Sinai, profughi rapiti e torturati sulla via per Israele

Ogni anno centinaia di eritrei attraversano l’Egitto e la penisola del Sinai nel tentativo di arrivare al confine con Israele. Sono uomini e donne in fuga dalla dittatura di Afwerki e la loro speranza e di raggiungere amici e parenti che si trovano a Tel Aviv. Sul loro cammino vengono però intercettati dalle bande di trafficanti […]

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Ogni anno centinaia di eritrei attraversano l’Egitto e la penisola del Sinai nel tentativo di arrivare al confine con Israele. Sono uomini e donne in fuga dalla dittatura di Afwerki e la loro speranza e di raggiungere amici e parenti che si trovano a Tel Aviv. Sul loro cammino vengono però intercettati dalle bande di trafficanti beduini che da anni imperversano nel Sinai rapendo i migranti e chiedendo un riscatto. Berhane è nelle loro mani e suo zio Mahari, che vive a Tel Aviv, tenta di raggiungerlo al telefono. “Dove si trova? …Può venire al telefono?”. “No, non può parlare – risponde la voce, -. “Lo hanno torturato con l’elettricità. La sua lingua non si muove”.

Decima puntata di “Questo mare è di piombo”, le frontiere del Mediterraneo in 12 tappe, una rubrica realizzata dall’agenzia radiofonica Amisnet in collaborazione con Redattore sociale. Dopo aver toccato l’enclave spagnola in terra d’Africa di Melilla, il porto di Zarzis in Tunisia, la Libia, Malta, il viaggio prosegue dal Sinai e da Israele. Gli audio reportage esclusivi sono realizzati nell’ambito del progetto “Across the sea”,con il contributo della Anna Lindh Foundation e in partenariato con il Servizio Civile internazionale, Active vision, Geminarie group, Asociacion pro Derechos Humanos de Andalucia. Fino al 3 giugno ogni martedì saranno pubblicati su Redattore socialee ogni venerdì su Amisnet.

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