Carceri, gli avvocati protestano: “Meno detenuti, più braccialetti”

In  una nota il presidente della Camera penale dell’Aquila “Emidio Lopardi Jr.”, Gian Luca Totani, e il segretario, Piera Farina scrivono che  oggi, lunedì 30 novembre, in concomitanza con la prima giornata di astensione, l’Unione delle Camere penali, in collaborazione con il proprio Osservatorio carcere, ha organizzato la “Giornata per l’applicazione degli articoli 275 bis […]

In  una nota il presidente della Camera penale dell’Aquila “Emidio Lopardi Jr.”, Gian Luca Totani, e il segretario, Piera Farina scrivono che  oggi, lunedì 30 novembre, in concomitanza con la prima giornata di astensione, l’Unione delle Camere penali, in collaborazione con il proprio Osservatorio carcere, ha organizzato la “Giornata per l’applicazione degli articoli 275 bis Cpp e 58 quinques ordinamento penitenziario”.

L’intento è di denunciare la parziale applicazione di una norma del Codice di procedura penale in violazione dei diritti dei detenuti e in palese contrasto con l’esigenza di superare e prevenire il sovraffollamento delle carceri italiane.

Gli apparecchi complessivi attualmente a disposizione sul territorio nazionale sono circa 2.000 e costano allo Stato italiano 11 milioni di euro l’anno (5.500 euro l’uno) versati a Telecom Italia (fornitore unico, senza gara d’appalto) a cui vanno aggiunti gli 80 milioni di euro, versati sempre a Telecom dal 2001 al 2011 per l’utilizzo, in via di sperimentazione, dei primi 114 braccialetti.

Ma in questo decennio sono stati pochissimi quelli effettivamente utilizzati. L’attuale contratto di fornitura non prevede peraltro la possibilità dell’aumento del numero di dispositivi da parte di Telecom.

Presso il Palazzo di Giustizia del capoluogo, agli avvocati e a quanti vorranno sostenere l’iniziativa, addetti ai lavori e non, saranno distribuiti dei braccialetti con la scritta “+ braccialetti – carcere”.

 

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