Terremoto: Giuliante, a L’Aquila pochi soldi e spesi male

“La ricostruzione del centro storico dell’Aquila ha gia’ da tempo preso una brutta piega a causa della ‘mancanza di lucidita” di un’amministrazione incapace di un progetto di ‘recupero’ che sappia valutare e difendere l’essenziale e sia spedita per cio’ che e’ ordinario. Viceversa un mix di pigrizia e maleodorante ossequio alla burocrazia sta depauperando le […]

“La ricostruzione del centro storico dell’Aquila ha gia’ da tempo preso una brutta piega a causa della ‘mancanza di lucidita” di un’amministrazione incapace di un progetto di ‘recupero’ che sappia valutare e difendere l’essenziale e sia spedita per cio’ che e’ ordinario. Viceversa un mix di pigrizia e maleodorante ossequio alla burocrazia sta depauperando le gia’ esigue risorse su cui la citta’ puo’ contare per iniziare la sua ricostruzione”. Lo afferma, in una nota, l’assessore regionale alla protezione civile, Gianfranco Giuliante.
E’ cosi’ – osserva – che le poche risorse disponibili vengono ‘dilapidate’ per finanziare ristrutturazioni di edifici ubicati nel centro storico della citta’ anche quando sarebbe molto piu’ conveniente abbatterli e ricostruirli ex novo. E’ sull’altare della nuova religione del ‘com’era e dov’era’ (anche se privo di qualsivoglia ‘valore’), che pare abbia fatto molti proseliti tra l’amministrazione comunale, che si stanno sacrificando le poche risorse disponibili per la ricostruzione dell’Aquila ma soprattutto lo si sta facendo a discapito della sicurezza.
Sembra, in effetti, che il sisma del 2009 non abbia insegnato nulla! Eppure non stiamo parlando di edifici antichi di pregio storico-architettonico e vincolati, ma di edifici semplicemente vecchi la cui semplice ristrutturazione consentirebbe il raggiungimento del livello minimo di sicurezza previsto dalle normative (60%) in luogo del 100% di sicurezza raggiungibile con la ricostruzione. Inoltre la ristrutturazione costerebbe circa il 30% in piu’ (e’ questo il caso dell’edificio ubicato in via Duca degli Abruzzi, di fronte case Incis, la cui ‘semplice’ ristrutturazione costerebbe circa 1.300.000 euro a fronte della demolizione e ricostruzione che costerebbe circa 1.000.000, ed e’ uno dei molteplici esempi che si potrebbero portare). E’ cosi’ – si chiede polemicamente Giuliante – che si ricostruisce una citta’? Che si da’ una prospettiva di sicurezza per tutti quei cittadini che un giorno torneranno in centro? Sembra evidente che si sta, con miopia e arroganza, optando per la scelta sbagliata e soprattutto si sta opzionando un percorso che mettera’ una seria ipoteca sulla rinascita di un centro storico che rimarra’ vulnerabile ai futuri terremoti. Anche la giustificazione dell’impossibilita’ dell’abbattimento prevista dal vetusto PRG (sic!) e’ non solo labile ma si scontra pesantemente con la necessita’ di restituire agli aquilani una citta’ piu’ bella ma soprattutto piu’ sicura. Perche’ l’amministrazione Cialente non ha previsto la possibilita’ di modificare il PRG per consentire gli abbattimenti degli edifici non vincolati e privi di qualsiasi pregio e ha invece scelto di spendere molto di piu’ con minore indice di sicurezza per chi tornera’ in centro? Riteniamo – conclude l’assessore regionale – che tale situazione non sia piu’ tollerabile e chiediamo al Sindaco di rivedere tale scellerata prassi perche’ non e’ piu’ pensabile di essere chiassosi quando si tratta di richiedere continuamente risorse, ma muti e arroganti quando si parla di sicurezza e di come i soldi, che ricordiamo sono pubblici, vengono utilizzati”.

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