Comune L’Aquila: Di Stefano, per nuovi uffici operazione culturale

L’idea di “una sede unica che possa raccogliere tutti i settori comunali, eccezion fatta per le funzioni istituzionali che sarebbero tornate a Palazzo Margherita, nell’area dove sorgeva il vecchio autoparco gravemente danneggiato dal sisma, non e’ una mera questione urbanistica ma una vera e propria operazione culturale di chi vuol pensare alla citta’ del futuro”. […]

Palazzo_MargheritaL’idea di “una sede unica che possa raccogliere tutti i settori comunali, eccezion fatta per le funzioni istituzionali che sarebbero tornate a Palazzo Margherita, nell’area dove sorgeva il vecchio autoparco gravemente danneggiato dal sisma, non e’ una mera questione urbanistica ma una vera e propria operazione culturale di chi vuol pensare alla citta’ del futuro”. Ad intervenire sul dibattito di questi giorni e’ Pietro Di Stefano, assessore alla Pianificazione, Ricostruzione, Beni monumentali.
“La ricostruzione del centro storico – afferma l’amministratore in quella che definisce ‘una riflessione’ sull’argomento – non puo’ prescindere dalla pedonalizzazione dello stesso, nell’ottica di accostare L’Aquila a tutte quelle realta’ italiane ed europee in grado di offrire adeguate fruibilita’ e vivibilita’ sia per i residenti che per i turisti. La prospettiva e’ quella di innalzare la qualita’ della vita arginando l’inquinamento, preservando le architetture storiche, contrastando anche il fenomeno di spostamento delle attivita’ commerciali dei centri storici verso le aree periferiche. La riflessione sul luogo – spiega – muove i primi passi sin da prima del sisma quando, per effetto della eccessiva frammentazione delle sedi e dei fitti che gravavano sul bilancio comunale, venne individuata l’area dell’autoparco per far nascere un unico luogo deputato agli uffici operativi del Comune. Il progetto aveva anche l’obiettivo di riqualificare il contesto urbano dove la struttura dell’autoparco appariva di forte impatto con lo sviluppo che si era inteso dare alla zona. Il terremoto ha ulteriormente reso centrale il tema della sicurezza delle sedi istituzionali e strategiche: dopo il sei aprile la quasi totalita’ era inagibile o crollata e questo ha reso piu’ difficoltosa la gestione dell’emergenza e piu’ possibili gli appetiti di altri territori sul ruolo di capoluogo. La nuova sede comunale sara’ sicura – dice Di Stefano – perche’ realizzata secondo metodi innovativi ed ecocompatibili, oltre che essere dotata di parcheggi per i tanti utenti che frequentano gli uffici del Comune. Tutta l’area denominata ‘della stazione ferroviaria’ beneficera’ dell’opera, in un equilibrato connubio di luoghi strategici a vocazione direzionale (tribunale, Corte d’appello, uffici finanziari) e socioculturale (Museo d’Abruzzo, Parco delle acque)”. “La proposta, inserita nel Piano di ricostruzione tra i ‘progetti speciali’ – ricorda l’assessore – e’ stata approvata dal Consiglio comunale e, in virtu’ di questo, finanziata con la delibera CIPE 135/2012 per 35 milioni di euro. Successivamente e’ stato redatto il documento preliminare, approvato dalla Giunta comunale, fatte le indagini geologiche del terreno, approntato un programma ad hoc per le offerte on-line. La strada e’ quella del concorso di progettazione, scelta virtuosa gia’ adottata per il Parco Urbano di Piazza d’Armi. E’ stato quindi sottoscritto un protocollo con l’Ordine nazionale degli Architetti che si sono dichiarati disponibili a fare da supporto all’iniziativa.
Tutto e’ stato poi rimesso alla Centrale Unica di Committenza per le opportune procedure. Oggi si apprende di un nuovo dibattito su dove ubicare la sede, segno questo – rileva l’amministratore comunale – che siamo sempre capaci di riportare indietro la discussione anche quando si e’ arrivati ad un punto operativo di svolta. Il rischio e’ che il fallimento ci costringa ancora per un lungo periodo a pagare fitti e a avere uffici frammentati. Per quanto riguarda l’area dell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio – prosegue – credo che sia ancora valido il programma di mandato del sindaco Cialente. ‘Anche quest’area andra’ recuperata attraverso un concorso internazionale di progettazione; vi troveranno ospitalita’ il Palazzo della cultura (ex sede dell’Accademia dell’Immagine, finanziata per 6 milioni di euro, ma ancora in attesa di decisioni da parte della Regione sul suo scioglimento), il Palazzo della citta’ (destinato ad ospitare associazioni culturali e sociali) il Museo della mente, l’Hotel via dei Matti n.0, un Centro Congressi, un college per studenti oltre a spazi culturali, librerie, bistrot e foresterie per ricercatori e studenti’ Aggiungo anche il distretto sanitario di base che ancora opera nel luogo e lo spazio aggregativo di Casematte. Un bel contesto in perfetta linea con quello della vicina Basilica Collemaggio – commenta infine Di Stefano – quando l’Unesco riconoscera’ la Perdonanza come bene immateriale dell’Umanita’.

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