Parigi: ecco il Bataclan Arts Centre, il simbolo del terrore

Si sente ormai da quasi 24 ore parlare del Bataclan Arts Centre, il teatro nel quale ieri sera hanno fatto irruzione i terroristi e hanno aperto il fuoco contro gli inermi spettatori che stavano assistendo ad un concerto di musica rock. Ma che luogo era prima di diventare cosi’ tristemente conosciuto anche fuori dai confini francesi? […]

Si sente ormai da quasi 24 ore parlare del Bataclan Arts Centre, il teatro nel quale ieri sera hanno fatto irruzione i terroristi e hanno aperto il fuoco contro gli inermi spettatori che stavano assistendo ad un concerto di musica rock. Ma che luogo era prima di diventare cosi’ tristemente conosciuto anche fuori dai confini francesi?

Costruito nel 1865, era inizialmente un cafe’-concert in stile cinese. Al primo piano si trovava la sala da te’ e il teatro, mentre al piano superiore la sala da ballo. Vi si svolgevano verso la fine del XIX secolo deivaudeville (spettacoli leggeri) e dei concerti. A partire dal 1910- dopo che vari proprietari si sono susseguiti alla sua direzione, e dopo un consistente intervento di ristrutturazione- ha conosciuto una nuova ‘epoca d’oro’ fino al 1926, quando la sala venne venduta e adibita a cinema.

Nel 1933 un incendio devasto’ le sue balconate, e nel 1950 fu ristrutturato nuovamente per far fronte al nuovo regolamento sulla sicurezza dei luoghi pubblici. Dal 1969 al 1980 resta chiuso, finche’ non conosce una nuova rinascita: l’orientamento dei suoi concerti questa volta e’ rock e post-rock. Cosi’ arriviamo ai primi anni del 2000: oltre ai concerti, riapre anche il caffe’ e la sala da ballo… ossia la discoteca. Il teatro inizia a ospitare tanto spettacoli comici che gruppi musicali stranieri di generi vari del calibro di Lou Reed, Te’le’phone, Prince, Snoop Dogg, Eels, Oasis, The Kills, Stromae, Robbie Williams, IAM, David e Cathy Guetta.

Come ricorda il quotidiano ‘France Soir’, che gli dedica un ampio servizio, negli ultimi anni era stato oggetto di minacce per aver ospitato dei raduni ebraici, soprattutto da parte di gruppi antisemiti.

Alessandra Fabbretti-Dire

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