 milioni di tonnellate di rifiuti di ogni specie”. “Numeri- denuncia Legambiente- che raccontano l”ecocidio in atto nella Terra dei fuochi. Dal 1991 al 2013 sono state censite ben 82 inchieste per traffico di rifiuti che hanno incanalato veleni da ogni parte d”Italia per seppellirli direttamente nelle discariche legali e illegali della Terra dei Fuochi, gestite della criminalita” organizzata casertana e napoletana”. Inchieste concluse “con 915 ordinanze di custodia cautelare, 1.806 denunce, coinvolgendo ben 443 aziende: la stragrande maggioranza di queste ultime con sede sociale al centro e al nord Italia”.
In questo quarto di secolo “lungo le rotte dei traffici illeciti è viaggiato di tutto: scorie derivanti dalla metallurgia termica dell”alluminio, polveri di abbattimento fumi, morchia di verniciatura, reflui liquidi contaminati da metalli pesanti, amianto, terre inquinate provenienti da attività di bonifica”. E ancora “rifiuti prodotti da società o impianti, noti nel panorama nazionale, come quelli di petrolchimici storici del nostro Paese: i veleni dell’Acna di Cengio, i residui dell”ex Enichem di Priolo, i fanghi conciari della zona di Santa Croce”. i numeri sono impressionanti: “in ventidue anni sono stati smaltiti nella Terra dei Fuochi, tra la provincia di Napoli e di Caserta, circa 10 milioni di tonnellate di rifiuti di ogni specie”. Un tir, secondo gli inquirenti, e” in grado di trasportarne 25 tonnellate alla volta, quindi “circa 410.905 camion carichi di rifiuti hanno attraversato mezza Italia terminando il loro tragitto nelle campagne del napoletano e nelle discariche abusive del casertano”. E “soltanto l”inerzia diffusa delle istituzioni, la ”disattenzione” di chi doveva controllare, e una fitta rete di collusioni e omerta” possono aver consentito ”l”invisibilità” di una colonna di decine di migliaia di tir”.
“Un crimine in piena regola- dichiara Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente- oggi pero”, grazie all”impegno di magistrati, forze dell”ordine e cittadini, conosciamo i responsabili e le aziende coinvolte in questi traffici dalle conseguenze devastanti”. Le responsabilita”, che vengono da un passato trentennale, “sono enormi- prosegue Muroni- e intrecciano i rapporti tra imprenditoria del nord, camorra e politica, a partire dalla fine degli anni Ottanta. La gravita” della situazione e l”urgenza di dare risposte efficaci, troppo a lungo rimandate, richiede uno sforzo congiunto di tutti. Vogliamo che sia archiviata finalmente la triste stagione della Terra dei fuochi e che il territorio possa tornare a vivere e credere nel futuro”. Davanti a questi numeri, denuncia Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania, “le parole sono diventate stanche, mascherano le responsabilita”, le incompetenze e le complicita” della politica e delle amministrazioni in tutti questi anni. Chi perseguira” su questa strada, chi ancora per una volta assistera” inerme e in silenzio e non trasformera” i tanti annunci di questi decenni in provvedimenti concreti si dovra” assumere in pieno la responsabilita” e, prima o poi, dovra” renderne conto alle vittime invisibili sempre piu” numerose di questo disastro”.

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