Piazza San Pietro messa di Pasqua, Francesco ha ricordato le piaghe del mondo

Sconfiggere la piaga della fame, proteggere gli indifesi e confortare i migranti. Sono queste le priorità ricordate da Papa Francesco nel messaggio Urbi et Orbi in occasione della Pasqua. Agli oltre 150mila radunatisi in piazza San Pietro per la messa del giorno di Pasqua, Bergoglio si è rivolto invocando il Signore risorto affinché aiuti l’umanità […]

papa_Francesco_primo_piano-586x389-(1)Sconfiggere la piaga della fame, proteggere gli indifesi e confortare i migranti. Sono queste le priorità ricordate da Papa Francesco nel messaggio Urbi et Orbi in occasione della Pasqua. Agli oltre 150mila radunatisi in piazza San Pietro per la messa del giorno di Pasqua, Bergoglio si è rivolto invocando il Signore risorto affinché aiuti l’umanità a sconfiggere guerre, fame e epidemie. “Ci rivolgiamo a te, Signore Risorto. Aiutaci a sconfiggere la piaga della fame, aggravata dai conflitti e dagli immensi sprechi di cui spesso siamo complici. Rendici capaci di proteggere gli indifesi, soprattutto i bambini, le donne e gli anziani, a volte fatti oggetto di sfruttamento e di abbandono. Fa’ che possiamo curare i fratelli colpiti dall’epidemia di ebola in Guinea Conakry, Sierra Leone e Liberia, e quelli affetti da tante altre malattie, che si diffondono anche per l’incuria e la povertà estrema”. Francesco poi ha ricordato quanti “non possono celebrare la Pasqua con i propri cari perché strappati ingiustamente ai loro affetti, come le numerose persone, sacerdoti e laici, che in diverse parti del mondo sono state sequestrate”. Una preghiera, anche per “coloro che hanno lasciato le proprie terre per migrare in luoghi dove poter sperare in un futuro migliore, vivere la propria vita con dignità e, non di rado, professare liberamente la propria fede”.
Ma è sui venti di guerra, che papa Francesco ha rivolto maggiormente la sua attenzione. “Ti preghiamo, Gesù glorioso, fa’ cessare ogni guerra, ogni ostilità grande o piccola, antica o recente! Ti supplichiamo, in particolare, per la Siria, l’amata Siria, perché quanti soffrono le conseguenze del conflitto possano ricevere i necessari aiuti umanitari e le parti in causa non usino più la forza per seminare morte, soprattutto contro la popolazione inerme, ma abbiano l’audacia di negoziare la pace, ormai da troppo tempo attesa”. Poi uno sguardo al Medio Oriente. “Gesù glorioso, ti domandiamo di confortare le vittime delle violenze fratricide in Iraq e di sostenere le speranze suscitate dalla ripresa dei negoziati tra Israeliani e Palestinesi”. Una preghiera che ricorda anche le altre tensioni in corso in tutto il mondo. “Ti imploriamo che venga posta fine agli scontri nella Repubblica Centroafricana e che si fermino gli efferati attentati terroristici in alcune zone della Nigeria e le violenze in Sud Sudan. Ti chiediamo che gli animi si volgano alla riconciliazione e alla concordia fraterna in Venezuela”. Infine, uno sguardo ai confini dell’Europa. “Per la tua Risurrezione, che quest’anno celebriamo insieme con le Chiese che seguono il calendario giuliano, ti preghiamo di illuminare e ispirare iniziative di pacificazione in Ucraina, perché tutte le parti interessate, sostenute dalla Comunità internazionale, intraprendano ogni sforzo per impedire la violenza e costruire, in uno spirito di unità e di dialogo, il futuro del Paese”.

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