Sisma, Pezzopane (Pd): “Oggi passo avanti, case devono essere sicure”

“Ad ogni sisma si ripropongono le solite ipocrisie, ma questa volta, con ‘Casa Italia’ possiamo invertire la rotta ed investire davvero sulla prevenzione. Quanti soldi servono perché tutte le case degli italiani vengano messe in sicurezza antisismica? C’è chi dice più 80-100 miliardi, che sono molti, senza sapere che ne spendiamo molti di più ora […]

“Ad ogni sisma si ripropongono le solite ipocrisie, ma questa volta, con ‘Casa Italia’ possiamo invertire la rotta ed investire davvero sulla prevenzione. Quanti soldi servono perché tutte le case degli italiani vengano messe in sicurezza antisismica? C’è chi dice più 80-100 miliardi, che sono molti, senza sapere che ne spendiamo molti di più ora per i risarcimenti e le ricostruzioni. Con l’ordine del giorno approvato oggi compiamo un passo avanti perché in prospettiva in Italia tutte le abitazioni siano sicure”. Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane intervenuta oggi  in aula del Senato in occasione del dibattito su terremoto e CasaItalia. Nella discussione è intervenuto anche Renzo Piano ed ha partecipato il Presidente Matteo Renzi.

“E’ anche una questione di cultura – continua Pezzopane – Nessuno di noi sa se la sua casa è sicura in caso di terremoto, io stessa non lo sapevo prima del 2009. A questo serve il fascicolo di fabbricato, che deve diventare obbligatorio per legge. ‘Casa Italia‘ è un progetto di ampio respiro che deve coinvolgere diverse generazioni, con un piano che abbia continuità e stabilità. Bisogna investire sulla messa in sicurezza dei bellissimi nostri borghi delle aree interne, a cominciare da quelle ad alto rischio sismico. Bisogna puntare a seguire le buone pratiche già esistenti in materia di interventi e ricostruzioni e  puntare ad avere un’unica procedura codificata in legge, e non una selva di ordinanze diverse per ogni caso. Non può essere che ad ogni terremoto cambino i diritti ed i doveri. E ha fatto bene il governo a comprendere anche le seconde case nella ricostruzione, altrimenti i borghi storici muoiono col terremoto. Ne è un esempio l’Abruzzo – conclude Pezzopane –  dove il governo Berlusconi escluse le seconde case e quindi la ricostruzione dei centri storici è cominciata solo col governo Renzi”.

Foto: Manuel Romano-NurPhoto.com

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