Ricostruzione privata: il condominio FINTEC ancora alla ricerca dell’agibilità perduta. È un caso isolato?

La Ricostruzione privata continua a procurare danno d’immagine alla città dell’Aquila. Il Sindaco Massimo Cialente ha spesso invitato i cittadini a “vigilare sulla ricostruzione delle proprie abitazioni e sulla trasparenza degli atti”. (Centro) Il referente per l’Abruzzo di Libera (l’associazione contro le mafie fondata da don Luigi Ciotti) Angelo Venti, accusa con durezza: “La ricostruzione […]

La Ricostruzione privata continua a procurare danno d’immagine alla città dell’Aquila.

Il Sindaco Massimo Cialente ha spesso invitato i cittadini a “vigilare sulla ricostruzione delle proprie abitazioni e sulla trasparenza degli atti”. (Centro)

Il referente per l’Abruzzo di Libera (l’associazione contro le mafie fondata da don Luigi Ciotti) Angelo Venti, accusa con durezza: “La ricostruzione privata è fuori controllo”, regolamentata da “un quadro normativo carente” che favorisce il “dilagare della corruzione e delle infiltrazioni criminali”, ma anche di “piccoli fatti corruttivi che coinvolgono i singoli proprietari e cittadini, con pratiche gonfiate per avere questa o quella miglioria nel bagno o nel garage da trasformare in una nuova stanza”. Una fotografia contestata dall’amministrazione comunale e dall’assessore alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano: “I progetti vengono controllati a monte dagli uffici speciali per la ricostruzione”. (Fatto Quotidiano “L’Aquila, lo Stato spende, la ricostruzione arranca….31 dicembre 2015)

Controlli spesso insufficienti che porterebbero allo scoperto un fiume carsico di inadempienze“. E’ quanto dichiarato da alcuni proprietari di immobili nel Condominio Fintec. Un condominio ormai noto alle cronache locali, cartina tornasole di una Ricostruzione privata in libertà, da anni privo di agibilità, mancante dell’assicurazione obbligatoria dello stabile e bilanci fermi al 2008. Tre sono gli amministratori che si sono succeduti nel corso degli ultimi tre anni e che non hanno provveduto a sciogliere la matassa (anzi!) .

Allo stato attuale, nel condominio dove abitano famiglie e hanno sede studi professionali “...non è consentito affittare, abitare, lavorare, ospitare e per quanto riguardano gli uffici e gli studi tenerci il personale e ricevere clienti., è quanto dichiarato dall’Amministratore attuale in un suo email indirizzato ai condomini in ottobre 2015 e reso noto anche al Sindaco dell’Aquila.

Il Condominio Fintec è un caso isolato? Quanti sono i proprietari che non sono stati tutelati nella Ricostruzione?

Torniamo ad occuparci del Condominio Fintec poiché sono numerose le segnalazioni che giungono alla nostra redazione riguardo la pessima gestione ma anche l’inerzia del Comune dell’Aquila a risolvere l’illegalità abitativa.

Certi che una sensibilizzazione al riguardo sarebbe oltremodo necessaria per scuotere le coscienze incallite di una Ricostruzione privata che procederebbe con poche luci e tante ombre.

Sulla sensibilizzazione pubblichiamo la lettera pervenutaci da un altro proprietario di un immobile nel Condominio Fintec, inviata all’On.le Claudio De Vincenti:

“On.le Sottosegretario,

prendo spunto dal suo intervento sul tema in oggetto nella “Giornata di Officina …” del 26.05.2016 per manifestare apprezzamento per le sue calorose e positive parole

Mi permetto di segnalare anche a Lei che in questo come in altri convegni si dimentica di trattare la view della ricostruzione da parte dei Proprietari (ricostruzione privata).

La stampa spesso riporta, qualche caso a fronte di molti, di Proprietari vessati dai professionisti della ricostruzione (Capi condomini, Progettisti, D.L., Collaudatori, Imprese affidatarie, Imprese subappaltatrici, …) e ignorati dagli Uffici appositamente istituiti per la governance del pubblico denaro per garantire lavori conformi alle leggi dello Stato. Un esempio concreto di ordinaria vessazione e ordinaria disattenzione.

Il problema della vessazione dei proprietari è noto da lunga data tanto che il Sig. Sindaco di L’Aquila ha invitato, in più occasioni, i cittadini a vigilare ma nulla sta facendo per aiutarci ad applicarlo.

Nella speranza di aver fatta cosa utile la ringrazio per l’attenzione che dedicherà al problema e Le porgo distinti saluti”.

Riteniamo di dare spazio a questa nota vicenda poiché come scrivono alcuni proprietari del Condomino Fintec:

Scrivere è necessario per chiarire ma anche per non far passare nel dimenticatoio le inadempienze semplicemente perché gli Inadempienti a causa di atteggiamenti di superiorità vorrebbero far intendere che non è cosa educata disturbarli ma:Gutta cavat lapidem.;

Scrivere è informare, l’informazione è la chiave per scelte trasparenti e condivise per la democratica e consapevole amministrazione dei beni comuni: il Condominio;

Scrivere è la via civile per enucleare i problemi e portarli a soluzione in modo civile ed efficiente. Naturalmente questo metodo presuppone relazioni con persone civili e ragionevoli ma la controparte (gli incalliti inadempimenti: Amm.ri e Organi preposti al Controllo) sembrerebbe fare di tutto per oscurare e confondere in attesa della sventolata prescrizione;

Il nostro lavoro giornalistico ha lo scopo di suscitare riflessioni sulla Ricostruzione privata e ci piace concludere con una nota di un condomino Fintec : “ … il nostro è lavoro utile per mitigare le incallite assuefazioni degli organi preposti a non adempiere ai propri doveri e non esercizio di scrittura” .

Luisa Stifani

2 risposte a “Ricostruzione privata: il condominio FINTEC ancora alla ricerca dell’agibilità perduta. È un caso isolato?”

  1. […] Ricostruzione privata: il condominio Fintec ancora alla ricerca dell’agibilità perduta. È un cas… […]

  2. Ing. Giampaolo Ceci ha detto:

    In effetti, i costruttori sono rappresentati e forniscono consulenze a loro iscritti.
    Per i professionisti ci sono gli Ordini e i Collegi.
    Tutti forniscono consulenze pro domo loro ai propri iscritti (vedi i contratti per le imprese proposti dall’ANCE e altri, quelli per i progettisti dagli Ordini professionali/protezione civile)
    Gli unici lasciati a cavarsela da soli sono i presidenti e i consorziati che non riescono proprio a costituire neppure un organismo competente che li consigli o li rappresenti.
    E’ spiacevole ma bisogna prenderne atto.

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