Gran Sasso: nuova seggiovia, viabilità e parcheggi

In merito alle dichiarazioni rilasciate dal Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e riportate nell’articolo “A campo Imperatore parcheggi a pagamento”, pubblicato da IL CENTRO (edizione L’Aquila) il giorno 14/08/2014 a firma Romana Scopano (http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2014/08/14/news/a-campo-imperatore-parcheggi-a-pagamento-1.9760573), intendiamo precisare quanto segue. Il progetto di realizzazione della nuova seggiovia “Osservatorio-Campo Imperatore” prevede la costruzione di 14 piloni e di due […]

piano industriale del Gran SassoIn merito alle dichiarazioni rilasciate dal Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e riportate nell’articolo “A campo Imperatore parcheggi a pagamento”, pubblicato da IL CENTRO (edizione L’Aquila) il giorno 14/08/2014 a firma Romana Scopano (http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2014/08/14/news/a-campo-imperatore-parcheggi-a-pagamento-1.9760573), intendiamo precisare quanto segue.

Il progetto di realizzazione della nuova seggiovia “Osservatorio-Campo Imperatore” prevede la costruzione di 14 piloni e di due stazioni di partenza e di arrivo, poste ad una distanza di circa 200 metri dalla vecchia seggiovia di Fontari: non si tratta quindi di piloni che “andrebbero solo a sostituire quelli già esistenti”, ma di un’opera completamente nuova.
La realizzazione del progetto distruggerebbe irreparabilmente e per sempre preziosi habitat di alta quota estremamente fragili, ricchissimi di biodiversità e già minacciati dai cambiamenti climatici, tutelati a livello europeo come “habitat prioritari di interesse comunitario”, contravvenendo così alla Direttiva Habitat e alle relative leggi nazionali di recepimento. Si tratterebbe quindi di un danno definitivo, contrariamente all’impatto ambientale del traffico e del parcheggio di moto e auto, limitato a pochi giorni all’anno tra luglio e agosto e quindi solo temporaneo.
La questione dell’accesso e dei parcheggi delle auto a Campo Imperatore è comunque molto grave e deve essere affrontata. L’Ente Parco sta cercando di risolvere il problema delimitando le aree consentite, nell’ambito del progetto LIFE+ “Praterie” e qualche miglioramento già si vede, anche se il problema non è ancora risolto. L’Amministrazione Comunale dell’Aquila avrebbe il potere e il dovere di regolamentare in modo dettagliato accesso e parcheggio, visto che tutta l’area è di sua competenza: sarebbe sufficiente una semplice ordinanza del Sindaco per interdire o limitare l’accesso (e quindi il parcheggio) alla generalità o almeno ad un numero massimo di auto e motoveicoli al giorno, per motivi di sicurezza ed incolumità pubblica, nel solo periodo estivo. E invece il Sindaco Cialente tiene il suo solito atteggiamento, protestando contro tutti quando la responsabilità dei fatti che denuncia è proprio sua. E’ un sistematico ribaltamento della realtà, quello che pratica da sempre, accusando le Istituzioni (e stavolta pure le Associazioni ambientaliste) di omissioni che invece sono sue, in quanto responsabile dell’Istituzione competente ad assumere provvedimenti sul territorio comunale.
In caso di emissione di tale provvedimento interdittivo o limitativo del traffico veicolare, occorrerebbe poi, ovviamente, far rispettare le regole, con controlli costanti da intensificare nei giorni festivi. Controlli da effettuare non solo sul numero di veicoli che accedono all’area (dal bivio di S. Egidio della SS17 bis, dove occorrerebbe disporre un presidio fisso almeno nei giorni festivi), ma anche sulla velocità, sulla rumorosità e sulle emissioni dei veicoli, moltissimi dei quali (soprattutto moto e auto di grossa cilindrata) viaggiano costantemente oltre i livelli consentiti. In questo senso, il Comune potrebbe utilmente chiedere la collaborazione del Corpo Forestale dello Stato (specificamente preposto anche a tali attività, trattandosi di un Parco Nazionale) e delle altre Forze di Polizia, magari attivando il loro coordinamento anche tramite la Prefettura.

Bruno Petriccione, ecologo (L’Aquila) – referente ambiente per l’Abruzzo del Touring Club Italiano, membro del Comitato scientifico del WWF Italia.

Stefano Orlandini – Presidente Associazione “Salviamo l’Orso”

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