M5S contro siti governativi troppo costosi per collettività

Il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo inizia un’altra battaglia e si scaglia questa volta contro i siti web governativi e contro i costi che questi fanno gravare sulle spalle della collettività. “Il governo usa internet per fare propaganda. E scarica i costi sui cittadini. Esistono almeno 240 siti web riconducibili all’esecutivo e circa un quarto […]

Il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo inizia un’altra battaglia e si scaglia questa volta contro i siti web governativi e contro i costi che questi fanno gravare sulle spalle della collettività. “Il governo usa internet per fare propaganda. E scarica i costi sui cittadini. Esistono almeno 240 siti web riconducibili all’esecutivo e circa un quarto del totale risultano essere inattivi, mentre molti altri vengono aggiornati solo sporadicamente”. Lo denunciano i deputati M5S che, con un’interrogazione a prima firma Riccardo Nuti, che chiede lumi a Palazzo Chigi sulle spese di gestione e manutenzione del florilegio di domini web del governo.
“Il sottosegretario De Vincenti ci ha risposto con una lista parziale di indirizzi e un giro di parole che non chiariscono l’entità delle spese effettive. I 5 mila euro al mese per la manutenzione software ci sembrano una cifra parziale. Molti di questi siti – insiste Nuti – sono troppo simili tra loro e hanno finalità solo propagandistiche. Basti dire che ci sono circa una decina di spazi web al fine di comunicare lo stato di avanzamento delle riforme annunciate dai vari esecutivi”. “Sorvolando sullo scandalo di Verybello.it e sull’annosa querelle che riguarda Italia.it, è necessario, in un periodo di forte crisi economica, che vengano evitate spese inutili e che la gestione degli spazi web istituzionali sia oculata ed efficiente. Stop alle duplicazioni e ai relitti telematici che affollano e inquinano internet”, chiude Nuti.

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