Lavoro: la sfida si gioca sul web

Il digitale ha cambiato il modo di informarsi, di prenotare una vacanza, di fare acquisti e sta trasformando anche il mercato del lavoro. I giovani usano il web per cercare nuove opportunita’ professionali, ma la rete e’ sempre di piu’ un punto di riferimento anche per professionisti e aziende. Online sono molti i siti internet […]

Il digitale ha cambiato il modo di informarsi, di prenotare una vacanza, di fare acquisti e sta trasformando anche il mercato del lavoro. I giovani usano il web per cercare nuove opportunita’ professionali, ma la rete e’ sempre di piu’ un punto di riferimento anche per professionisti e aziende. Online sono molti i siti internet dedicati al recruitment e una partita importante la gioca il social network LinkedIn in grado di connettere su un’unica piattaforma i professionisti di tutto il mondo.

“Il recruiting sta vivendo una fase di profonda trasformazione dettata dalla diffusione degli strumenti digitali nei processi di ricerca e selezione di personale. I dati del nostro ultimo Osservatorio – commenta Giuseppe Bruno, General Manager di InfoJobs – parlano dell’88% dei candidati e il 70% delle aziende che utilizzano i portali online per la ricerca e offerta di lavoro, dato che viene rafforzato dalle cifre sull’uso di device mobili, con il 62% dei candidati e il 61% delle aziende che sfruttano le caratteristiche di funzionalita’ e praticita’ di smartphone e tablet nella ricerca di nuove posizioni o nella selezione di figure da inserire nell’organico aziendale. L’impatto di questa evoluzione e’ molto significativo perche’ migliora l’efficacia dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro permettendo di ridurre sensibilmente i tempi della ricerca e generando un importante risparmio di risorse in una fase strategica della vita aziendale. Il web apre interessanti opportunita’ per implementare strategie multi-canale di employer branding e attrarre i migliori talenti da inserire in azienda. Su questo aspetto, con l’Osservatorio abbiamo riscontrato come ci siano ancora margini di miglioramento, considerato che solo il 21% delle aziende adotta una strategia integrata e coerente di employer branding, cui si somma il 28% che implementa qualche attivita’, ma senza una strategia di ampio respiro”. “Anche per i candidati – conclude Bruno – i vantaggi del recruiting 2.0 sono evidenti, con molte delle attivita’ che venivano svolte esclusivamente da dispositivi fissi, come la redazione e l’aggiornamento del proprio cv, la visualizzazione in tempo reale delle offerte disponibili e il monitoraggio dell’andamento della propria candidatura, che grazie alla funzionalita’ degli strumenti mobile possono essere gestite in ogni momento della giornata e potenzialmente da ovunque ci si trovi”.

Con 380 milioni di iscritti a livello globale il social network LinkedIn, “piattaforma che permette di mostrare la propria identita’ professionale e connettersi con le aziende e gli altri professionisti e’ in crescita in Italia come nel resto del mondo” racconta Marcello Albergoni, responsabile di LinkedIn per l’Italia. “Anche l’Italia con 8 milioni di iscritti dimostra di essere attenta alle relazioni. La crescita di LinkedIn probabilmente e’ dovuta al fatto che negli anni il social ha dimostrato di essere attendibile e affidabile. Qui aziende e professionisti ci mettono la faccia nel vero e proprio senso della parola. Il social per come e’ al momento strutturato – continua Albergoni – da’ la possibilita’ di accorciare i tempi e di abbattere i costi per coloro che cercano una nuova occupazione, perche’ e’ molto piu’ facile contattare gli ambiti professionali di interesse”.

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