Banche solide? Adusbef, le fandonie dell’Abi

Uno dei più gravi problemi di una grande Paese come l’Italia, spolpato e saccheggiato da politici e governi inadeguati, è la qualità di una classe dirigente arrivata ai vertici del potere con il sistema delle porte girevoli e delle raccomandazioni,  che ha usurpato il merito e la preparazione dei più meritevoli. Il più fulgido tra […]

Elio Lannutti (Adusbef)Uno dei più gravi problemi di una grande Paese come l’Italia, spolpato e saccheggiato da politici e governi inadeguati, è la qualità di una classe dirigente arrivata ai vertici del potere con il sistema delle porte girevoli e delle raccomandazioni,  che ha usurpato il merito e la preparazione dei più meritevoli.

Il più fulgido tra gli esempi di incapacità e discutibile professionalità è rappresentato da Giovanni Sabatini, promosso con il sistema delle porte girevoli e della partica odiosa della transumanza da Consob, ministero dell’Economia, fino ad approdare per grazia ricevuta (nell’era di Giuseppe Mussari),all’Abi con la qualifica di direttore generale.

L’esame della Bce ”consegna la fotografia di un settore bancario italiano complessivamente solido”- ha ribadito il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, in audizione alla commissione finanze della Camera, sottolineando: ”Tutte le banche italiane hanno superato la prova relativa alla revisione della qualità degli attivi (asset quality review, AQR) e solo in due specifici casi si è manifestata in relazione alla prova di stress, che ha natura del tutto ipotetica, la necessità di intervenire”.

Dopo la sonora, seppur discutibile bocciatura degli stress test Bce, di un sistema bancario italiano assistito e rapace, che impone costi, tassi, commissioni e condizioni  tra i più alti del mondo, come si possono rilasciare tali dichiarazioni di solidità, da parte di dirigenti in possesso delle normali facoltà psico-fisiche  ?

Come si può sostenere che: ”Il fabbisogno di capitale da detenere a fronte del deterioramento della qualità dei prestiti continuerà a rappresentare, sotto la vigilanza unica, un vincolo alle potenziali capacità della banca di erogare credito”, con un sistema bancario che si svena per elargire dividendi alle fondazioni, che eroga fidi imprudenti senza garanzie ad amici e sodali dei banchieri (Zunino, Ligresti, Zalesky),  che rinuncia ai fondi Bce a tassi vantaggiosissimi  (richiedendo soltanto 40 miliardi) per l’incapacità di svolgere la normale funzione creditizia ?

Il sistema bancario italiano è stato assistito negli ultimi 30 anni reggendosi sulle spalle di correntisti e risparmiatori, stufi di pagare i più alti costi dei conti correnti, i più elevati tassi su mutui e prestiti e di ascoltare le colossali fandonie dei direttori dell’Abi.

Lo rende noto Elio Lannutti (Adusbef).

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