Siria: due giorni di infermo per spazzare Assad

L’attacco militare contro Damasco è sempre più vicino. Il presidente Barack Obama sta valutando un intervento “di portata e di durata limitate”. Secondo fonti citate dal Washington Post, l’attacco potrebbe durare non più di 48 ore. L’attacco prenderebbe di mira obiettivi militari non direttamente legati alle armi chimiche. Nei prossimi giorni le agenzie di intelligence presenteranno […]

L’attacco militare contro Damasco è sempre più vicino. Il presidente Barack Obama sta valutando un intervento “di portata e di durata limitate”. Secondo fonti citate dal Washington Post, l’attacco potrebbe durare non più di 48 ore.

L’attacco prenderebbe di mira obiettivi militari non direttamente legati alle armi chimiche. Nei prossimi giorni le agenzie di intelligence presenteranno informazioni che sostengono la tesi dell’uso di gas da parte del governo di Assad, incluse intercettazioni radio e telefoniche fra i comandanti dell’esercito siriano. “Un’azione militare – afferma la stampa americana citando fonti – potrebbe essere ancora evitata in caso di un dietrofront del governo di Assad e del governo russo che lo appoggia. Ma le attese che questo possa accadere sono basse”.

Intanto, il Dipartimento di Stato Usa ha annunciato che sarà rinviato l’incontro con la Russia, previsto per il 28 agosto. Mosca si rammarica per la decisione degli Usa di cancellare l’incontro bilaterale russo-americano per la discussione della convocazione della conferenza di pace sulla Siria: lo ha twittato il viceministro degli esteri Ghennadi Gatilov.

Assad respinge le accuse dell’Occidente e avverte gli Usa, “possono avventurarsi in qualunque guerra ma non possono sapere quanto durerà e fin dove arriverà”. Il presidente siriano lo definisce le accuse sull’uso di armi chimiche “un insulto al buon senso”.

Assad ha proseguito, “Queste accuse hanno motivazioni politiche e sono suscitate dalla serie di vittorie che le forze del governo stanno ottenendo contro i terroristi”, per il presidente siriano gli USA devono sapere che se decideranno di attaccare la Siria, “falliranno come in tutte le guerre che hanno scatenato finora, dal Vietnam a oggi”.

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