Trivelle nel Mare Adriatico, Castaldi (M5S): “L’idea è aberrante, pericolosa”

“L’idea di trivellare nel Mare Adriatico è aberrante, pericolosa e non guarda al futuro”. Lo afferma il senatore Gianluca Castaldi, portavoce del Movimento Cinquestelle a Palazzo Madama, che coordina oggi, Sabato 25 aprile, l’incontro Transfrontaliero Italia-Croazia in programma a Vasto presso il Camping Village Grotta del Saraceno.Incontro al quale parteciperanno :Vito Petrocelli  Portavoce del M5S […]

“L’idea di trivellare nel Mare Adriatico è aberrante, pericolosa e non guarda al futuro”. Lo afferma il senatore Gianluca Castaldi, portavoce del Movimento Cinquestelle a Palazzo Madama, che coordina oggi, Sabato 25 aprile, l’incontro Transfrontaliero Italia-Croazia in programma a Vasto presso il Camping Village Grotta del Saraceno.Incontro al quale parteciperanno :Vito Petrocelli  Portavoce del M5S al Senato Italiano, componente la Decima Comm. Industria, Commercio, Turismo), con un messaggio video da Bruxelles Piernicola Pedicini e  Daniela Aiuto(Portavoce del M5S al Parlamento Europeo), Pietro Smargiassi  (Portavoce del M5S Regione Abruzzo, componente la Terza Comm .Agricoltura, Sviluppo economico e Attività Produttive), Alessandro Giannì (Direttore delle campagne GreenpeaceItalia), Giorgio Zampetti (Responsabile di Legambiente Italia), Augusto De Sanctis (Referente del Forum abruzzese dei movimenti per l’acqua). In collegamento via SKYPE:Ivan Sincic (Esperto di Ingegneria Energetica, Presidente del Movimento  Zivi Zid – Barriera Umana),un giornalista freelance operante in Croatia.

“Bisogna salvare il nostro mare – afferma Castaldi -: il prossimo 25 aprile non ricorderemo solo la Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo, ma daremo anche il via alla lotta di liberazione dell’Adriatico dall’occupazione delle trivelle”.

Il nostro mare Adriatico, grazie al governo Renzi, è ormai occupato dai petrolieri. La costa teatina al posto del Parco della Costa Teatina, ancora da perimetrare, viene occupato a permessi di estrazione per tutta la sua area, da Nord a Sud! Sono ormai (con le ultime concessioni) 10 i nuovi pozzi nel mare antistante la Costa Teatina.

 

Il senatore del Movimento Cinquestelle illustra i rischi derivanti dalla situazione attuale e le nuove minacce che gravano sull’ecosistema dell’Adriatico: “Nel solo Abruzzo, se si sommano gli ettari dei titoli già concessi con la estensione delle istanze presentate e in corso di valutazione – spiega Castaldi – si arriva a 469.731 ettari, di cui 277.488 in mare. Nel mare italiano sono circa 32mila i chilometri quadrati interessati da attività o richieste di ricerca e 97 mila i chilometri quadrati interessati da istanze di prospezione”.

A questa situazione va ora ad aggiungersi il piano di sfruttamento dei fondali avviato dalla Croazia nella parte di Mare Adriatico di sua pertinenza; un piano finalizzato all’estrazione di petrolio e gas.

“Non sfuggono a nessuno – afferma Castaldi – i motivi per i quali un piano di trivellazioni in un mare chiuso come l’Adriatico sia un’idea folle e sconsiderata. Tanto più che il programma croato è di individuare giacimenti e realizzare pozzi anche a profondità elevate: si tratta delle cosiddette ‘ultra deep drilling’, attività ritenute tra le più rischiose sotto il profilo ambientale”.

Persino il   Ministro sloveno dell’Ambiente, Irena Majcen, ha dichiarato che esiste la possibilità che la Slovenia abolisca l’approvazione per i progetti energetici controversi degli Stati vicini se, stando alle stime, avranno un impatto negativo sulla Slovenia come ad esempio la perforazione del petrolio e del gas nell’Adriatico!

Sono proprio le coste italiane, secondo Castaldi, quelle più esposte al rischio di danno ambientale: “È noto che nel mare Adriatico le correnti finiscono per trasportare inquinanti e rifiuti sulle coste romagnole, abruzzesi, molisane, pugliesi e venete. Intere economie locali – avverte l’esponente dei Cinquestelle – rischiano di essere fortemente danneggiate nel caso di incidenti ambientali dovute alla fuoriuscita di idrocarburi. La divisione del mare della Croazia in tanti lotti affidati alle multinazionali del petrolio rischia in definitiva di mettere in pericolo l’ecosistema marino italiano, la pesca e il turismo dell’intero Adriatico”.

Per questi motivi, si annuncia una battaglia serrata volta a fermare il progetto di ricerca ed estrazione di idrocarburi: “. L’idea di puntare ancora sui combustibili fossili è rischiosa e anacronistica. Al contrario – dichiara Castaldi bisogna salvare questo spazio naturale tra Italia e Croazia, il suo ecosistema, il suo enorme potenziale naturalistico e turistico. Il Movimento Cinquestelle – conclude farà tutto il possibile in Parlamento, alla Regione Abruzzo e nel Parlamento europeo, per fermare questo scempio”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *