Albania, cresce la partnership agricola e commerciale con l’Italia

E’ un sostegno a tutto campo quello del nostro Paese dà all’Albania in termini di crescita economica, sviluppo infrastrutturale e socio assistenziale. Contando anche gli impegni finanziari che l’Italia ha indirizzato qui fin dai primi anni ’90. Caratteristiche che ci annoverano come un partner centrale per fare dell’allargamento verso i Balcani uno dei temi prioritari […]

E’ un sostegno a tutto campo quello del nostro Paese dà all’Albania in termini di crescita economica, sviluppo infrastrutturale e socio assistenziale. Contando anche gli impegni finanziari che l’Italia ha indirizzato qui fin dai primi anni ’90. Caratteristiche che ci annoverano come un partner centrale per fare dell’allargamento verso i Balcani uno dei temi prioritari della nostra partnership in Europa.

E in estate le coste albanesi diventano meta di turisti italiani che amano la natura incontaminata e ancora genuina come quelle che si affacciano nel sud dell’Adriatico da Dhermi a Saranda. E in questo 2016 l’affluenza sta crescendo anche perché questa zona competitivo rispetto all’offerta dei Paesi limitrofi. Questo settore è stato fino a poco fa penalizzato dalla mancanza di infrastrutture idonee e di servizi dedicati ma anno dopo anno le infrastrutture e la partnership portano nuove risorse anche nel settore turistico e alberghiero. Infatti la stessa Albania considera l’Italia un prezioso alleato e un interlocutore privilegiato.

Infatti il Belpaese è stato uno dei testimoni diretti, ed in parte anche artefici, dello straordinario cammino compiuto da un’Albania che in pochi lustri ha saputo ricostruire dalle fondamenta il proprio sistema istituzionale, politico ed economico, ispirandosi ai valori democratici europei ed internazionali. All’Italia vengono inoltre riservati un rispetto ed un riconoscimento del tutto particolari, che ci consentono al tempo stesso di continuare ad esortare gli albanesi ad un impegno incondizionato sulla via delle riforme, anche al fine di poter difendere con forza, in sede europea, le loro legittime aspirazioni. Con riguardo, poi, alle aree che sono state individuate dalle istituzioni europee come maggiormente critiche e bisognose di ulteriori progressi dal punto di vista della concreta applicazione di norme coerenti con il cosiddetto acquis comunitario, l’Italia è da tempo direttamente impegnata in una mirata azione di capacity building a sostegno delle istituzioni albanesi.

L’Italia è infatti il primo partner commerciale dell’Albania (con il 40% dell’interscambio totale) e il primo investitore per numero di imprese. Tali legami hanno finora prevalentemente riguardato i settori manifatturiero, delle costruzioni, idroelettrico ed agroalimentare. E in questo contesto si può ancora valutare un consistente potenziale di crescita degli investimenti italiani per quanto riguarda i settori tradizionali della cooperazione economica bilaterale, in particolar modo nel manifatturiero, specialmente nella lavorazione a façon. Accanto a tali settori, vi sono, ambiti di cooperazione emergenti ai quali il Governo albanese sembra voler dare la priorità. Se saranno ben regolamentati, costituiranno indubbiamente un fattore trainante per lo sviluppo dell’Albania negli anni a venire. Inoltre, all’interno del “Programma per la modernizzazione del settore agricolo albanese”, recentemente lanciato e finanziato dalla Cooperazione Italiana per un totale di dieci milioni di euro, vi sarà una specifica componente, per un valore di tre milioni di euro, destinata esclusivamente allo sviluppo della filiera olivicolo-olearia.

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