Brass Quintet Bernstein a a Rocca Calascio (AQ): un viaggio nel tempo in musica

“Altimetri di Musica”, il calendario di concerti organizzati a Rocca Calascio (AQ) dall’associazione aquilana Officina Musicale in collaborazione con il Rifugio della Rocca, sabato 15 marzo alle 18,00 nella Sala della Musica del Rifugio, propone il concerto del Brass Quintet Bernstein: cinque musicisti, uniti dalla passione per la musica da camera e da insieme per […]

musica“Altimetri di Musica”, il calendario di concerti organizzati a Rocca Calascio (AQ) dall’associazione aquilana Officina Musicale in collaborazione con il Rifugio della Rocca, sabato 15 marzo alle 18,00 nella Sala della Musica del Rifugio, propone il concerto del Brass Quintet Bernstein: cinque musicisti, uniti dalla passione per la musica da camera e da insieme per gli ottoni, che svolgono attività sia didattica che professionale collaborando con i più grandi Direttori del nostro tempo come Muti, Oren e Inbhal e con prestigiosi Enti Lirici fra cui l’Istituzione Sinfonica Abruzzese, l’Opera di Roma e i Solisti Aquilani. Alla tromba suonano Luca Falcone e Luigi Belfatto, al trombone Andrea Menna, Luca di Francesco al corno e alla tuba Gennaro Spezza.

Il programma, particolarmente ricco e variegato, è un viaggio nel tempo scandito dalla musica e include opere dall’epoca rinascimentale fino ai nostri giorni. Distinto in due tempi, il concerto si apre con le avvolgenti note di Monteverdi per poi approdare al ritmo fastoso del valzer di Shostakovich, cui segue un omaggio a Leonard Bernstein con Maria, opera tratta da West Side Story, e un’incursione fra generi musicali quali il jazz e il pop, rappresentato dai Beatles, e nel cinema di Federico Fellini con le immortali colonne sonore composte da Nino Rota per capolavori quali Amarcord e Otto e ½. A ciò si aggiunge la prima esecuzione assoluta di Francis Vincent del compositore Diego Conti. Nella seconda parte del concerto, alla sensualità del tango di Piazzolla e Rodriguez si alternano le arie di Puccini (Nessun Dorma) e le colonne sonore de La vita è bella e Il Padrino. Il cerchio si chiude contrapponendo la glacialità jazz di Waller al caliente folk messicano di Mayer.

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