Mare Nostrum, Comellini (Pdm): urgente valutare azioni contro rischio tubercolosi

“Occorre urgentemente verificare se i militari e gli appartenenti alle Forze di polizia impiegati nell’operazione “Mare Nostrum” siano adeguatamente protetti contro i rischi di esposizione a ceppi virali multifarmacoresistenti provenienti da aree endemiche e ad alta incidenza di tubercolosi.” – Lo dichiara Luca Marco Comellini, Segretario del Partito per la tutela dei diritti di militari […]

militariOccorre urgentemente verificare se i militari e gli appartenenti alle Forze di polizia impiegati nell’operazione “Mare Nostrum” siano adeguatamente protetti contro i rischi di esposizione a ceppi virali multifarmacoresistenti provenienti da aree endemiche e ad alta incidenza di tubercolosi.” – Lo dichiara Luca Marco Comellini, Segretario del Partito per la tutela dei diritti di militari e Forze di polizia (Pdm) a seguito delle preoccupazioni che gli sono state espresse dal personale sanitario militare impegnato nell’operazione “Mare Nostrum”. – Già nel 2011, tramite i parlamentari radicali, – prosegue Comellini – avevamo chiesto al Ministro della difesa di sapere quali fossero le “attività di prevenzione e di sorveglianza sanitaria attuate presso il Servizio sanitario militare interforze”, quale la “percentuale dei medici ed infermieri militari sottoposta a vaccinazione obbligatoria antitubercolare” e quale sia il “sistema di sorveglianza sanitaria adottato per il monitoraggio della salute dei singoli operatori sanitari e delle collettività militari, sia in territorio nazionale che negli attuali teatri operativi”, ma avevamo ricevuto una risposta elusiva degli obblighi imposti dalla legge che non ci aveva soddisfatto e inoltre aveva fatto emergere una preoccupante situazione circa le incerte percentuali di militari sottoposti alla vaccinazione obbligatoria antitubercolare. Oggi, alla luce delle preoccupazioni che ci sono state espresse – conclude Comellini – il problema torna ad essere di strettissima attualità e ci impone di chiedere nuovamente al Ministro della difesa di porre in essere ogni urgente azione che, nel rispetto della legge, si dovesse rendere necessaria per garantire la massima tutela della salute degli operatori sanitari e degli equipaggi delle unita navali che attualmente sono impegnate nell’operazione umanitaria.”

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