Le opere di Banksy tra le macerie di Gaza

Gaza è come una prigione. Però peggio. E’ Banksy, l’autore internazionale di murales e senza identità, a scagliare una pietra in favore dei palestinesi. E’ andato nella Striscia, e ha regalato arte alla popolazione grazie a tre sue opere. Le mostra sul suo sito, insieme a un video che illustra il viaggio nella terra martoriata, […]

Gaza è come una prigione. Però peggio. E’ Banksy, l’autore internazionale di murales e senza identità, a scagliare una pietra in favore dei palestinesi. E’ andato nella Striscia, e ha regalato arte alla popolazione grazie a tre sue opere. Le mostra sul suo sito, insieme a un video che illustra il viaggio nella terra martoriata, descritta come “la più grande prigione a cielo aperto al mondo. A nessuno è premesso uscire. Ma è peggio della prigione. Lì almeno non hanno elettricità e acqua potabile interrotta a caso durante la giornata”.

Tra i murales c’è anche quello di un gattino. “Ho spiegato alla popolazione locale che volevo accendere i riflettori sulla distruzione di Gaza mettendo delle foto sul mio sito. Ma su internet le persone guardano solo i gattini…”, spiega lo stesso Banksy.

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