Guerre e conflitti del mondo: sono già 26 i reporter morti nel 2014

E’ stata presentato a Roma venerdì scorso l’”Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo”, la mappa aggiornata delle situazioni di crisi nel mondo giunta alla sua quinta edizione e dedicata quest’anno a Nelson Mandela. Complessivamente 36 le “schede conflitto” (non “schede paese” come precisano gli autori) che compongono l’Atlante, a cui si aggiungono uno […]

aleppo-siria-cristiani-islamE’ stata presentato a Roma venerdì scorso l’”Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo”, la mappa aggiornata delle situazioni di crisi nel mondo giunta alla sua quinta edizione e dedicata quest’anno a Nelson Mandela.
Complessivamente 36 le “schede conflitto” (non “schede paese” come precisano gli autori) che compongono l’Atlante, a cui si aggiungono uno speciale “Pirateria” e uno sui “Conflitti ambientali”, quest’ultimo a cura del “Centro di documentazione sui conflitti ambientali”. Inoltre nell’edizione di quest’anno, una sezione speciale è stata dedicata al tema “Donne e Guerra”, viste non solo come vittime della guerra ma anche come “protagoniste” in quanto “sempre più combattenti risultano proprio essere donne”, ci spiega il Direttore dell’Atlante, il giornalista Raffaele Crocco.
Nel testo sono presenti poi – tra i vari dossier – un approfondimento sul Sudafrica del dopo-Mandela, un’analisi a cura di Medici Senza Frontiere sulle sfide di chi opera nei teatri di conflitto, il punto sulle violazioni dei diritti umani in Medio Oriente, Africa, Asia ed Europa a cura di Amnesty International, un’indagine sulla crisi tra le due Coree, un focus sullo stato delle rivolte in Medio Oriente e un reportage di viaggio in moto tra Iran e Kurdistan di una coppia italiana.
L’Atlante è il frutto di un lavoro collettivo di giornalisti, ricercatori, inviati di guerra e fotografi, oltre che dal contributo di varie realtà come l’Associazione Ilaria Alpi, AAM Terra Nuova, l’Associazione Asal, la Tavola della Pace, l’Arci, Banca Etica, Amnesty International Italia, la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, l’Alto Commissariato per i Rifugiati dell’Onu, il Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali di Roma (Cdca) e, per la prima volta, Medici Senza Frontiere.
“Questa nuova collaborazione – ci spiega Gabriele Eminente, direttore generale di Medici senza Frontiere – nasce dal fatto che come grande organizzazione medico-umanitaria siamo presenti in quasi tutti i contesti che sono riportati nell’Atlante. Nella nostra natura però non c’è solo l’azione medico-umanitaria, ma anche quella della testimonianza, ecco perché siamo contenti di questo coinvolgimento”.
Come ogni anno, 1 euro per ogni copia venduta sarà destinato al sostegno delle operazioni di aiuto ai rifugiati promosse dall’Alto Commissariato per i rifugiati. In particolare quest’anno l’Atlante delle Guerre aderisce alla campagna dell’Unhcr “Routine is fantastic”, in sostegno delle donne siriane rifugiate”.
“L’Atlante dei conflitti – racconta Crocco – si sviluppa ogni anno da osservazioni, punti di vista, dati, pensieri che confluiscono insieme. È inoltre fondamentalmente nato e rimane un volume pensato per i giovani, e nei nostri incontro con le scuole – ne facciamo almeno un’ottantina all’anno – ci accorgiamo che funziona e che piace, perché è pensato anche in maniera moderna e concreta”.
Durante la presentazione, alla quale sono intervenuti oltre a Crocco ed Eminente, anche Riccardo Noury (portavoce Amnesty International Italia), Carlotta Sami (portavoce Alto Commissariato per i Rifugiati), Marica Di Pierri (presidente Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali), Paolo Affatato (giornalista di “Lettera 22”), Rosella Idéo (Storia Politica e Diplomatica dell’Asia Centrale), Luca Airoldi (giornalista e presidente del “Premio Ilaria Alpi”) e Pino Scaccia (giornalista e inviato Rai), è stato ricordato anche il ruolo sempre più difficile degli inviati in zone di guerra. “Già 26 reporter sono morti dall’inizio dell’anno per raccontare i conflitti – ha commentato Scaccia, ricordando anche l’anniversario dell’uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin -. E preoccupa come nel 2014 dopo la Siria e il Pakistan, si stia tornando a morire anche in Iraq ed Afghanistan”, paesi dove le guerre sarebbero tecnicamente “finite”.
L’”Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo” – secondo il suo direttore – è pensato anche per questo: “Non solo riempire un vuoto di informazione, ma dare elementi di riflessione e fornire gli strumenti per fermarci a pensare su quello che succede, tanto più considerando che ormai dietro tutte le situazioni di conflitto analizzate ci sono sempre e principalmente interessi economici”, a fronte dei quali bisognerebbe cominciare a “passare dalla gestione delle guerre alla prevenzione delle guerre”. “Per il prossimo anno però introdurremo una novità: per ogni situazione di conflitto ci piacerebbe raccontare anche i progetti in corso sul versante della pace”, ci anticipa Crocco. (FSp -RS)

Una risposta a “Guerre e conflitti del mondo: sono già 26 i reporter morti nel 2014”

  1. Nicola Facciolini ha detto:

    Sono 35 le guerre in corso d’opera sulla Terra. Per affari. I trafficanti privati e pubblici di armi ed esseri umani non hanno nulla da confessare?

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