Norman Atlantic, sicurezza inadeguata e passeggeri in overbookin

La magistratura di Bari che sta indagando sull’incidente della Norman Atlantic ha aperto un’inchiesta per i reati di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Pesanti le accuse che riguardano la vicenda del traghetto andato a fuoco il 28 dicembre 2014 al largo delle coste albanesi. Tra le imputazioni al vaglio dei giudici ci […]

NormanLa magistratura di Bari che sta indagando sull’incidente della Norman Atlantic ha aperto un’inchiesta per i reati di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Pesanti le accuse che riguardano la vicenda del traghetto andato a fuoco il 28 dicembre 2014 al largo delle coste albanesi.

Tra le imputazioni al vaglio dei giudici ci sono: la carenza dei sistemi di sicurezza, sembrerebbe, infatti, che una parte delle scialuppe non abbia funzionato creando gravi ritardi nella procedure di salvataggio; il ritardo nel dare l’allarme, stando alle testimonianze di alcuni dei  passeggeri che avrebbero dichiarato di non aver sentito nessun segnale di pericolo. Inoltre, circa 80 persone non erano presenti nelle liste passeggeri. Infine, restano tutte da chiarire le cause dell’incendio, da una prima ipotesi la combustione potrebbe essere nata nel garage dove erano stipati 128 camion che in parte trasportavano olii, 90 auto, 2 autobus e una moto. Il carico poteva essere trasportato insieme a dei passeggeri? E l’imbarcazione aveva le capacità tecniche per supportare la marce?

“Come si può capire, nella vicenda della Norman Atlantic i danni sono ingenti e articolati e presuppongono tempi allargati e strettamente legati alle tempistiche delle indagini e degli accertamenti delle autorità penali. Tuttavia, ed è l’esperienza a farcelo dire, un danneggiato deve curare il suo diritto fin da subito, e gettare le basi del suo risarcimento a mezzo di richieste e perizie tempestive. – spiega Erme Trovò dello Studio 3A – Molti passeggeri potrebbero trovare utile non affrontare da soli pratiche difficili, bensì affidarsi a chi ha già esperienza in questo settore complesso dal punto di vista normativo e assicurativo. Non basta la semplice richiesta del risarcimento del danno fine a se stesso, ma è necessario l’intervento di periti esperti (come medici legali, psichiatri e ingegneri) in grado di portare prove a favore del danneggiato con l’analisi dell’accaduto. Per questo ci mettiamo a disposizione senza alcun anticipo di spese e senza costi nascosti, per permettere a tutti i danneggiati in questo tragico episodio di farsi valere. Il nostro compenso eventuale vi sarà solo nel caso di ottenimento effettivo del risarcimento ed, in percentuale sullo stesso, con patti chiari”. – conclude Trovò.

 

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