Salute: diabetici piu’ che raddoppiati in 30 anni

In 30 anni il numero dei soggetti affetti da diabete e’ piu’ che raddoppiato, passando da 1,5 milioni nel 1985 a circa 4 milioni. A raddoppiare sono stati anche i costi inerenti alla loro assistenza sanitaria, attualmente stimabile in 15 miliardi di euro all’anno. Una spesa destinata ad aumentare sensibilmente nei prossimi 20-30 anni perche’ […]

In 30 anni il numero dei soggetti affetti da diabete e’ piu’ che raddoppiato, passando da 1,5 milioni nel 1985 a circa 4 milioni. A raddoppiare sono stati anche i costi inerenti alla loro assistenza sanitaria, attualmente stimabile in 15 miliardi di euro all’anno. Una spesa destinata ad aumentare sensibilmente nei prossimi 20-30 anni perche’ aumentera’ ancora il numero delle persone con diabete. Questa e’ la fotografia scattata in occasione del 26esimo congresso nazionale della Societa’ italiana di diabetologia, in corso a Rimini.

I diabetologi italiani hanno messo nero su bianco 10 impegni per far si’ che in futuro la qualita’ dell’assistenza diabetologica italiana continui a mantenere la sua leadership mondiale anche grazie al contenimento della inappropriatezza prescrittiva, alla riduzione di alcuni sprechi, a scelte terapeutiche che permettono di controllare la spesa (diretta e indiretta), ad una maggiore attenzione ad alcuni aspetti della gestione della malattia. Una “ricetta” che vede tra i suoi punti fermi l’empowerment e l’educazione della persona con diabete, con la dovuta sottolineatura all’importanza dell’auto-monitoraggio; l’appropriatezza nella prescrizione degli esami diagnostici e delle terapie anti-iperglicemizzanti; la prevenzione dell’ipoglicemia; l’attenzione alla salute del piede; l’assistenza qualificata alle persone con diabete ricoverate in ospedale per altre patologie; la logica del lavorare in team, sia quello diabetologico stretto, che quello allargato ad altri specialisti e al medico di famiglia, per realizzare in pieno la gestione integrata prevista dal “Piano Nazionale per la Malattia Diabetica”.

“Si tratta di una sorta di ‘decalogo’ – ha sottolineato Giorgio Sesti, presidente eletto della Sid – che da un lato consolida il ruolo insostituibile del diabetologo nella cura della malattia e dall’altro rafforza l’alleanza terapeutica tra specialista, medico di famiglia, persona con diabete e il team diabetologico con un attento sguardo all’appropriatezza prescrittiva e alla sostenibilita’ della spesa”.

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