Referendum Grecia, il day after: Varoufakis si dimette

Il day after del referendum greco si apre con una notizia shock. Dopo la vittoria del no alle proposte di austerity dell’Unione Europea, che potrebbe cambiare in maniera radicale la storia del Continente, il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, acerrimo oppositore della ex Troicka e agguerrito avversario del rigore europeista,  ha rassegnato le proprie […]

Il day after del referendum greco si apre con una notizia shock. Dopo la vittoria del no alle proposte di austerity dell’Unione Europea, che potrebbe cambiare in maniera radicale la storia del Continente, il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, acerrimo oppositore della ex Troicka e agguerrito avversario del rigore europeista,  ha rassegnato le proprie dimissioni.

Tramite il suo profilo Twitter, Varoufakis ha scritto: “Minister No More!”. Poi ha argomentato la sua decisione in un successivo post sul suo blog, spiegando di aver lasciato l’incarico per consentire al primo ministro, Alexis Tsipras, di stringere più facilmente un accordo con i creditori, che non avrebbero visto di buon occhio la presenza dell’ormai ex ministro al tavolo delle trattative. “Subito dopo l’annuncio dei risultati del referendum, sono stato informato di una certa preferenza di alcuni membri dell’Eurogruppo e di ‘partner’ assortiti per una mia… ‘assenza’ dai loro vertici, un’idea che il primo ministro ha giudicato potenzialmente utile per consentirgli di raggiungere un’intesa”, scrive Varoufakis, “per questa ragione oggi lascio il ministero delle Finanze”.

“Considero mio dovere aiutare Alexis Tsipras a sfruttare come ritiene opportuno il capitale che il popolo greco ci ha garantito con il referendum di ieri”, ha aggiunto l’ex ministro, “e portero’ con orgoglio il disgusto dei creditori”. Una decisione che però non significa che Varoufakis non sosterrà più il governo di Tsipras. Al contrario l’ex responsabile del dicastero dell’economia di Atene promette di continuare a sostenere il suo primo ministro: “Noi della Sinistra sappiamo come agire collettivamente senza curarci dei privilegi dell’incarico. Sosterrò pienamente il primo ministro Tsipras, il nuovo ministro delle Finanze e il nostro governo”.

Nel frattempo, come era lecito attendersi alla luce dei risultati del referendum, le borse europee perdono terreno, senza però incappare nel tracollo che molti analisti avevano vaticinato nell’eventualità di una prevalenza del No nella consultazione referendaria greca. Il Dax di Francoforte perde l’1,84% a 10.857 punti, l’Ftse 100 di Londra arretra dell’1,09% a 6.514 punti, il Cac 40 di Parigi scende dell’1,99% a 4.711 punti, l’Ftse Mib di Milano cede il 2,56% a 23.686 punti. In calo del 2,2% l’Ibex di Madrid.

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