Life “Praterie”: alleanze per tutela aree in quota

La conservazione delle praterie e dei pascoli nel territorio del Gran Sasso e dei Monti della Laga e’ l’obiettivo del progetto LIFE “Praterie” che, grazie al cofinanziamento dell‘Unione Europea e dell’Ente Parco, sta attuando molteplici interventi volti al miglioramento delle infrastrutture di pascolo e per il turismo, nel quadro di un’intervento condiviso che ha generato […]

La conservazione delle praterie e dei pascoli nel territorio del Gran Sasso e dei Monti della Laga e’ l’obiettivo del progetto LIFE “Praterie” che, grazie al cofinanziamento dell‘Unione Europea e dell’Ente Parco, sta attuando molteplici interventi volti al miglioramento delle infrastrutture di pascolo e per il turismo, nel quadro di un’intervento condiviso che ha generato nuove alleanze, come quella tra Parco, amministratori, allevatori ed escursionisti.

Da un lato, infatti, ai fini della conservazione, e’ insostituibile la presenza delle greggi e delle mandrie, le quali, tramite il pascolamento, assicurano il mantenimento della biodiversita’ delle praterie. In questo ambito si inquadrano gli interventi del progetto per una adeguata distribuzione dei punti di abbeverata, fattore che consente di utilizzare meglio i pascoli, evitando la concentrazione del bestiame intorno a pochi punti d’acqua. L’Ente ha cosi’ investito nella ristrutturazione dei fontanili danneggiati e nella creazione di nuovi abbeveratoi, facilitando in tal modo il lavoro degli allevatori e contribuendo a migliorare l’economia legata alla zootecnia tradizionale, capace di offrire prodotti di eccellente qualita’.

Anche sul piano dell’utilizzo turistico delle praterie, in special modo di quelle di Campo Imperatore, la cui bellezza attira folle di turisti, fondi di progetto sono stati investiti nella messa a punto di piccoli parcheggi delocalizzati, individuati in aree gia’ utilizzate precedentemente a tale scopo. Essi – fa apere il Parco in una nota – saranno delimitati tramite paletti in legno o pietre ed avranno molteplici scopi: preservare le praterie dall’accesso con le automobili, organizzare meglio il flusso turistico e, tramite bacheche informative, suggerire ai turisti le peculiarita’ del territorio, i sentieri che e’ possibile percorrere ed il comportamento corretto da tenere per il rispetto degli habitat, della fauna e della flora.

Ad una migliore organizzazione del turismo e’ collegata anche la parte del progetto relativa alla sistemazione di sentieri particolarmente frequentati, come il “sentiero estivo” che conduce a Sella di Monte Aquila, quello da Campo Imperatore al Rifugio Duca degli Abruzzi e le vie Normali (aquilana e teramana) alla vetta occidentale del Corno Grande: interventi che tenderanno a rendere piu’ visibili i sentieri, a frenare i gravi fenomeni erosivi in atto, a migliorare la conservazione dei delicati ambienti che si attraversano e a migliorare la sicurezza degli escursionisti. “La condivisione di obiettivi e buone prassi e’ senz’altro la giusta prospettiva per una migliore integrazione tra l’uomo e la natura – sottolinea il prof. Domenico Nicoletti, direttore dell’Ente – oltre che per presidiare la valenza ambientale del territorio protetto. In tale missione Parco, amministratori, allevatori e fruitori hanno gli stessi obiettivi: la conservazione del comune patrimonio di biodiversita’, la valorizzazione del territorio e il mantenimento e la difesa delle economie tradizionalmente legate alla montagna”.

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