Bergoglio: “Ogni figlio dono per la famiglia e la società”

“Ogni figlio è volto del Signore amante della vita, dono per la famiglia e per la società”. Così Papa Francesco durante l’Angelus celebrato oggi in piazza San Pietro ai fedeli riunitisi nonostante la pioggia. In occasione della 36a Giornata per la Vita, il papa ha rivolto il suo saluto alle associazioni impegnate sul tema. “Rivolgo […]

papa_Francesco_primo_piano-586x389-(1)“Ogni figlio è volto del Signore amante della vita, dono per la famiglia e per la società”. Così Papa Francesco durante l’Angelus celebrato oggi in piazza San Pietro ai fedeli riunitisi nonostante la pioggia. In occasione della 36a Giornata per la Vita, il papa ha rivolto il suo saluto alle associazioni impegnate sul tema. “Rivolgo il mio saluto e incoraggiamento alle associazioni e ai movimenti e centri culturali impegnati nella difesa e promozione della vita – ha detto Francesco -. Mi unisco ai vescovi italiani nel ribadire che ogni figlio è volto del Signore amante della vita, dono per la famiglia e per la società. Ognuno nel proprio ruolo e ambito si senta chiamato ad amare e servire la vita, ad accoglierla, rispettarla e promuoverla, specialmente quando è fragile e bisognosa di attenzioni e cure, dal grembo materno fino alla fine su questa terra”. Il papa poi ha salutato le associazioni impegnate nella diocesi di Roma per l’animazione della giornata per la Vita. “Esprimo il mio apprezzamento ai docenti universitari che in questa circostanza hanno dato vita a convegni sulle attuali problematiche legate alla natalità”.
All’apertura dell’Angelus, il papa ha ricordato come la giornata di oggi sia dedicata anche alla vita consacrata. Francesco ha richiamato l’attenzione sull’offerta di sé stessi a Dio che “riguarda ogni cristiano, perché tutti siamo consacrati a Lui mediante il Battesimo. Tutti siamo chiamati ad offrirci al Padre con Gesù e come Gesù, facendo della nostra vita un dono generoso, nella famiglia, nel lavoro, nel servizio alla Chiesa, nelle opere di misericordia. Tuttavia, tale consacrazione è vissuta in modo particolare dai religiosi, dai monaci, dai laici consacrati, che con la professione dei voti appartengono a Dio in modo pieno ed esclusivo. Questa appartenenza al Signore permette a quanti la vivono in modo autentico di offrire una testimonianza speciale al Vangelo del Regno di Dio. Totalmente consacrati a Dio, sono totalmente consegnati ai fratelli, per portare la luce di Cristo là dove più fitte sono le tenebre e per diffondere la sua speranza nei cuori sfiduciati”.
Per Francesco le persone consacrate sono “lievito per la crescita di una società più giusta e fraterna, sono profezia di condivisione con i piccoli e i poveri”. Vite consacrate necessarie nella società. “Pensiamo un po’ cosa succederebbe se non ci fossero le suore negli ospedali – ha detto Francesco -, le suore nelle missioni, le suore nelle scuole. Ma pensate una Chiesa senza le suore! Non si può pensare: esse sono questo dono, questo lievito che porta avanti il Popolo di Dio. Sono grandi queste donne che consacrano la loro vita a Dio, che portano avanti il messaggio di Gesù. La Chiesa e il mondo hanno bisogno di questa testimonianza dell’amore e della misericordia di Dio”. I consacrati, i religiosi, le religiose sono la testimonianza che Dio è buono e misericordioso”. Alla vita consacrata, inoltre, sarà dedicato il prossimo anno, ha aggiunto il papa.
Un saluto finale, infine, il papa lo ha riservato a quanti in questi giorni vivono le difficoltà legate agli allagamenti per le forti piogge sul territorio italiano. “Il mio pensiero va alle care popolazioni di Roma e della Toscana colpite dalle piogge che hanno provocato allagamenti e inondazioni – ha detto Bergoglio -. Non manchi a questi nostri fratelli che sono nella prova la nostra solidarietà concreta, la nostra preghiera. Cari fratelli e sorelle vi sono tanto vicino”.(ga)

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