Putin a Ankara: “La reazione russa non sara’ limitata alle sanzioni”

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha rilanciato la sfida alla leadership turca nel discorso sullo stato della nazione al Cremlino, assicurando che Ankara si pentira’ dell’abbattimento del caccia russo al confine tra Siria e Turchia. “Se qualcuno pensa che la reazione russa sara’ limitata alle sanzioni, si sbaglia di grosso”, ha tuonato Putin. E quasi […]

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha rilanciato la sfida alla leadership turca nel discorso sullo stato della nazione al Cremlino, assicurando che Ankara si pentira’ dell’abbattimento del caccia russo al confine tra Siria e Turchia. “Se qualcuno pensa che la reazione russa sara’ limitata alle sanzioni, si sbaglia di grosso”, ha tuonato Putin. E quasi in contemporanea e’ arrivato l’annuncio che Mosca ha bloccato i negoziati con Ankara per il progetto Turkish Stream, il gasdotto destinato a trasportare gas russo in Europa attraverso il territorio turco Putin parlava nella sala di San Giorgio, dove erano sedute anche le due vedove dei militari morti in Siria in seguito all’abbattimento del Sukhoi-24.

Putin ha chiesto un minuto di silenzio per le vittime russe del terrorismo, tra cui i 224 passeggeri del volo tra Sharm-el-Sheikh e San Pietroburgo, precipitato nel deserto del Sinai il 31 ottobre. La Russia “non dimentichera’ mai questa complicita’ con i terroristi”, ha insistito, aggiungendo di considerare “il tradimento come uno degli atti peggiori e uno dei piu’ vili, che quelli che hanno sparato alle spalle ai nostri piloti lo sappiano”. “Non capisco perche’ lo hanno fatto, solo Allah lo sa”, ha aggiunto Putin tra gli applausi dei senatori del Consiglio della federazione, la Camera alta russa, “sembra che Allah abbia voluto punire la cricca al potere in Turchia privandola della ragione e del buon senso”. E comunque ha invitato a “non attendersi una reazione nervosa, isterica, pericolosa per noi e per il mondo intero”: “non impugneremo le armi”, ha precisato il capo del Cremlino. “Ma se qualcuno pensa di cavarsela per un crimine di guerra cosi’ vile con i pomodori o con sanzioni nelle opere pubbliche, si sbagliano gravemente. Non e’ l’ultima volta che gli ricorderemo quello che hanno fatto, ne’ l’ultima volta che si pentiranno di quello che hanno fatto”. E poi voluto fare una distinzione tra il governo di Ankara e il “gentile, laborioso e talentuoso popolo turco”, tra cui la Russia ha “molti amici fidati e di vecchia data”: “Noi non li equipariamo a quella parte di leadership che e’ direttamente responsabile per la morte” dei piloti russi.

Sul fronte turco, Ankara si e’ spinta a liquidare come “propaganda sovietica” le accuse su cui insiste Mosca e ha contrattaccato. Per il presidente Recep Tayyip Erdogan sono “immorali” le accuse di coinvolgimento in un presunto traffico clandestino di petrolio con l’Isis, rivolte da Mosca alla propria famiglia. “La Russia ha l’obbligo di dimostrare la fondatezza di simili asserzioni”, ha insistito. Erdogan ha aggiunto, anzi, di avere le “prove” (e che le mostrera’ al mondo) sul coinvolgimento della Russia nel contrabbando di petrolio dell’Isis in Siria.

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