SaveGranSasso: Regione e Comune per sviluppo montagna

“Abbiamo a disposizione 40 milioni da investire per il futuro del Gran Sasso, che poi è il futuro di tutta la nostra comunità”. Con questo annuncio il vice Presidente della Giunta regionale abruzzese Giovanni Lolli, ha aperto l’incontro sullo sviluppo della principale montagna regionale, promosso da Comune dell’Aquila e Regione Abruzzo e tenutosi all’auditorium nel […]

“Abbiamo a disposizione 40 milioni da investire per il futuro del Gran Sasso, che poi è il futuro di tutta la nostra comunità”. Con questo annuncio il vice Presidente della Giunta regionale abruzzese Giovanni Lolli, ha aperto l’incontro sullo sviluppo della principale montagna regionale, promosso da Comune dell’Aquila e Regione Abruzzo e tenutosi all’auditorium nel parco del Castello a L’Aquila, alla presenza, oltre che di Lolli, del Sindaco del Capoluogo Massimo Cialente, del componente del Cda dell’ente Parco Gran Sasso e Monti della Laga Paolo Costanzi e di alcuni esponenti della società civile e delle associazioni ambientaliste.

All’inizio dell’incontro è stato esposto da alcuni cittadini particolarmente legati al Gran Sasso per ragioni personali e professionali, uno striscione con lo slogan “SaveGranSasso”. Un obiettivo ambizioso, ma che necessariamente deve essere raggiunto, per non disperdere un patrimonio naturale senza eguali nella catena appenninica.  L’incontro è figlio principalmente delle recenti vicende legate al progetto di costruzione dei nuovi impianti de Le Fontari e più in generale delle polemiche sorte intorno alla necessità di trovare il giusto punto d’incontro tra l’esigenza di rendere attrattivo il polo turistico del Gran Sasso, mediante la dotazione di strutture adeguate, da una parte, e quella di preservare il patrimonio naturale incontaminato così com’è.

La risposta della politica è un progetto che si poggia su tre assi portanti: lo sviluppo del distretto turistico esistente, il rilancio del progetto Appennino Parco d’Europa e la costruzione degli impianti contestati, che secondo Lolli deve essere portata fino in fondo, ma con un piano improntato alla completa trasparenza nella fase progettuale e alla privatizzazione ponderata nella fase della gestione.

Il sindaco Massimo Cialente ha invece annunciato l’istituzione Centro italiano di studi storici e geografici dell’Appennino, lanciando contestualmente la speranza che anche la nostra montagna possa entrare a far parte del Patrimonio Naturale dell’Unesco, come già successo all’Etna e alle Dolomiti.  Il primo cittadino si poi scagliato anche contro l’Ente Parco e contro la relazione tecnica sul progetto degli impianti, definita “un po’ strana”, trovando però  un’apertura dal dirigente regionale Costanzi, che auspica un dialogo con le istituzioni per arrivare ad una soluzione condivisa che metta al centro il bene della montagna e dei suoi visitatori.

GUARDA IL VIDEO SU tiKotv

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *