Concessioni balneari: Pezzopane, riaprire negoziato in Ue

“Riaprire un negoziato in Europa sulle concessioni balneari, che in Italia scadranno al 2020 mentre in altri paesi europei sono state prolungate di 75, 50 o 30 anni a seconda della tipologia. E lavorare ad una legge che ridefinisca criteri e durata delle concessioni. Sono le richieste chiave sulle quali il Senato ha impegnato il […]

“Riaprire un negoziato in Europa sulle concessioni balneari, che in Italia scadranno al 2020 mentre in altri paesi europei sono state prolungate di 75, 50 o 30 anni a seconda della tipologia. E lavorare ad una legge che ridefinisca criteri e durata delle concessioni. Sono le richieste chiave sulle quali il Senato ha impegnato il governo, approvando oggi una mozione a prima firma di Salvatore Tomaselli (Pd), che ho sottoscritto insieme con altri colleghi dem e che recepisce le molte sollecitazioni provenienti dagli operatori del settore e dalle categorie, in particolare la Cna con cui non sono mancati incontri e un’utile confronto”. Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane, eletta in Abruzzo.

“Il settore balneare – prosegue Pezzopane – e’ molto importante per l’economia italiana, ma viene penalizzato fortemente dalla direttiva Bolkestein. La legge 221/2012 prevede ora la scadenza del 31 dicembre 2020 per le concessioni balneari nel nostro Paese. Eppure in altri stati membri la situazione e’ molto diversa. Per questo – prosegue la senatrice – in Senato abbiamo approvato una mozione che impegna il governo ad utilizzare questo tempo per esprimere in Europa una posizione finalizzata a riaprire il negoziato, considerando questo diverso trattamento e la possibilita’ di un diverso regime per i nuovi rilasci, ad aprire un tavolo di confronto con le Regioni e a lavorare al piu’ presto ad un intervento normativo di riordino della materia che preveda criteri e modalita’ di affidamento delle concessioni e un periodo transitorio adeguato per l’entrata in vigore. E’ gia’ depositato in Senato – conclude Pezzopane – il disegno di legge a prima firma della collega Manuela Granaiola (Pd) che ho firmato e che verte proprio su questi punti”.

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