Settant’anni fa la bomba atomica su Hiroshima

Erano le 8.15 del 6 agosto 1945, quando l’aeronautica militare statunitense sganciò la bomba atomica “Little Boy” sulla città giapponese di Hiroshima, in quello che è stato il primo attacco nucleare della storia dell’umanità, nonché, insieme al successivo lancio di un’ulteriore atomica su Nagasaki, tre giorni dopo, l’episodio bellico più importante e devastante della storia. […]

Erano le 8.15 del 6 agosto 1945, quando l’aeronautica militare statunitense sganciò la bomba atomica “Little Boy” sulla città giapponese di Hiroshima, in quello che è stato il primo attacco nucleare della storia dell’umanità, nonché, insieme al successivo lancio di un’ulteriore atomica su Nagasaki, tre giorni dopo, l’episodio bellico più importante e devastante della storia. Gli attacchi causarono un numero di vittime dirette quantificabile tra le 100 mila e 200 mila persone, più una quantità incalcolabile di vittime indirette, causate dalle radiazioni emanate dai tristemente celebri “funghi”. L’obiettivo degli Stati Uniti era quello di accelerare la fine del secondo conflitto bellico mondiale, tuttavia, a 70 anni di distanza da una delle date più tristi della storia dell’umanità, è davvero difficile non pensare a quelle due bombe, come ad un crimine di guerra di efferata barbarie.

In occasione delle commemorazioni delle vittime dell’attacco, che ogni anno cominciano in Giappone con il rintocchi commemorativi delle campane di Hiroshima, il premier giapponese Shinzo Abe ha rivendicato il ruolo primario del suo paese nella realizzazione di un mondo libero dalle armi nucleari. “Finora – ha aggiunto il primo ministro del Giappone – non siamo riusciti ad arrivare ad un accordo negli incontri sulla non proliferazione, ma presenteremo una nuova risoluzione per l’eliminazione delle armi nucleari all’Assemblea dell’Onu del prossimo autunno”.

A 70 anni dallo sgancio della bomba, in Giappone sono presenti ancora 183.519 hibakusha, ovvero sopravvissuti agli attacchi. Il numero è inferiore di circa 8.000 unità a quelli censiti lo scorso anno, ma per la prima volta la loro età media ha superato gli ottant’anni.

Gli americani hanno voluto presenziare alla commemorazione delle vittime con il sottosegretario di Stato al Controllo delle armi e alla Sicurezza internazionale, Rose Gottemoeller, che tra tre giorni sarà anche a Nagasaki. Secondo alcuni rumors di matrice internazionale, gli Stati Uniti stanno preparando il “campo” per una visita del presidente Barack Obama ad Hiroshima e Nagasaki, prima del termine del suo mandato alla Casa Bianca.

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