Confcommercio, dopo 7 anni consumi in crescita per Natale

Dopo sette anni di crisi finalmente questo sara’ un Natale positivo, con consumi in crescita. E’ la conclusione a cui e’ giunto l’Ufficio studi di Confcommercio, nella consueta indagine prenatalizia. Quest’anno gli italiani spenderanno per i regali 166 euro pro-capite, il 5% in piu’ rispetto allo scorso anno (quando la spesa si attesto’ a 158 […]

Dopo sette anni di crisi finalmente questo sara’ un Natale positivo, con consumi in crescita. E’ la conclusione a cui e’ giunto l’Ufficio studi di Confcommercio, nella consueta indagine prenatalizia. Quest’anno gli italiani spenderanno per i regali 166 euro pro-capite, il 5% in piu’ rispetto allo scorso anno (quando la spesa si attesto’ a 158 euro); rispetto pero’ al 2009 la spesa resta del 30% inferiore. Questo fa dire alla Confcommercio che l’Italia e’ sulla strada giusta ma il cammino e’ ancora lungo. Degli oltre 30 miliardi di tredicesima disponibili per i consumi, 10 miliardi circa saranno destinati ai regali, 200 milioni circa in piu’ dello scorso anno.

Secondo Confcommercio, ad indicare che “stiamo tornando alla normalita’” e’ la percentuale di chi ritiene i regali una spesa piacevole: dal 45,8% del 2011 risaliamo quest’anno al 52,5%: “Questa risposta indica che e’ il primo Natale fuori dalla crisi – ha sottolineato Mariano Bella, direttore dell’Ufficio studi di Confcommercio – e quindi sono fiducioso”. Altro indicatore e’ la percentuale di chi aspetta gli ultimissimi giorni per fare il regalo: la percentuale scende dal 47,3% dello scorso anno al 37,3%. Piu’ la persona avverte difficolta’, piu’ rimanda il momento di fare acquisti. Alla domanda se il prossimo Natale sara’ il primo fuori dalla crisi, il 38,8% ha risposto si’, contro il 19,2% del 2014; il delta tra chi ha risposto affermativamente e chi negativamente e’ -16,3%, contro il -57,9% dello scorso anno. Secondo Bella, non ci sono evidenze che gli eventi terroristici abbiano effettivi sulla fiducia dei consumatori e sul Pil: “Sulla base dei dati del passato non pensiamo ad un impatto dal punto di vista macro”; l’Occidente avrebbe gli anticorpi dal punto di vista economico per evitare discontinuita’.

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