Confcommercio: Abruzzo atti criminali in aumento

65% degli imprenditori della provincia di Chieti lamenta un aumento dei fenomeni criminosi mentre il 50% ritiene la sua zona poco sicura. Sono gli esiti piu’ significativi del sondaggio a campione in forma anonima effettuato tra gli associati di Confcommercio Chieti nell’ambito del progetto nazionale “Legalita’ mi piace” che questa mattina ha vissuto il suo […]

65% degli imprenditori della provincia di Chieti lamenta un aumento dei fenomeni criminosi mentre il 50% ritiene la sua zona poco sicura. Sono gli esiti piu’ significativi del sondaggio a campione in forma anonima effettuato tra gli associati di Confcommercio Chieti nell’ambito del progetto nazionale “Legalita’ mi piace” che questa mattina ha vissuto il suo atto conclusivo all’interno della Camera di commercio.

I lavori della giornata si sono aperti con la diretta streaming da Roma dove si sono susseguiti gli interventi del presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli, del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, del ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato e del Generale capo della Guardia di Finanza, Pasquale Debidda. Marisa Tiberio, presidente provinciale di Confcommercio Chieti, ha illustrato gli esiti del sondaggio che ha riguardato 128 imprenditori commerciali di Chieti e provincia. Per il 65% gli atti criminali sono aumentati, per il 35% la presenza delle forze dell’ordine non e’ sufficiente. Il 20% degli imprenditori ha dichiarato di essere stato vittima di un furto o di una rapina negli ultimi 3 anni, il 20% di questi e’ stato piu’ volte vittima di reato. Solo il 30% dei titolari di attivita’ commerciali ha un impianto di allarme ed usufruisce di un servizio di vigilanza privato. Il 20% ha un assicurazione per furto, rapina ed atti vandalici. Il 90%, infine, chiede un maggiore controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine. “Occorre precisare che non si e’ nella fase di allarme sociale e di grave degrado del territorio – ha affermato la Tibero – ma e’ molto diffusa, nella classe imprenditoriale, la sensazione che la criminalita’, in questo momento, venga fortemente alimenta dal persistente ciclo economico negativo”.

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