Renzi: ‘Pronto a un ritorno al passato’

I risultati scadenti delle ultime elezioni regionali e amministrative non lasciano tranquillo il Premier e segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, che si dice pronto a invertire la rotta per recuperare il terreno perso in questi mesi dal suo partito e dal suo governo. E per farlo, non propone novità sostanziali, ma anzi promette di […]

I risultati scadenti delle ultime elezioni regionali e amministrative non lasciano tranquillo il Premier e segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, che si dice pronto a invertire la rotta per recuperare il terreno perso in questi mesi dal suo partito e dal suo governo. E per farlo, non propone novità sostanziali, ma anzi promette di tornare alla politica precedente, che tanto successo aveva assicurato a lui e alla sua coalizione nelle ultime elezioni europee. “Queste elezioni dicono con chiarezza che con il Renzi 2 non si vince. Devo tornare a fare il Renzi 1. Infischiarmene dei D’Attorre e dei Fassina e riprendere in mano il partito”. Cosi’ il premier e segretario del Pd, Matteo Renzi, in un colloquio con il quotidiano torinese ‘La Stampa’. “Una cosa e’ certa: le primarie sono in crisi. Dipendesse da me – aggiunge Renzi – la loro stagione sarebbe finita”. Quanto alla recente tornata elettorale “Casson, Paita, De Luca, Emiliano, Moretti. Io in quelle scelte non ho messo bocca.”

Secondo Renzi “Questo è un paese moderato, vince chi occupa il centro. Con personalità. Perché se invece degli originali corrono le copie, allora non funziona. In Liguria la Paita non ha perso perché il candidato di Civati le ha tolto dei voti che probabilmente non sarebbero andati comunque a lei. Ha perso perché nell’ultima settimana il 5 per cento degli elettori di centro si è spostato verso Toti”.

Poi Renzi ha parlato del suo governo e dei risultati raggiunti in questi mesi sia in politica interna che in quella estera: “Al governo abbiamo fatto cose tecnicamente straordinarie: lavoro, giustizia, legge elettorale, divorzio breve, diritti civili. Anche l’immagine all’esterno è molto migliorata. Non siamo più i malati di Europa e durante l’ultimo G7 gli elogi pubblici di Obama alle nostre riforme sono stati quasi imbarazzanti”.

Per quanto riguarda invece la situazione interna del suo partito, il Premier ritiene di “dover tornare a fare il Renzi, senza badare alle reazioni della dissidenza interna del partito, perché al governo non c’è mai stata un’infornata di persone in gamba come quelle attuali. Ma adesso basta, si cambia. Anche perché tra un anno si vota nelle grandi città. Torino, Milano, Bologna, Napoli, forse Roma”. Roma? “Se torna Renzi 1, fossi in Marino non starei tranquillo”.

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