Più conveniente donare a un partito che al non profit

“Un impegno concreto: più panda per tutti”, “L’Italia giusta: dona a Emergency”. E ancora la lista civica “Amnesty, giustizia e libertà” e la richiesta al fondatore di Facebook di inserire sul social network oltre al “mi piace” anche il tasto “io dono”, per dimostrare che la rete può fare meglio del governo italiano. Si chiama […]

donazioni_private_cover“Un impegno concreto: più panda per tutti”, “L’Italia giusta: dona a Emergency”. E ancora la lista civica “Amnesty, giustizia e libertà” e la richiesta al fondatore di Facebook di inserire sul social network oltre al “mi piace” anche il tasto “io dono”, per dimostrare che la rete può fare meglio del governo italiano. Si chiama #diventapartito l’iniziativa di comunicazione virale nata per riportare l’attenzione sul decreto del governo in tema di finanziamento pubblico ai partiti, che ha reso più conveniente donare ai partiti che alle organizzazioni non profit: nel primo caso, infatti le detrazioni possono arrivare fino al 37 per cento su un massimo di 70mila euro annui, mentre per le donazioni al terzo settore si può detrarre fino al 26 per cento e solo fino a un massimo di 2.065 euro l’anno.
L’insolita provocazione, lanciata da due esperti di comunicazione del sociale, Marco Binotto e Nino Santomartino, punta a sottolineare proprio questa contraddizione. “Con il nuovo sistema di finanziamento conviene più donare ai partiti che al non profit–recita uno degli slogan -. Sei un’organizzazione non profit? Diventa partito. Conviene”.
“L’idea è nata dalle chiacchierate e dalle conversazioni da quel network informale di persone che da tempo condividono la passione per il terzo settore e che lavorano, per interesse o professione, nel campo della comunicazione – spiegano i promotori dell’iniziativa -. E’ un’idea. Una proposta. Come tutte le idee non è di qualcuno o qualcuna in particolare. Non è una campagna di una organizzazione o di una sola parte. E’ l’idea di dare un segnale alla classe dirigente nel modo che preferiamo: la comunicazione e l’ironia. E’ la proposta a chiunque, persone o associazioni, volontari o no, la voglia fare propria. E’ la speranza che il non profit riprenda iniziativa e parola. Che – con le parole di Stefano Zamagni – la società civile organizzata riprenda coraggio, fiducia in se stessa e cominci a farsi sentire con proteste civili, come venne fatto in altre epoche. Perché crediamo sia il momento di fare provocazioni. Di provocare azioni. Di prender partito”. La campagna è stata lanciata circa due settimane fa con il blog http://diventapartito.tumblr.com , ma è anche su Facebook (https://www.facebook.com/diventapartito) e su Twitter con l’hastag #diventapartito. Gli utenti possono contribuire inviando il loro manifesto elettorale per le associazioni di volontariato. (ec-RS)

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